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Il boom delle piantumazioni è davvero positivo‪?‬ Giardinieri

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Il boom delle piantumazioni è davvero positivo?
Forestazione e rimboschimento sono pratiche in enorme crescita. L’importanza delle piante è sottolineata anche dagli ultimi trend del marketing: sono numerosissimi i brand che associano i propri prodotti alla tutela dei boschi o le aziende che lavorano sulla propria immagine avviando dei progetti di riforestazione in Italia o in altre zone del globo.
La messa a dimora degli alberi presenta però anche un lato oscuro. Tante di queste attività sono infatti spinte dalle dinamiche che regolano il mercato delle compensazioni per le emissioni di anidride carbonica. Sono infatti sempre più numerose le aziende che scelgono di puntare sulle piante per portare a zero l’impatto ambientale dei propri cicli produttivi. Una scelta nobile che rischia però di rallentare lo sviluppo di tecnologie capaci di abbattere le emissioni.
A volte inoltre queste iniziative finiscono anche per arrecare danni a causa della scelta di specie arboree non autoctone, o per la mancata manutenzione delle piante.
Insomma, oltre gli intenti lodevoli, ci sono molti fattori da considerare, per fare davvero bene al pianeta, come la manutenzione, la cura dei boschi e delle aree verdi esistenti. Ne parliamo con il giardiniere professionista Alberto Corbetta.

Il boom delle piantumazioni è davvero positivo?
Forestazione e rimboschimento sono pratiche in enorme crescita. L’importanza delle piante è sottolineata anche dagli ultimi trend del marketing: sono numerosissimi i brand che associano i propri prodotti alla tutela dei boschi o le aziende che lavorano sulla propria immagine avviando dei progetti di riforestazione in Italia o in altre zone del globo.
La messa a dimora degli alberi presenta però anche un lato oscuro. Tante di queste attività sono infatti spinte dalle dinamiche che regolano il mercato delle compensazioni per le emissioni di anidride carbonica. Sono infatti sempre più numerose le aziende che scelgono di puntare sulle piante per portare a zero l’impatto ambientale dei propri cicli produttivi. Una scelta nobile che rischia però di rallentare lo sviluppo di tecnologie capaci di abbattere le emissioni.
A volte inoltre queste iniziative finiscono anche per arrecare danni a causa della scelta di specie arboree non autoctone, o per la mancata manutenzione delle piante.
Insomma, oltre gli intenti lodevoli, ci sono molti fattori da considerare, per fare davvero bene al pianeta, come la manutenzione, la cura dei boschi e delle aree verdi esistenti. Ne parliamo con il giardiniere professionista Alberto Corbetta.

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