Arte e Cultura | RRL radioromalibera.org
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- Cultura y sociedad
Uno sguardo sulla cultura e sull’arte antica e moderna alla luce dei principi della tradizione cattolica. Ascolta il podcast di radioromalibera.org. Ogni lunedì alle ore 17 una nuova puntata.
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166 - Redazione e Mariologia nelle armonie di sant’Alfonso
Leggendo la meravigliosa vita di S. Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), leggendo i suoi scritti, le sue poesie e le sue ispiratissime canzoncine, pubblicate soltanto nel 1932 da Antonio di Coste, precisamente come contributo al II centenario della Congregazione dei Redentoristi dallo stesso S. Alfonso fondata, mi è venuta l’idea di ritoccare il famoso detto spagnolo: del musicista, del poeta e del santo, sant’Alfonso ne aveva tanto.
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165 - Napoleone e la musica sacra a Milano
Nel volgere di una sola serata, il 18 maggio 1796 vennero soppressi tutti i Capitoli delle collegiate cittadine – lasciando in carica per la cura d’anime il prevosto con un coadiutore –, così che la successiva domenica 19 non si potesse funzionare collegialmente in nessuna basilica della città.
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164 - Fede e Chiesa in Dante (Parte II)
Cosa sia il peccato e quale sia la reale condizione del peccatore è ben chiarito nei primissimi versi della Divina Commedia, già in Inferno I 2-3: «Mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Il peccato, dunque, «è un deviare, un uscire dalla retta via, la via del bene – chiarisce Galletto – abbandonata questa e intrapresa quella tortuosa del male (il peccato), l’uomo si ritrova in una selva oscura, una selva selvaggia e aspra e forte (v. 5), immagine dello stato di perdizione e di smarrimento conseguente al peccato. Il dolore, indispensabile per ottenere il perdono, è il buon dolor ch’a Dio ne rimarita, come Dante afferma in Purgatorio XXIII 81, che ristabilisce le nozze delle nostre anime con Dio, riconciliandoci con Lui».
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163 - Fede e Chiesa in Dante (Parte I)
Non è solo un compendio dell’intera dottrina cristiana, la Divina Commedia rappresenta anche e soprattutto una risposta efficace alle sfide dell’oggi. Lo scrisse già nel 1921 Benedetto XV nell’enciclica In praeclara summorum, in cui si legge: «Noi riteniamo che gl’insegnamenti lasciatici da Dante in tutte le sue opere, ma specialmente nel suo triplice carme, possano servire quale validissima guida per gli uomini del nostro tempo».
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162 - Lepanto, la pace vera
In una demitizzazione esasperata di pagine gloriose nella storia militare della Cristianità, si è talvolta negato valore strategico e legittimità religiosa alla battaglia di Lepanto.
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161 - Quando Benedetto parlò con Dio
San Benedetto da Norcia, membro della nobile gens Anicia della città di Nursia era giunto a Roma all’età di circa vent’anni per studiare grammatica e gli studi letterari, come era usanza per i nobili del tempo.