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Mendelssohn Il Clavicembalo ben temperato. Un mito senza tempo

    • Performing Arts

A Felix Mendelssohn Bartoldy si deve, come tutte le storie della musica raccontano, la riscoperta “ufficiale” di Bach nel 1829, quasi ottant’anni dopo la morte del maestro. Nell’intensissima, poliedrica e purtroppo assai breve vita del compositore, questa “missione” occupò sempre un posto centrale. Lo dimostra anche la bellissima raccolta di 6 Preludi e Fughe op. 35 per pianoforte composta nel 1837 (alla quale nello stesso anno si affianca quella di 3 Preludi e Fughe op. 37 per organo). Essa rappresenta un vero e proprio monumento all’eredità di Bach, oltretutto realizzato con una forma – il Preludio e Fuga – che all’epoca sul pianoforte era quasi del tutto negletta e quindi rappresentava una scelta ancora più forte sul piano simbolico. Durante la trasmissione i 6 Preludi e Fughe op. 35 sono ascoltati integralmente nell’esecuzione del pianista Howard Shelley.

A Felix Mendelssohn Bartoldy si deve, come tutte le storie della musica raccontano, la riscoperta “ufficiale” di Bach nel 1829, quasi ottant’anni dopo la morte del maestro. Nell’intensissima, poliedrica e purtroppo assai breve vita del compositore, questa “missione” occupò sempre un posto centrale. Lo dimostra anche la bellissima raccolta di 6 Preludi e Fughe op. 35 per pianoforte composta nel 1837 (alla quale nello stesso anno si affianca quella di 3 Preludi e Fughe op. 37 per organo). Essa rappresenta un vero e proprio monumento all’eredità di Bach, oltretutto realizzato con una forma – il Preludio e Fuga – che all’epoca sul pianoforte era quasi del tutto negletta e quindi rappresentava una scelta ancora più forte sul piano simbolico. Durante la trasmissione i 6 Preludi e Fughe op. 35 sono ascoltati integralmente nell’esecuzione del pianista Howard Shelley.

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