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Modem, appuntamento quotidiano (dal lunedì al venerdì) in onda dal 2000, dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati principalmente attraverso l’apporto ed il confronto di ospiti in diretta.
Le notizie scorrono veloci, si sviluppano e si perdono, sono abbondanti. Modem, ogni mattina, sceglie e propone un tema di sicuro interesse. Lo racconta con uno stile diverso da quello dell'attualità. Cerca e trova interlocutori di qualità per spiegare e dibattere ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere. È la trasmissione che dice i "perché" e aiuta a decodificare gli eventi destinata a tutti gli interessati ad andare oltre la notizia del giorno e che desiderano approfondire in maniera immediata il tema prescelto tramite dibattiti e interviste in diretta, reportage, collegamenti, approfondimenti, schede interne.
Modem offre regolarmente anche delle rubriche.
Modem Evento: una serata-dibattito e di incontro con il pubblico.
Modem Giovani: su argomenti che riguardano direttamente il mondo giovanile con tra gli ospiti anche i ragazzi.
Modem Incontro: non un dibattito, ma un'intervista con un solo ospite.
Una puntata al giorno, alle 08.30, per 5 giorni la settimana, da settembre a metà giugno.

Modem RSI - Radiotelevisione svizzera

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    • 4.4 • 28 Bewertungen

Modem, appuntamento quotidiano (dal lunedì al venerdì) in onda dal 2000, dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati principalmente attraverso l’apporto ed il confronto di ospiti in diretta.
Le notizie scorrono veloci, si sviluppano e si perdono, sono abbondanti. Modem, ogni mattina, sceglie e propone un tema di sicuro interesse. Lo racconta con uno stile diverso da quello dell'attualità. Cerca e trova interlocutori di qualità per spiegare e dibattere ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere. È la trasmissione che dice i "perché" e aiuta a decodificare gli eventi destinata a tutti gli interessati ad andare oltre la notizia del giorno e che desiderano approfondire in maniera immediata il tema prescelto tramite dibattiti e interviste in diretta, reportage, collegamenti, approfondimenti, schede interne.
Modem offre regolarmente anche delle rubriche.
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Una puntata al giorno, alle 08.30, per 5 giorni la settimana, da settembre a metà giugno.

    India alle urne

    India alle urne

    Le elezioni si aprono ufficialmente oggi e la fase di scrutinio durerà per 44 giorni e si tratta delle elezioni con il maggior numero di votanti al mondo (oltre 950milioni), e con ogni probabilità anche il numero di seggi è da record (circa un milione). Stiamo parlando dell’India chiamata ad eleggere i 543 membri del parlamento. Tutti i sondaggi danno largamente in vantaggio il partito di governo, il BJP del primo ministro Narendra Modi – l’uomo forte dell’India, qualcuno lo ha definito il leader più carismatico del mondo – e che si prepara dunque al suo terzo mandato.
    Le sue politiche stanno trasformando e sviluppando quella che viene definita “la più grande democrazia del mondo” ma che non nasconde anche lati oscuri e contraddizioni, su tutti il il legame sempre più stretto tra politica e religione.
    Con un’economia dinamica e in crescita, si stima che entro il 2030 l’India sarà al terzo posto tra le potenze mondiali dopo Stati Uniti e Cina. Al primo posto svetta già per demografia con 1,4 miliardi di abitanti (superata la Cina ad inizio 2023) e con un’età media di poco più di 28 anni, il che significa che la popolazione in età lavorativa è destinata ad espandersi nel corso dei prossimi decenni, al contrario della Cina appunto. E proprio in relazione anche all’ingombrante vicino cinese è interessante guardare all’India che è stata definita “amica di tutti e alleata di nessuno”.
    Per cercare di capire questo enorme paese e quanto sta dietro a queste elezioni ne parliamo con:
    Chiara Reid, giornalista e collaboratrice RSI da MumbaiEmanuela Mangiarotti, docente di Storia dell’india e del Sud Est Asiatico all’Università di PaviaIvo Coelo, prete salesiano di Don Bosco, nato e cresciuto in India, membro del Consiglio generale dei Salesiani, congregazione molto attiva nel paese in ambito soprattutto scolastico e di protezione dell’infanzia

    • 29 Min.
    Generazioni senza tabacco

    Generazioni senza tabacco

    Il Regno Unito ha fatto una scelta radicale: niente più vendita di tabacco a chi oggi ha meno di 15 anni. Divieto valido per sempre, anche quando il 15.enne invecchierà. E così di anno in anno, fino ad avere una generazione, poi due, poi i sudditi tutti, liberi dal tabacco.  Altri paesi al mondo hanno adottato restrizioni anche severissime per tentare di ridurre se non far sparire il fenomeno della dipendenza dai prodotti del tabacco. In questi giorni, a Torino fa discutere la decisione di imporre 5 metri di distanza a chi vuole fumare all’aperto: 5 metri da qualunque altra persona, salvo esplicito consenso. 
    E in Svizzera? Misure di questo tipo sarebbero immaginabili? Ce ne sono altre considerate più efficaci? Per il momento la politica (federale) è ferma: non è passata nemmeno l’applicazione cosiddetta soft del divieto alla pubblicità sul tabacco rivolta ai giovani, divieto accettato dal popolo. Tutta colpa della “lobby del tabacco”? Della voglia di libertà, anche se nociva? 
    Ne discutiamo a Modem con: 
    ·       MATTEA DAVID – consigliera comunale e granconsigliera PS
    ·       ALEX FARINELLI – consigliere nazionale PLR TI 
    ·       JACQUES-PHILIPPE BLANC – medico, membro della Lega polmonare

    • 30 Min.
    Neutralità e sanzioni

    Neutralità e sanzioni

    La Svizzera sta facendo abbastanza per applicare le sanzioni europee contro la Russia in risposta all’aggressione dell’Ucraina? Sta facendo abbastanza per stanare e congelare i beni degli oligarchi russi colpiti da queste sanzioni? L’interrogativo torna mercoledì sui banchi del Consiglio nazionale. Una mozione della deputata sangallese dei Verdi Franziska Ryser chiede che la Svizzera aderisca formalmente alla Task Force Internazionale messa in piedi dal G7 (le principali economie occidentali) per applicare pienamente le sanzioni. Problema: per il Consiglio federale una simile adesione costituirebbe un nuovo serio problema per la neutralità. 
    Ne discutiamo a Modem con:
    Greta Gysin, consigliera nazionale Verdi
    Simone Gianini, consigliere nazionale PLR
    Emanuele Stauffer, avvocato esperto di diritto bancario ed ex procuratore pubblico
    Intervista registrata a Piero Marchesi, consigliere nazionale UDC
    Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

    • 29 Min.
    Occhio per occhio o…peggio?

    Occhio per occhio o…peggio?

    Potrebbe essere finita qui oppure potremmo trovarci di fronte alla famosa “calma prima della tempesta”: sabato sera l’Iran ha lanciato un attacco verso il territorio israeliano che non ha precedenti nel recente passato. Un attacco con 300 tra droni, missili da crociera e balistici, che però era atteso da giorni, visto che era stato annunciato dal regime iraniano.
    Hanno aspettato la fine del Ramadan per rispondere all’attacco di Israele – lo scorso primo aprile - contro la sede diplomatica iraniana a Damasco, in cui sono state uccise 14 persone, tra cui sette membri delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, compresi due alti generali. Dopo sabato sera, per l’Iran la questione è chiusa, ma non lo è per Israele.
    Negli ultimi due giorni Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania - solo per citarne alcuni - hanno esortato Israele a non reagire contro l’Iran, avvertendo che una risposta militare potrebbe condurre il Medio Oriente in una spirale di guerra totale. Un secondo gabinetto di guerra in Israele si è concluso ieri e sono state discusse “diverse opzioni” ognuna delle quali rappresenta “una risposta dolorosa” all’attacco di Teheran ma senza scatenare “una guerra regionale”.
    Gli scenari possibili sono sostanzialmente due: Israele potrebbe accettare il ‘pareggio’ e tornare alla logica dell’occhio per occhio, ossia a scambi di fuoco circoscritti, non con direttamente con l’Iran, ma con le milizie filo-Teheran in Siria e Libano. Oppure Tel Aviv potrebbe contrattaccare in territorio iraniano, prendendo di mira obiettivi militari e/o strategici, come peraltro preannunciato dall’establishment politico e militare dello Stato ebraico.
    Vediamo di capire quale dei due scenari potrebbe essere il più probabile e chi spinge – dentro e fuori Israele – per l’uno o per l’altro. Lo facciamo con tre ospiti:
    PAOLA CARIDI, giornalista e saggista da Amman, in Giordania;
    MICHELE GIORGIO, giornalista, collaboratore RSI da Gerusalemme;
    LORENZO TROMBETTA, collaboratore RSI da Beirut.

    • 30 Min.
    Foletti confermato, Municipi amari per la sinistra

    Foletti confermato, Municipi amari per la sinistra

    Le urne hanno emesso il loro verdetti nei comuni ticinesi, perlomeno per quanto riguarda la composizione dei diversi municipi. Gli occhi erano puntati soprattutto su Lugano, dove la sfida tra Michele Foletti e Marco Chiesa si è conclusa con la vittoria del sindaco uscente e con un “amici come prima” tra i due esponenti di spicco di Lega e UDC. Non ce l’ha fatta il movimento Avanti con Ticino e Lavoro, la sua fondatrice Amalia Mirante non è riuscita a entrare in municipio, pur superando il 9% delle preferenze. Per gli altri partiti della città tutto come prima, eccezion fatta per il passaggio di testimone in casa socialista.
    Conferme in arrivo anche dagli altri principali poli del cantone, dove tutti i sindaci in lizza sono stati rieletti. A Locarno il PLR mantiene il sindacato con il neo-sindaco Nicola Pini. A Mendrisio ci sarà un municipio composto da ben cinque partiti, una prima storica. In termini di seggi va detto che complessivamente PS e Verdi masticano amaro, con la perdite di ben 14 municipali. Di questi e di altri risultati parleremo con:
    Andrea Leoni, giornalista di Libera TV e conduttore di Teleticino;
    Oscar Mazzoleni, politologo e direttore dell’Osservatorio della vita politica regionale;
    Daniel Ritzer, direttore La Regione;
    Karoline Thürkauf, corrispondente di Radio SRF nella Svizzera italiana (intervista registrata).
    Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

    • 30 Min.
    Ucraina: la battaglia per la sopravvivenza

    Ucraina: la battaglia per la sopravvivenza

    È un Volodymir Zelensky sempre più alle strette quello che, in questi ultimi giorni, moltiplica appelli urgenti ai partner occidentali (soprattutto gli Stati Uniti) per ricevere armi di difesa aerea e munizioni. Di fronte all’Ucraina c’è, in effetti, una macchina bellica russa attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 capace anche di “riciclare” vecchie bombe per renderle ancora più potenti e precise.  
    All’indomani dell’ennesima notte di bombardamenti russi, che mirano in particolar modo alla rete energetica, il Parlamento ucraino ha approvato una legge che rende possibile anche il reclutamento di detenuti mentre non autorizza più la smobilitazione di chi ha servito almeno tre anni nell’esercito. 
    Qual è oggi la situazione da un punto di vista militare? La Russia si appresta a lanciare un’offensiva? Quanto tempo potrà resistere l’Ucraina senza ulteriori e sostanziosi aiuti occidentali? Gli appelli di Zelensky troveranno risposta? Il logoramento, provocato dai continui bombardamenti, avrà ragione del sostegno della popolazione ucraina al proprio presidente?  
    Per cercare di dare delle risposte a questi e ad altri interrogativi a Modem intervengono: 
    Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa  
    Cristiano Tinazzi, giornalista, collaboratore RSI, autore di “Tutto questo dolore” Paesi Edizioni  
    Aldo Ferrari, professore al Dipartimento di Studi sull’Asia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia 

    • 30 Min.

Kundenrezensionen

4.4 von 5
28 Bewertungen

28 Bewertungen

Jonnary ,

Molto interessante & ben fatto

Consiglio a tutti di seguire gli approfondimenti di Modem

Kleine Hexe5359732 ,

Mancano le descrizioni delle puntate

E a volte dal titolo non si capisce l’argomento. Se le aggiungete il mio voto salirà. Grazie

Argomenti interessanti ma capita non di rado che le puntate vengano troncate a metà e pur segnalando non vengono ‘aggiustate’

nikolaloca ,

Ottimo podcast

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