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Moby Dick è il magazine del sabato mattina che mira a mettere a confronto, attorno ai grandi temi di cultura, politica, società, economia, ospiti di sensibilità e opinioni diverse, anche radicalmente contrapposte. Coglie momenti e tematiche di particolare rilievo e le pone al centro di una tavola rotonda per scandagliarne peculiarità e sfumature. Ma consente anche attraverso una particolare scelta editoriale di meglio conoscere le personalità stesse degli interlocutori invitati a dibattere.

Moby Dick RSI - Radiotelevisione svizzera

    • Society & Culture

Moby Dick è il magazine del sabato mattina che mira a mettere a confronto, attorno ai grandi temi di cultura, politica, società, economia, ospiti di sensibilità e opinioni diverse, anche radicalmente contrapposte. Coglie momenti e tematiche di particolare rilievo e le pone al centro di una tavola rotonda per scandagliarne peculiarità e sfumature. Ma consente anche attraverso una particolare scelta editoriale di meglio conoscere le personalità stesse degli interlocutori invitati a dibattere.

    Le città globali

    Le città globali

    Da qualche tempo, per la prima volta nella storia, il numero di abitanti delle città ha superato quello delle campagne. E in un futuro nemmeno troppo remoto la maggior parte dell’umanità vivrà in grandi metropoli. Già negli anni Novanta del secolo scorso la sociologa Saskia Sassen parlava di «città globali»: New York, Milano, Londra, Seul, Pechino, Shanghai, Tokyo. Come spiega Federico Parolotto, sono metropoli multiculturali, poco rappresentative dei rispettivi Stati nazionali, sempre più integrate nell’economia globale. Anche la loro gestione segue regole nuove, dal punto di vista delle politiche abitative, turismo, sostenibilità ambientale e nuove tecnologie digitali. Zurigo potrebbe essere la miglior candidata svizzera per questo ruolo, secondo Giulia Scotto. Diverse voci critiche, come quella di Davide Galleri, hanno tuttavia sottolineato le ombre e i limiti di questo modello. C’è poi chi non pensa proprio di trasferirsi in città e celebra piuttosto la bellezza dei paesi e la restanza, termine coniato dall’antropologo Vito Teti, ospite nell’ultima parte del programma.  

    • 1 hr 50 min
    Corpi ribelli, arte e ricerca di sé

    Corpi ribelli, arte e ricerca di sé

    Arte, scrittura, fumetti. Tatuaggi, scarificazioni, modificazioni corporee. Segni indelebili, esibizione e ricerca di sé. La nostra relazione con la realtà ha sempre dovuto fare i conti con il disagio, il rifiuto e la rabbia. Sono condizioni e sentimenti che hanno sempre trovato una via d’uscita attraverso l’arte. E oggi? Perché il rifiuto del quotidiano trova espressione anche nell’uso e nella trasformazione del corpo? Ci troviamo nel campo dell’arte? E che risposte può offrire la psicologia al bisogno e alla negazione dei limiti, fra ribellione e omologazione?
    In questa puntata di Moby Dick ne parliamo con la teorica e critica d’arte Francesca Alfano Miglietti, nota anche come FAM, tra le maggiori esperte di culture della mutazione e di arte performativa; con l’artista visuale Nicoz Balboa, fumettista e tatuatore di fama internazionale; con Rote Zora, saggista, studiosa di controculture e appassionata di “body suspension”; e con la psicologa e psicoterapeuta Cinzia Pusterla, che ai bambini, agli adolescenti e all’esperienza di cura nell’età evolutiva ha dedicato numerosi scritti.

    • 1 hr 50 min
    Nel grembo della montagna 

    Nel grembo della montagna 

    ®
    Quella appena finita è stata una settimana che Alphaville ha in buona parte dedicato alla montagna: partendo dall’ultimo numero della rivista Meridiani Montagne (numero monografico sull’arco alpino della Svizzera italiana) ogni giorno, nel dossier delle 12.05, abbiamo raccontato aspetti diversi e poco indagati delle montagne che ci circondano: aspetti economici, demografici, sociali, ma anche culturali e identitari.
    Le montagne segnano i nostri confini e il nostro centro, ci racchiudono e ci definiscono. Ma se con Alphaville abbiamo per tutta la settimana respirato l’aria rarefatta delle cime, con Moby Dick ci immergiamo nelle profondità, nel grembo della montagna: per raccontare una storia fatta di trafori, cunicoli, fortificazioni sotterranee e strategie difensive che hanno visto nelle montagne svizzere e nella più rappresentativa di tutte - il Gottardo - un elemento non solo rassicurante, ma unificante e dal forte contenuto simbolico.
    Al microfono di Marco Pagani ci saranno la medievista Simona Boscani Leoni, docente di Storia Moderna all’università di Losanna, e lo storico militare e autore Marino Viganò. Nell’ultima mezz’ora, con l’aiuto dello scrittore e traduttore Marco Rossari, parleremo delle profondità della montagna come concetto letterario, in particolare nella fantascienza e nel fantasy.
    Prima emissione: 16 marzo 2024

    • 1 hr 51 min
    Generazioni in guerra?

    Generazioni in guerra?

    Una popolazione anziana sempre più sana e longeva tende a restare attiva più a lungo nel lavoro, nella politica e nella cultura; inoltre controlla una larga parte della ricchezza disponibile. In questo modo tuttavia il rapporto tra le diverse generazioni assume forme inedite, spesso conflittuali, e molti giovani restano impigliati in una prolungata adolescenza. In particolare le ricerche di Luciano Monti mostrano che il loro percorso verso l’indipendenza e una vita autonoma è sempre più lungo e faticoso. Questa dimensione economica si riflette anche nella visione del mondo, come spiega Federico Taddia, che da tempo studia e racconta le nuove leve della società.
    Il conflitto tra giovani e vecchi è un rischio concreto e tuttavia non un destino inevitabile secondo Rachele Focardi, esperta di relazioni multigenerazionali nel mondo del lavoro con base a Singapore; e rifondare un patto tra generazioni potrebbe essere il nostro compito più urgente. Infine Laura Marzadori, primo violino alla Scala di Milano, declina tutti questi temi ripercorrendo la sua formazione e la sua luminosa carriera artistica.

    • 1 hr 51 min
    Letteratura al limite

    Letteratura al limite

    Le Letterature al limite, sono quelle tenute ai margini dell’attenzione della critica, delle riviste, delle rubriche letterarie e anche delle pagine dei quotidiani. Sono testi che possono anche trasformarsi in casi editoriali. Per esempio i romanzi rosa, ma anche la letteratura dell’orrore, del fantasy, la letteratura pornografica. L’analisi di questi libri può fornirci una prospettiva interessante per comprendere meglio le dinamiche del potere e la società stessa che descrivono, eppure restano spesso relegati al limite dell’attenzione pubblica. Come mai?
    A Moby Dick – a cura di Lina Simoneschi Finocchiaro - parliamo di “Letterature al limite” nell’ora centrale del dibattito con Valerio Mattioli, che è editor per NERO e tra i curatori della collana Not. Fra i suoi libri citiamo almeno Remoria. La città invertita (Minimum Fax, 2019) e Exmachina. Storia musicale della nostra estinzione (Minimum Fax, 2022).
    E con Francesco Guglieri, editor e scrittore, è responsabile della Saggistica di ricerca e approfondimento di Einaudi. Precedentemente si è occupato di nonfiction narrativa per la collana Frontiere e di testi di ibridi per la collana/rivista Quanti. È autore, tra gli altri, di Leggere la terra e il cielo (Laterza 2020) e della postfazione a Cyberpunk. Antologia Assoluta (Mondadori 2021). Collabora a Repubblica e Domani. Da anni si interessa della ricerca di autori fuori dal mainstream.
    Mentre ospite dell’ultima mezz’ora di Moby Dick è Aldo Nove scrittore e poeta. Il suo esordio narrativo risale a Woobinda e altre storie senza lieto fine pubblicato la prima volta per Castelvecchi nel 1995. Aldo Nove fa parte di quel gruppo di autori emersi negli anni ’90 che avevano formato la corrente letteraria detta “Gioventù cannibale” che oggi ha esaurito il suo compito. Ma quale tracce ha lasciato oggi e cosa significava essere di rottura negli anni ’90? Il Saggiatore ha da poco ripubblicato Woobinda di Aldo Nove insieme al suo ultimo libro dal titolo Pulsar. Due testi dai quali partiremo per rispondere alle nostre domande.   

    • 1 hr 52 min
    L’eredità di una riforma psichiatrica

    L’eredità di una riforma psichiatrica

    A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, che ispirò la Legge italiana del 1978 per la riforma degli ospedali psichiatrici, Moby Dick dedica una puntata speciale alle idee e all’eredità del celebre psichiatra italiano. La sua visione “sociologica” della psichiatria portò una radicale trasformazione dell’approccio alla malattia mentale e a un’apertura non solo simbolica ma anche fisica delle porte dei manicomi. Il pensiero di Basaglia si estese oltre i confini italiani, in Svizzera e in Francia. Quali furono gli effetti delle riforme che si ispirano alle sue idee? Fino a che punto sono ancora attuali nella concezione odierna del disagio psichico, con le profonde trasformazioni del nostro tempo e del concetto stesso di individuo e di collettività? Ne parleremo con specialisti psichiatri e studiosi di politiche sanitarie, alcuni dei quali hanno conosciuto e si sono confrontati con le idee di Franco Basaglia.
    Con noi Thomas Emmenegger, psichiatra e imprenditore sociale svizzero; Graziano Martignoni, psichiatra, professore alla SUPSI; ha insegnato psicopatologia generale presso l’Università di Friburgo; Raffaella Ada Colombo, psichiatra, responsabile medico dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale; Benedetto Zefiro Mellacqua, direttore Clinica psichiatrica cantonale; Sandro Cattacin, professore ordinario al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Ginevra; Emiliano Albanese, medico epidemiologo, direttore dell’Istituto di salute pubblica dell’Università della Svizzera italiana (USI).

    • 1 hr 50 min

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