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La prima DOLOROSA SCONFITTA della Juventus in FINALE di Coppa Campioni ||| Ajax-Juventus 1973 Cronache Stories

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In Europa c'è una squadra su cui grava da decenni una terribile maledizione, lanciata tanti anni fa da un suo vecchio allenatore che, per bassi motivi economici, aveva profetizzato cent'anni di solitudine: "Per un secolo non vincerete mai più un trofeo internazionale". Quella squadra – lo sapete benissimo – è il Benfica, la maledizione di Bela Guttmann, eccetera. E in effetti il Benfica ha vinto appena due finali di Coppa Campioni su sette disputate, tutte e due precedenti alla maledizione di Guttmann, per una percentuale del 28,6%. Ebbene, la Juventus ha una percentuale di finali vinte persino più bassa del Benfica: 2 su 9, 22,2%. Il rapporto complicato tra la Juventus e le finali di Champions è difficile da comprendere: supera le generazioni, parte negli anni Settanta e arriva fino ai giorni nostri, con un sottile filo conduttore che mette insieme un certo complesso di superiorità della famiglia Agnelli con la Coppa dei Campioni, risalente all'inizio degli anni Sessanta, con una successiva ossessione sempre crescente e sempre più malsana verso la Coppa delle Grandi Orecchie, una specie di inafferrabile Moby Dick che ha condotto alla rovina anche amministrazioni apparentemente oculate, come la Juventus di Andrea Agnelli. Proveremo a entrare nelle pieghe di questa storia di sconfitte tutte uguali ma tutte un po' diverse, a volte grottesche, a volte inevitabili, a volte inspiegabili, ripercorrendole tutte e sette, una alla volta, in rigoroso ordine cronologico. Cominciamo: primo episodio, Ajax-Juventus 1973.

In Europa c'è una squadra su cui grava da decenni una terribile maledizione, lanciata tanti anni fa da un suo vecchio allenatore che, per bassi motivi economici, aveva profetizzato cent'anni di solitudine: "Per un secolo non vincerete mai più un trofeo internazionale". Quella squadra – lo sapete benissimo – è il Benfica, la maledizione di Bela Guttmann, eccetera. E in effetti il Benfica ha vinto appena due finali di Coppa Campioni su sette disputate, tutte e due precedenti alla maledizione di Guttmann, per una percentuale del 28,6%. Ebbene, la Juventus ha una percentuale di finali vinte persino più bassa del Benfica: 2 su 9, 22,2%. Il rapporto complicato tra la Juventus e le finali di Champions è difficile da comprendere: supera le generazioni, parte negli anni Settanta e arriva fino ai giorni nostri, con un sottile filo conduttore che mette insieme un certo complesso di superiorità della famiglia Agnelli con la Coppa dei Campioni, risalente all'inizio degli anni Sessanta, con una successiva ossessione sempre crescente e sempre più malsana verso la Coppa delle Grandi Orecchie, una specie di inafferrabile Moby Dick che ha condotto alla rovina anche amministrazioni apparentemente oculate, come la Juventus di Andrea Agnelli. Proveremo a entrare nelle pieghe di questa storia di sconfitte tutte uguali ma tutte un po' diverse, a volte grottesche, a volte inevitabili, a volte inspiegabili, ripercorrendole tutte e sette, una alla volta, in rigoroso ordine cronologico. Cominciamo: primo episodio, Ajax-Juventus 1973.

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