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L'intervallo di Antonio Syxty del 20 luglio 2020 - Giuliano Mesa - da Tiresia L'intervallo di Antonio Syxty

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1957: Giuliano Mesa nasce a Salvaterra, un paese in provincia di Reggio Emilia. Nel 1978 esce la prima raccolta di versi, Schedario, che raccoglie poesie composte a partire dal 1973. Nel 1985 termina il lavoro alla sua seconda opera (Poesie per un romanzo d’avventura), destinata però a rimanere inedita, ad eccezione di estratti, sino al 2010.
1992: esce "I loro scritti", prima parte del libro omonimo.
1996: scrive il poema "Da recitare nei giorni di festa".
1997: esce "Improvviso" e dopo, seconda parte de "I Loro scritti" (che comparirà raccolta in volume solo nel 2010).
1999: scrive il poemetto chissà, che vedrà la luce qualche anno più tardi.
2000: escono i Quattro quaderni. Pubblica il saggio, fondamentale, Frasi dal finimondo, in cui afferma in modo netto la necessità che la poesia si faccia carico delle tragedie della storia.
2001: nel gennaio termina, dopo sei mesi di duro lavoro, il testo del poema Tiresia, che negli anni successivi reciterà in molti teatri italiani ed europei, con le musiche del compositore Agostino Di Scipio.
2002: comincia il lavoro alla sua ultima opera, nun, destinata a restare incompiuta.
2008: Si intensifica la sua riflessione letteraria e civile, già affidata a molti saggi usciti su rivista. Tiene, a Roma, un ciclo di conferenze su autori come Leopardi, Baudelaire, Celan, Amelia Rosselli, Beckett. Ne escono alcune pubblicazioni, tra cui primeggia il breve libro Domande. Da Samuel Beckett. Esce il saggio Al giorno d’oggi. Sulla rassegnazione.
2009: ammalatosi di una grave malattia, si ritira a vita privata.
2010: escono le "Poesie. 1973-2008", raccolta di tutte le sue opere poetiche, comprese le Poesie per un romanzo d’avventura, inedite fino a questo momento nella loro completezza, e tutte le sezioni ultimate di nun, cui però continua a lavorare.
2011: vede la luce il saggio Biografie perdute, risalente a qualche anno prima, intorno all’obbligo di un fondamento etico per la scrittura, altrimenti non necessaria.
Muore in agosto 2010

1957: Giuliano Mesa nasce a Salvaterra, un paese in provincia di Reggio Emilia. Nel 1978 esce la prima raccolta di versi, Schedario, che raccoglie poesie composte a partire dal 1973. Nel 1985 termina il lavoro alla sua seconda opera (Poesie per un romanzo d’avventura), destinata però a rimanere inedita, ad eccezione di estratti, sino al 2010.
1992: esce "I loro scritti", prima parte del libro omonimo.
1996: scrive il poema "Da recitare nei giorni di festa".
1997: esce "Improvviso" e dopo, seconda parte de "I Loro scritti" (che comparirà raccolta in volume solo nel 2010).
1999: scrive il poemetto chissà, che vedrà la luce qualche anno più tardi.
2000: escono i Quattro quaderni. Pubblica il saggio, fondamentale, Frasi dal finimondo, in cui afferma in modo netto la necessità che la poesia si faccia carico delle tragedie della storia.
2001: nel gennaio termina, dopo sei mesi di duro lavoro, il testo del poema Tiresia, che negli anni successivi reciterà in molti teatri italiani ed europei, con le musiche del compositore Agostino Di Scipio.
2002: comincia il lavoro alla sua ultima opera, nun, destinata a restare incompiuta.
2008: Si intensifica la sua riflessione letteraria e civile, già affidata a molti saggi usciti su rivista. Tiene, a Roma, un ciclo di conferenze su autori come Leopardi, Baudelaire, Celan, Amelia Rosselli, Beckett. Ne escono alcune pubblicazioni, tra cui primeggia il breve libro Domande. Da Samuel Beckett. Esce il saggio Al giorno d’oggi. Sulla rassegnazione.
2009: ammalatosi di una grave malattia, si ritira a vita privata.
2010: escono le "Poesie. 1973-2008", raccolta di tutte le sue opere poetiche, comprese le Poesie per un romanzo d’avventura, inedite fino a questo momento nella loro completezza, e tutte le sezioni ultimate di nun, cui però continua a lavorare.
2011: vede la luce il saggio Biografie perdute, risalente a qualche anno prima, intorno all’obbligo di un fondamento etico per la scrittura, altrimenti non necessaria.
Muore in agosto 2010

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