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Liszt, Franck e Saint-Saëns Il Clavicembalo ben temperato. Un mito senza tempo

    • Performing Arts

Liszt, Franck e Saint-Saëns sono i protagonisti della prima di due trasmissioni non monografiche che percorrono, con sguardo sintetico, le vicende della forma “preludio e fuga” nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del XX secolo. Una fase che segnò profondamente la storia della musica europea, caratterizzata, anche nel ristretto ambito di cui questo ciclo si occupa, da profonde e significative trasformazioni. L’alfiere del nuovo fu, come spesso accadde, Franz Liszt che riuscì a rendere fluida e ciclica anche questa forma apparentemente un po’ “imbalsamata”. Sulle sue orme si mossero figure straordinarie. Una di queste è Cesar Franck, non a caso legato anche alla pratica organistica. Un’altra è quella di Camille Saint-Saëns, impegnato a difendere con straordinaria maestria il solco della tradizione.

Liszt, Franck e Saint-Saëns sono i protagonisti della prima di due trasmissioni non monografiche che percorrono, con sguardo sintetico, le vicende della forma “preludio e fuga” nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi anni del XX secolo. Una fase che segnò profondamente la storia della musica europea, caratterizzata, anche nel ristretto ambito di cui questo ciclo si occupa, da profonde e significative trasformazioni. L’alfiere del nuovo fu, come spesso accadde, Franz Liszt che riuscì a rendere fluida e ciclica anche questa forma apparentemente un po’ “imbalsamata”. Sulle sue orme si mossero figure straordinarie. Una di queste è Cesar Franck, non a caso legato anche alla pratica organistica. Un’altra è quella di Camille Saint-Saëns, impegnato a difendere con straordinaria maestria il solco della tradizione.

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