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Gomme Ep 9: Automobili e Cartoons Gomme

    • Rund ums Auto

I fumetti sono pieni di automobili disegnate male, e la colpa è tutta degli americani
Gli americani disegnano male le automobili, non c’è dubbio. Hanno ottimi disegnatori di fumetti ma quando nacquero i cartoon gli americani delle automobili facevano solo la caricatura.
Le prime automobili dei cartoon della Disney erano morbide pulsanti e infernali ecco perché la 313 di Paperino è cicciona e guastosa e non si ispira a nessuna auto realmente esistita,
l’america poi non smetterà più di disegnare male le automobili Hanna e Barbera nel cartoon la corsa più pazza del mondo, creano automobili brutte e irrealistiche per l’eterno perdente Dick Dastardly, e il suo cane Muttley con il suo ghigno beffardo.
La Batmobile di Batman è ugualmente improbabile, ma dobbiamo riconoscere agli autori il merito di aver seguito il design nel corso dei decenni: prima guida una filante berlina in stile packard degli anni 40, l’unica auto rossa posseduta dall’uomo pipistrello, per passare poi alle grandi pinne posteriori degli anni 60 fino alle più morbide linee degli anni 80 mantenendo sempre la sua immagine dark e le ali da pipistrello.

In Europa per fortuna l’auto si disegna meglio
Il fumetto In Europa è più legato all’arte figurativa, il tratto netto, le storie sono meno caricaturali e le macchine hanno tratti riconoscibili, così sia nelle strisce che nelle graphic novel abbiamo il piacere di scoprire i dettagli, riconoscere le automobili di tutti i giorni a cui i più bravi riescono quasi a dare un’anima, e se sei un appassionato sono soddisfazioni.
Il più brillante è certamente Jean Graton il creatore belga di Michel Vaillant, Michel Vaillant è un pilota che corre, corre con qualsiasi macchina da corsa e vince, risolve misteri, ama, ma soprattutto guida belle macchine disegnate con attenzione e realismo con un tratto che esalta la velocità e racconta le corse come nessuno ha fatto prima,
Graton ha fatto scuola in tutto il continente sia nel tratto che nei suoni onomatopeici, come il vrooooom, lo sckrieeeek, il thump.
Un tratto netto, quasi litografico, a cui si sono ispirati anche i disegnatori italiani di Diabolik,
la Jaguar E type dotata di mille trucchi e la Citroen DS si inseguono irrealmente tra le ville e palazzi di Clerville, senza prendersi mai, ma le due macchine sono proporzionate e realistiche, e alla fine non ci badi se ormai i protagonisti vanno in giro con ambitissimi e riconoscibili pezzi da museo.
A proposito di Diabolik, anche Eva ha una macchina tutta sua, una mini morris che il Diabo non tocca mai perché lei si incazza, o perché a lui fa schifo, morris che è stata rottamata di recente da una addoloratissima Eva per acquistare una banale Lancia Y, roba da impiegati
Restando in Italia c’è Fedele il disegno di Sclavi del cadente maggiolino cabrio di Dylan Dog, targa dyd666. Le Lada 121 lucide di pioggia dei Quaderni Russi di Igort. Le misteriose e perfette auto di Kriminal opera di Magnus e Bunker
Poi c’è Guido Crepax ha accomodato la sua Valentina in una giulietta sprint, perfetta coupè della Milano borghese degli anni 60’.
C’è anche una bellissima graphic novel italiana, Monolyth, illustrata da Lorenzo Ceccotti. che Racconta l’angosciante esperienza di una madre che deve cercare di liberare il proprio bambino dall’abitacolo impenetrabile di un suv in mezzo al deserto.
Oltre ai francesi che hanno creduto nelle graphic novel come nessuno, ci sono anche i giapponesi.
I nippo nei manga esibiscono una precisione maniacale dei dettagli ambientali, panorami, case e automobili natural comprese. Tanto precisi che la prima banalità che direte dopo essere sbarcati in giappone sarà “Guarda un pò sembra di vivere in un manga”
PRIMA DI TUTTO C’è Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō) che ha introdotto La perfetta fiat 500 fu introdotta Kato per spostare Arsenio Lupin nel suo manga si era reso conto con angoscia...

I fumetti sono pieni di automobili disegnate male, e la colpa è tutta degli americani
Gli americani disegnano male le automobili, non c’è dubbio. Hanno ottimi disegnatori di fumetti ma quando nacquero i cartoon gli americani delle automobili facevano solo la caricatura.
Le prime automobili dei cartoon della Disney erano morbide pulsanti e infernali ecco perché la 313 di Paperino è cicciona e guastosa e non si ispira a nessuna auto realmente esistita,
l’america poi non smetterà più di disegnare male le automobili Hanna e Barbera nel cartoon la corsa più pazza del mondo, creano automobili brutte e irrealistiche per l’eterno perdente Dick Dastardly, e il suo cane Muttley con il suo ghigno beffardo.
La Batmobile di Batman è ugualmente improbabile, ma dobbiamo riconoscere agli autori il merito di aver seguito il design nel corso dei decenni: prima guida una filante berlina in stile packard degli anni 40, l’unica auto rossa posseduta dall’uomo pipistrello, per passare poi alle grandi pinne posteriori degli anni 60 fino alle più morbide linee degli anni 80 mantenendo sempre la sua immagine dark e le ali da pipistrello.

In Europa per fortuna l’auto si disegna meglio
Il fumetto In Europa è più legato all’arte figurativa, il tratto netto, le storie sono meno caricaturali e le macchine hanno tratti riconoscibili, così sia nelle strisce che nelle graphic novel abbiamo il piacere di scoprire i dettagli, riconoscere le automobili di tutti i giorni a cui i più bravi riescono quasi a dare un’anima, e se sei un appassionato sono soddisfazioni.
Il più brillante è certamente Jean Graton il creatore belga di Michel Vaillant, Michel Vaillant è un pilota che corre, corre con qualsiasi macchina da corsa e vince, risolve misteri, ama, ma soprattutto guida belle macchine disegnate con attenzione e realismo con un tratto che esalta la velocità e racconta le corse come nessuno ha fatto prima,
Graton ha fatto scuola in tutto il continente sia nel tratto che nei suoni onomatopeici, come il vrooooom, lo sckrieeeek, il thump.
Un tratto netto, quasi litografico, a cui si sono ispirati anche i disegnatori italiani di Diabolik,
la Jaguar E type dotata di mille trucchi e la Citroen DS si inseguono irrealmente tra le ville e palazzi di Clerville, senza prendersi mai, ma le due macchine sono proporzionate e realistiche, e alla fine non ci badi se ormai i protagonisti vanno in giro con ambitissimi e riconoscibili pezzi da museo.
A proposito di Diabolik, anche Eva ha una macchina tutta sua, una mini morris che il Diabo non tocca mai perché lei si incazza, o perché a lui fa schifo, morris che è stata rottamata di recente da una addoloratissima Eva per acquistare una banale Lancia Y, roba da impiegati
Restando in Italia c’è Fedele il disegno di Sclavi del cadente maggiolino cabrio di Dylan Dog, targa dyd666. Le Lada 121 lucide di pioggia dei Quaderni Russi di Igort. Le misteriose e perfette auto di Kriminal opera di Magnus e Bunker
Poi c’è Guido Crepax ha accomodato la sua Valentina in una giulietta sprint, perfetta coupè della Milano borghese degli anni 60’.
C’è anche una bellissima graphic novel italiana, Monolyth, illustrata da Lorenzo Ceccotti. che Racconta l’angosciante esperienza di una madre che deve cercare di liberare il proprio bambino dall’abitacolo impenetrabile di un suv in mezzo al deserto.
Oltre ai francesi che hanno creduto nelle graphic novel come nessuno, ci sono anche i giapponesi.
I nippo nei manga esibiscono una precisione maniacale dei dettagli ambientali, panorami, case e automobili natural comprese. Tanto precisi che la prima banalità che direte dopo essere sbarcati in giappone sarà “Guarda un pò sembra di vivere in un manga”
PRIMA DI TUTTO C’è Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō) che ha introdotto La perfetta fiat 500 fu introdotta Kato per spostare Arsenio Lupin nel suo manga si era reso conto con angoscia...

9 Min.