86 episodes

Commenti controcorrente delle notizie della settimana

Attualità - BastaBugie.it BastaBugie

    • News

Commenti controcorrente delle notizie della settimana

    Il Vaticano offre ai bambini il monologo ateo di Benigni

    Il Vaticano offre ai bambini il monologo ateo di Benigni

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7822

    IL VATICANO OFFRE AI BAMBINI IL MONOLOGO ATEO DI BENIGNI di Don Stefano Bimbi
    Domenica 26 maggio in Piazza San Pietro il Papa ha celebrato la Messa e recitato l'Angelus per la Giornata Mondiale dei Bambini. A rendere l'incontro appetibile per la televisione c'è stato il monologo di Roberto Benigni, comico toscano che non perde occasione per rifilare a un pubblico distratto i suoi sermoni di chiara matrice politica e ideologica.
    Certamente non ha eseguito L'inno del corpo sciolto che cantava nei suoi primi spettacoli, né ha riservato battute offensive al pontefice, come quando all'indirizzo di San Giovanni Paolo II gridava in televisione «Wojtylaccio!», cosa che gli costò un processo in Vaticano per vilipendio di un capo di stato straniero, un milione di multa e un anno di galera con la condizionale. Niente di tutto questo, anzi una sviolinata a Papa Francesco che secondo Benigni «ha attorno a lui la polvere di fata, come quella di Campanellino ed è un bambino pure lui». Poi l'invito a presentarsi alle elezioni in una lista insieme a lui e infine la corsa a dargli un bacio.
    Avvenire ha titolato entusiasticamente: «Benigni: Le uniche cose sensate le ha dette Gesù nel Vangelo» definendo quella del comico «Una grande performance tenuta nel giusto equilibrio tra il serio e il faceto». Anche Famiglia Cristiana è felice dell'intervento definendolo uno «spumeggiante monologo» di uno «spumeggiante Roberto». Ora, a parte la scarsa fantasia negli aggettivi, ci si potrebbe chiedere se davvero quello di Benigni sia stato un bell'intervento. Nessun dubbio pare avere padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata che ha dichiarato: «Grazie a Benigni che ha invitato i bambini a prendere in mano la loro vita e a farne un capolavoro e a portare il bene e rendere gli altri felici».
    Insomma sembra che sia andato tutto alla grande. Però... Ad ascoltare tutto il monologo della durata di ventiquattro minuti qualche dubbio viene, a partire dall'inizio quando, raccontando che da piccolo voleva fare il Papa, il comico toscano auspica che ci sia «il primo papa africano della storia». Peccato che di papi africani ce ne siano già stati: Vittore I martire, 14º papa (dal 189 al 199), Milziade o Melchiade, 32º papa (dal 311 al 314); Gelasio I, 49º papa (dal 492 al 496). Bastava consultare Wikipedia per evitare la figuraccia.
    IL PAPA DONNA
    Ma poi Benigni va oltre e spera che ci sia «il primo papa donna della storia. Mamma mia! Ne parlerebbero sulla luna, sarebbe straordinario, pensate che roba». Qui bisognava ridere pensando che fosse una battuta e invece il pubblico applaude. Eppure Cristo ha voluto conferire l'ordinazione ai dodici apostoli, tutti uomini, che, a loro volta, lo hanno comunicato ad altri uomini e la Chiesa si è riconosciuta sempre vincolata a questa decisione del Signore. San Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis, del 22 maggio 1994, ha insegnato (e «in modo definitivo») «che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale» (n. 4). Lo ha ricordato anche Papa Francesco durante il volo di ritorno dal viaggio apostolico in Svezia, il 1° novembre 2016. Possibile che nessuno abbia notato la stonatura di Benigni?
    Ma oltre a invitare le bambine a sognare di fare il Papa, il comico propone alcuni esempi tra cui spicca quello della scienziata Rita Levi Montalcini. Certamente ha avuto gli applausi del mondo coronati dal Premio Nobel e dalla nomina a senatrice a vita, ma come mai? Forse perché era convintamente atea e a favore di eutanasia, fecondazione artificiale e aborto? In che cosa un simile personaggio deve essere presentato ad esempio del popolo cattolico riunito intorno al successore di Pietro? Non era forse meglio proporre ad esempio per le...

    • 7 min
    Il Ministero sapeva che vaccinare i guariti era rischioso e inefficace

    Il Ministero sapeva che vaccinare i guariti era rischioso e inefficace

    VIDEO: Quattro chiacchiere con Silver Nervuti ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Tabd1pVdTeg&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1Uxp&index=22

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7796

    IL MINISTERO SAPEVA CHE VACCINARE I GUARITI ERA RISCHIOSO E INEFFICACE di Andrea Zambrano
    Il Ministero della Salute non è mai stato in possesso di alcuna evidenza scientifica per vaccinare i guariti dal Covid. Ed è lo stesso Ministero ad ammetterlo dato che si è affidato a studi che sostenevano proprio l'esatto opposto: e cioè che vaccinare i guariti dal covid non solo non aveva alcun senso, ma era anche potenzialmente pericoloso a causa della maggior reattogenicità del sistema immunitario, come poi si è puntualmente verificato.
    Continuano ad emergere prove inconfutabili sulla folle accoppiata vaccino/guariti imposta senza alcun riscontro dallo Stato.
    Questa volta il contesto è un ricorso straordinario al Capo dello Stato, promosso da un gruppo di sanitari guariti e patrocinato dall'avvocato Jenny Lopresti - tra i portavoce del Coordinamento Comitati Guariti da Covid-19 - e dall'Avvocato Francesco Caronia, ora pendente al Consiglio di Stato.
    Il Ministero ha presentato a fine 2023 le sue controdeduzioni a cui ieri ha fatto seguito una corposa relazione del Comitato Guariti che ora è agli atti della causa. Ebbene, come è documentato dalla relazione, le controdeduzioni depositate in causa dal Ministero della Salute dimostrano che la vaccinazione ai guariti è stata imposta senza il supporto di alcuna evidenza scientifica, nonostante fosse già acclarato che vaccinare un guarito lo esponeva a maggiori effetti avversi a fronte di alcun beneficio.
    «È la "prova provata" della malafede per la più grande assurdità di tutta la vicenda pandemica: vaccinare chi già aveva contratto l'infezione e ne era guarito», dice il Comitato Guariti in un comunicato stampa diffuso ieri.
    UN BUCO NELL'ACQUA E/O UN BOOMERANG
    Ma in particolare che cosa dicono quelle controdeduzioni? La relazione del Comitato è molto precisa, analizza infatti ogni singolo studio scientifico portato dal Ministero a riprova della bontà della "combo" vaccinazione/guariti. Ma è un buco nell'acqua in molte sue parti e in altrettante è un boomerang.
    A cominciare dal primo studio citato (Stamatos et al., 2021) che era già obsoleto al tempo dell'emanazione della circolare perché prendeva in esame solo pseudovirus e il Sars Cov 1. Ma anche il secondo studio citato dal Ministero (Crotty 2021) non poteva dimostrare la necessità di una vaccinazione sui guariti. Afferma infatti che «la riduzione della neutralizzazione anticorpale della spike può essere mitigata dalle cellule T protettive». Per questo «la vaccinazione con seconda dose in individui vaccinati con una dose dopo l'infezione non offre alcun miglioramento aggiuntivo». È quello che in gergo scientifico si chiama "smorzamento immunitario ibrido" e che descrive come la combinazione di infezione e successiva vaccinazione determinerebbe un impatto negativo sulla successiva immunità protettiva nei confronti di Omicron e dei suoi sottolignaggi».
    Insomma, una pietra tombale sulla pretesa di sottoporre i guariti ad una vaccinazione che non si doveva fare, ma che invece è stata imposta fino anche a costringere le persone a doversi inoculare nonostante il recente virus passato, pena la perdita dei diritti.
    Alcuni studi citati dal Ministero non avevano nemmeno superato la revisione tra pari (peer review) ed erano ancora in fase di Preprint, comunque inutilizzabili per fondare su di esse delle prescrizioni sanitarie (Leier et al. 2021) mentre il quarto studio va completamente a supporto della...

    • 6 min
    Ricordo di Mario Palmaro a dieci anni dalla morte

    Ricordo di Mario Palmaro a dieci anni dalla morte

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3103

    RICORDO DI MARIO PALMARO A DIECI ANNI DALLA MORTE di Don Stefano Bimbi
    Chi trova un amico, trova un tesoro. Così la Sacra Scrittura sottolinea la difficoltà di trovare amici veri. Voglio allora raccontare perché sono sicuro di aver trovato un tesoro in Mario Palmaro. È forse l'unica persona che ho frequentato per diversi anni di cui ricordo perfettamente luogo e motivo di tutti gli incontri avuti con lui, sia personali che telefonici.
    Ho conosciuto Mario attraverso i suoi libri e gli articoli sul Timone. Mi entusiasmavano nel profondo per la chiarezza con cui la verità sulle cose veniva svelata. L'ironia, dote tipicamente cristiana, aggiungeva sapore ai suoi scritti che risultavano allo stesso tempo profondi, ma scorrevolissimi.
    Quando lo incontrai per la prima volta ero sacerdote da un anno. Era il 2005 ed ero andato a sentire una sua conferenza nel santuario di Pancole, poco distante da Staggia Senese dove si trova la mia parrocchia. Era accompagnato dalla moglie Annamaria e mi intrattenni a parlare un po' con loro. Non posso certo dimenticare che mi trattò così tanto amichevolmente che mi sembrava di conoscerlo da sempre, anche se in realtà lui era quello famoso e io un pretino giovane, di due anni meno di lui. Con me c'era quel giorno Vanessa, una ragazza della mia parrocchia, con la quale avevamo da poco costituito il Centro Culturale "Amici del Timone" di Staggia Senese che, partendo da pochi giovani desiderosi di sapere come stanno le cose, sarebbe diventato nel tempo un vero polo di attrazione per la cultura cattolica in Toscana e non solo. Vanessa fu molto impressionata da quella conferenza e mi disse quanto fosse piacevole per lei ascoltarlo. Quando lo dissi a Mario lui rispose che la moglie si era innamorata di lui proprio sentendolo parlare. E soggiunse, con il suo usuale modo ironico ma vero: "Anch'io la notai... era l'unica ragazza giovane in tutta la sala e mentre parlavo annuiva sempre".
    Un particolare può servire per capire quanto Mario fosse apprezzato dai ragazzi che con me stavano formando il centro culturale di Staggia. Quando dovevamo dare il nome al centro eravamo incerti se scegliere "Amici del Timone" oppure "Amici di Mario Palmaro". Nel "ballottaggio" vinse il primo solo per il motivo che volevamo diffondere il più possibile quella rivista, della cui redazione comunque Mario faceva parte.
    LA PRIMA CONFERENZA A STAGGIA
    Dopo quel nostro primo incontro lo invitai a fare una conferenza nel nostro centro culturale e la data scelta fu il 4 maggio 2006 per un incontro dal titolo "Famiglia: diffidate delle imitazioni". Con linguaggio semplice dimostrò che la famiglia è la cellula fondamentale della società e soprattutto che la famiglia pre-esiste allo Stato. Proprio per questo non si può che essere contrari al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto (e di quelle omosessuali). Di quel giorno vorrei però soffermarmi su due particolari che potrebbero apparire secondari e che invece mostrano chi era davvero Mario.
    Il primo è che quando arrivò alla parrocchia di Staggia, sede del centro culturale dove la sera avrebbe tenuto la conferenza, si soffermò a guardare i manifesti in fondo alla chiesa. Notò quello del catechismo per gli adulti. Il manifesto iniziava con il porre delle domande provocatorie per stimolare la partecipazione a questo incontro settimanale che tutt'oggi viene fatto ogni martedì. Le domande erano: "Vuoi approfondire la tua fede in maniera adulta? Il catechismo che hai imparato da piccolo ti ha lasciato qualche dubbio?". Al che, in maniera ironica, Mario commentò: "Che grande don Stefano, nel manifesto parla di qualche dubbio, quando è evidente che la domanda dovrebbe essere: visto che in tema di fede siete ignoranti come capre, non sarebbe il caso di venire ad...

    • 18 min
    Anglicani allo sbando la cattedrale di Canterbury si trasforma in discoteca

    Anglicani allo sbando la cattedrale di Canterbury si trasforma in discoteca

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7696

    ANGLICANI ALLO SBANDO: LA CATTEDRALE DI CANTERBURY SI TRASFORMA IN DISCOTECA di Manuela Antonacci
    Canterbury, una delle cattedrali più antiche e più importanti del Regno Unito, si è trasformata in una "silent disco", una discoteca "silenziosa" a tema anni '90, una mossa che si è rivelata vincente tra gli habitué dei locali notturni, ma che ovviamente ha suscitato un contraccolpo in alcuni cristiani, che rifiutano l'idea che una discoteca possa trovare la sua sede naturale in una cattedrale. Illuminata da luci colorate e con gente che balla esibendo bastoncini luminosi e indossando cuffie con la musica più in voga negli anni '90 sparata direttamente nelle orecchie, così appariva giovedì scorso la cattedrale di Canterbury che ha registrato il sold out dei 3000 biglietti dell'evento, in poche ore.
    Parliamo del luogo che dal 597 d.C., anno in cui è stata fondata, è diventata la sede dell' arcivescovo di Canterbury, capo spirituale di tutto l'anglicanesimo mondiale. E, oltre il danno, anche la beffa: dopo l'entusiasmo scoppiato sui social, venerdì è prevista un'altra serata disco. Ma la cosa più incredibile è che tutto questo è stato difeso proprio dall'attuale decano di Canterbury, il reverendo David Monteith, il quale si è affrettato a sottolineare che non si è trattato di un "rave in the nave", un rave nella navata, ma di un evento «appropriato e rispettoso della cattedrale».
    Affermazione che non ha esattamente convinto diversi cristiani, tra cui coloro che hanno organizzato un sit-in davanti alla cattedrale di Canterbury stessa, in occasione dell'evento di giovedì scorso, chiedendo la chiusura della discoteca, come hanno riferito i media locali. Tutto questo dopo aver diffuso una petizione che ha visto la raccolta di 1.700 firme nel solo pomeriggio di venerdì. Nella petizione si invita l'arcivescovo Justin Welby a «non profanare questo luogo santo» trasformandolo in una discoteca, perché ciò dimostrerebbe che «i cristiani non prendono sul serio la loro fede o i loro luoghi sacri».
    La replica del reverendo Monteith, tuttavia, desta qualche perplessità: «Le cattedrali hanno sempre fatto parte della vita comunitaria in senso lato, in quanto il loro obiettivo principale è quello di essere centri di culto e di missione. Sia che le persone scelgano di venire alla Cattedrale di Canterbury come fedeli, sia come turisti o semplici partecipanti ai nostri eventi, è sempre bello vederli riscoprire questo luogo incredibile, alle loro condizioni», ha aggiunto.

    • 3 min
    Chiara Ferragni torna sui social per nascondere le critiche

    Chiara Ferragni torna sui social per nascondere le critiche

    VIDEO: Ti ha fregato la Ferragni ➜ https://www.youtube.com/watch?v=HDBYmBpHvu0

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7667

    CHIARA FERRAGNI TORNA SUI SOCIAL (PER NASCONDERE LE CRITICHE) di Giuliano Guzzo
    «Mi siete mancati». Ha scelto queste parole affettuose, Chiara Ferragni, per annunciare il suo ritorno sui social, affidato ad un post condiviso come "story". Un ritorno da più parti atteso, che arriva dopo 20 giorni dall'ormai arcinoto caso Balocco. In realtà, i più attenti seguaci della reginetta degli influencer avevano già notato un segnale della sua attività sui social, registrando «un like» sul profilo di suo padre in occasione del compleanno della sorella Valentina, lo scorso 29 dicembre; ma quello era, appunto, solo un segnale. Il segnale che la Chiara nazionale, pur trincerata nel suo afflitto silenzio, era ancora viva e vegeta.
    Ben diverso il messaggio condiviso nelle scorse ore, del quale riportiamo di seguito ampi passaggi: «Una cosa mi sento di dirla. Vorrei ringraziare tutte quelle persone che in questi giorni mi sono state vicine e hanno avuto una buona parola per confortarmi [...] Ringraziare tutte quelle persone che hanno mandato un messaggio o un direct, che hanno chiesto come stessi, che mi hanno spronata a tornare sui social. Grazie a chi c'è, a chi ascolta, a chi non vuole affossare ma aiutare [...] A coloro che hanno espresso la loro opinione, anche negativa, in tono pacato e costruttivo, perché nella vita c'è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire». Tutto è bene quel che finisce bene, dunque? Non esattamente.
    Infatti, come ha notato il Riformista, tale ritorno sui social pare sia stato studiato a tavolino: «Questa volta la Ferragni, per evitare insulti visibili sotto ai post, decide di condividere due storie su Instagram così da nascondere eventuali offese». Un rientro col trucco, insomma. Che però non è bastato a nascondere un fatto che, almeno numericamente, ha il suo perché: la perdita di oltre 150.000 follower. Per l'esattezza, dal 15 dicembre al 27 dicembre l'account della Ferragni ha perso 157.000 follower - che poi sarebbero aumentati ancora -, quasi un terzo dei quali (50.000) evaporati in un solo giorno: il 19 dicembre, che immaginiamo sarà ribattezzato nelle antologie come il martedì nero di CityLife
    Che il periodo per la moglie di Fedez non sia roseo è testimoniato anche da altri episodi, decisamente poco virtuali, come il fatto che sia recentemente stato vandalizzato il suo negozio, che si trova in via del Babuino, nel cuore della città. Tutto ciò, va da sé, non impensierirà certamente la Chiara nazionale (il cui impero è stimato decine e decine di milioni di euro) ma tra il caso Balocco, i comunque non pochi seguaci persi - senza dimenticare i contratti saltati, come quello sfumato per «violazione degli accordi» con Safilo, brand degli occhiali -, il colpo è stato certamente accusato. Dopodiché, Ferragni ha ragione da vendere quando dice che «nella vita c'è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire».
    Il punto però è proprio questo: in che modo ripartirà Chiara Ferragni? Rivedrà il suo modo di comunicare e in fondo di lavorare, come imprenditrice, all'insegna magari della sobrietà? Oppure continuerà come se nulla fosse, sperando che la gente possa dimenticare in fretta l'«errore di comunicazione», come lo ha chiamato lei? Nessuno può dirlo, staremo a vedere. Quel che è certo è che adesso nulla sarà più come prima: e non per la dominatrice degli influencer, ma per tutto il mondo dei social. Che è stato in queste settimane testimone di quanto sia volatile il successo costruito sui «like». Oggi le stelle, domani le stalle: come scivolare su una fetta di pandoro. È davvero un attimo.br...

    • 11 min
    La mascherina presenta il conto ai bambini

    La mascherina presenta il conto ai bambini

    VIDEO: Il sacrificio degli innocenti ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Ft1OsSEppSs&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1Uxp

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7656

    LA MASCHERINA PRESENTA IL CONTO AI BAMBINI di Paolo Gulisano
    Infezioni pediatriche in aumento: è l'allarme che viene dall'Ospedale Santobono di Napoli dove i medici registrano da tempo una crescita di infezioni batteriche del cavo orale, delle vie aeree, con forme gravi di mastoiditi e meningiti. Tra i batteri responsabili streptococco e pneumococco. I numeri parlano di una anomalia epidemiologica rispetto alla norma.
    "Continuiamo a vedere infezioni che un tempo si contavano sulle dita di una mano" dichiara Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Polo pediatrico dell'Arenella. Sulle cause circolano varie ipotesi tra cui, quella più accreditata, che si possa trattare di una conseguenza dell'uso generalizzato delle mascherine imposto a suo tempo dai Governi Conte e Draghi. Un obbligo durato due anni e del quale si possono ora riscontrare le conseguenze. Quando medici e scienziati coscienziosi avevano messo in guardia contro l'uso prolungato delle mascherine nei bambini, erano stati sommersi da insulti e accuse di irresponsabilità, più il consueto marchio di infamia di "complottista" messo su chiunque eccepisse sulle misure sanitarie. Eppure la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a inizio epidemia, quando esistevano ancora dei margini di libertà di espressione nel pubblico dibattito scientifico, aveva rilasciato una comunicazione molto significativa.
    Si trattava del documento Advice on the use of masks in the context of COVID-19: Interim guidance, 5 June 2020, in cui l'OMS affermava che era bene "prendere in considerazione alcuni dei potenziali rischi derivanti da un utilizzo prolungato della mascherina". Questi rischi venivano identificati come: possibile sviluppo di lesioni cutanee facciali, come la dermatite o il peggioramento dell'acne; la potenziale auto-contaminazione, causata principalmente dai germi - virus e batteri- trattenuti all'interno della mascherina stessa. Un altro rischio riportato era l'uso inappropriato, ovvero la possibile contaminazione che aumenta se le mascherine vengono tenute a lungo e frequentemente toccate, cosa che era la norma soprattutto nel caso di bambini.
    A fronte delle evidenze epidemiologiche e cliniche che dimostravano una mortalità dello 0,00023 % nei soggetti sotto i 20 anni, per i quali il Covid era una malattia pressoché asintomatica o paucisintomatica, sovrapponibile ad una influenza, i bambini e gli adolescenti vennero costretti a portare il presidio di protezione continuativamente per ore. Gli effetti di questo uso prolungato, ovvero abuso, della mascherina, sono ora visibili. Non è escluso che una responsabilità possano averla avuta anche quei milioni di mascherine irregolari e pericolose per la salute acquistati dalla Cina nel corso della prima ondata della pandemia, un "affare" da 1,25 miliardi di euro che costò il posto all'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, una vicenda sulla quale è calato il silenzio.
    Oggi, davanti all'aumento di infezioni batteriche nei bambini, sono finalmente professori e primari di pronto soccorso ad ammettere che l'uso generalizzato, prolungato e indiscriminato delle mascherine ha provocato il diffondersi di queste patologie. In forma epidemica.
    In realtà, sarebbe dovuto bastare il buon senso per capire che mettersi una pezza per coprire le vie respiratorie avrebbe potuto portare a respirare (spingendoli sempre più in profondità) tutti i batteri, virus e funghi che si trovano nell'ambiente, molti dei quali sono...

    • 10 min

Top Podcasts In News

Kohe selgub
Delfi Meedia
Levila
Levila
Päevakord
Delfi Meedia
Keskpäevatund
Kuku Raadio
Jukuraadio
Kuku Raadio
Vilja Kiisler küsib
Delfi Meedia