La Mole Vanvitelliana di Ancona Paccasassi - Marche

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Forse, non tutti sanno che ad Ancona, c’è un’isola. In un angolo del porto, superato il canale detto mandracchio, difronte al rione degli Archi, c’è un’isola artificiale. Risale ai primi anni del Settecento, quando Papa Clementino XII incarica l’architetto Luigi Vanvitelli della costruzione di un Lazzaretto. Il papa stesso aveva reso Ancona un porto franco, determinando un grande impulso per gli scambi commerciali. Il porto era un via vai continuo di merci e di gente. La necessità di un luogo che potesse avere una funzione sanitaria, per le quarantene, isolato dal resto della città, come pure di uno spazio in cui stipare grandi quantità di merci, diventava urgente.
Luigi Vanvitelli, a partire dal 1732 progetta la Mole Vanvitelliana. Sopra l’isola artificiale, l’architetto guida i lavori per un imponente Lazzaretto. Si realizzano 22mila metri quadrati, capaci di ospitare fino a 2000 persone.
La maestosa struttura è a pianta pentagonale, con gli spazi interni dedicati alle persone in quarantena mentre quelli esterni per le merci. Ora è collegato alla terraferma con tre ponti ma, in origine, l’ingresso era soltanto uno, dove si trova il portale principale in Pietra d’Istria.
Nel tempo, il Lazzaretto ha modificato più volte il proprio uso. Oggi, è un vivace centro culturale che ospita spettacoli, concerti, rassegne cinematografiche, mostre e, alcune sale, sono sede del Museo tattile Omero

Forse, non tutti sanno che ad Ancona, c’è un’isola. In un angolo del porto, superato il canale detto mandracchio, difronte al rione degli Archi, c’è un’isola artificiale. Risale ai primi anni del Settecento, quando Papa Clementino XII incarica l’architetto Luigi Vanvitelli della costruzione di un Lazzaretto. Il papa stesso aveva reso Ancona un porto franco, determinando un grande impulso per gli scambi commerciali. Il porto era un via vai continuo di merci e di gente. La necessità di un luogo che potesse avere una funzione sanitaria, per le quarantene, isolato dal resto della città, come pure di uno spazio in cui stipare grandi quantità di merci, diventava urgente.
Luigi Vanvitelli, a partire dal 1732 progetta la Mole Vanvitelliana. Sopra l’isola artificiale, l’architetto guida i lavori per un imponente Lazzaretto. Si realizzano 22mila metri quadrati, capaci di ospitare fino a 2000 persone.
La maestosa struttura è a pianta pentagonale, con gli spazi interni dedicati alle persone in quarantena mentre quelli esterni per le merci. Ora è collegato alla terraferma con tre ponti ma, in origine, l’ingresso era soltanto uno, dove si trova il portale principale in Pietra d’Istria.
Nel tempo, il Lazzaretto ha modificato più volte il proprio uso. Oggi, è un vivace centro culturale che ospita spettacoli, concerti, rassegne cinematografiche, mostre e, alcune sale, sono sede del Museo tattile Omero