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Le conseguenze del futuro: Esiste il modo in cui raccontiamo il futuro, e questo racconto ha delle conseguenze

Venice Sessions Telecom Italia

    • Society & Culture
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Le conseguenze del futuro: Esiste il modo in cui raccontiamo il futuro, e questo racconto ha delle conseguenze

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    David Weinberger @ VS

    David Weinberger @ VS

    I mass media sono i contenuti che si interpongono fra noi e il mondo e ce lo fanno vedere in un certo modo. Il Web non è un medium dal punto di vista dell’esperienza, è piuttosto un luogo, fatto di indirizzi e di località. Il Web è un secondo mondo, interconnesso con il primo, e che ce lo fa capire un po’ di più. È una serie enorme di connessioni o hyperlink, che hanno trasformato il nostro mondo in un mondo interconnesso. Gli hyperlink non ci dicono soltanto cosa c’è dall’altra parte ma ci danno anche delle opinioni su cosa c’è dall’altra parte. Se la pagina di un libro non potrà mai più cambiare una volta scritta, la pagina Web ha la caratteristica di essere continuamente modificabile. Mentre i libri sono mezzi di comunicazione disconnessi, i luoghi del Web sono fittamente interconnessi. I media classici sono una rappresentazione del mondo e basano su questo la propria autorevolezza. Ma questa è solo una tecnica di autorevolezza, non l’unica. Il nostro sistema di conoscenza riflette esattamente questa limitazione, ma la tecnica di autorevolezza sta cambiando, così come la natura stessa dell’autorità sta cambiando. La risposta al rischio di essere sommersi dall’informazione è stata quasi paradossalmente quella di produrre informazioni sulle informazioni, i metadati, che sono diventati i mezzi per orientarci nel mare delle informazioni attraverso una segnalazione sul livello di qualità dell’informazione. Altro apparente paradosso è che proprio la dichiarazione di imperfezione dell’informazione sul Web aumenta l’autorevolezza dell’informazione stessa. Stiamo rifiutando l’idea su cui si basano i media tradizionali che ci sia qualcosa che si frappone tra noi e il mondo. I vecchi media potranno continuare ad esistere se saranno trasparenti e se contribuiranno con le loro competenze originali al mondo iperconnesso. La responsabilità condivisa è ormai un’esigenza essenziale ed è il motivo per cui abbiamo interconnesso il mondo.

    • 26 min
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    Giuseppe Vita @ VS

    Giuseppe Vita @ VS

    Oggi la trasmissione del sapere tra le generazioni non è più univoca: non sono più gli anziani ad insegnare ai giovani ma sempre più spesso avviene il contrario, perchè “l’evoluzione tecnologica in atto”, afferma Vita, “è più veloce della capacità umana di capire e metabolizzare”. Ma il giornalismo continuerà ad avere una funzione importante nel mondo, nonostante la crisi della carta stampata. Secondo Vita, i giornali continuano ad essere fonte di riferimento delle informazioni e a mantenere la loro capacità di dare profondità e autorevolezza alle notizie. Ciò che è importante nella comunicazione è il contenuto e il suo valore, non il mezzo di trasmissione. In futuro sopravvivrà l’informazione che sarà espressione di novità, qualità e riflesso di personalità carismatiche e autorevoli.

    • 25 min
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    Jacopo Barigazzi @ VS

    Jacopo Barigazzi @ VS

    Di fronte a un calo di produttività nel giornalismo e ad un costo del lavoro in aumento, Barigazzi individua nel conseguente riordinamento delle strutture un elemento significativo e vantaggioso. La crisi obbliga a correggere e migliorare alcune situazioni problematiche presenti da tempo nel sistema di produzione dei media. “A differenza delle culture anglosassoni, la nostra è molto più verticalista”, continua, ponendo in evidenza il fatto che in questo sistema la relazione tra sottoposti e superiori è molto più complicata. In Italia la politica è materia di dibattito collettivo: “se ne interessano tutti e se ne discute dappertutto”. La Rete sembra più debole dal punto di vista dell’informazione e più forte nel dialogo politico. Ma non è vero che la gente non voglia più informarsi. Sarà il mezzo che dovrà adattarsi al contenuto perché c’è ancora chi desidera fare del buon giornalismo. “A seconda della reazione del mercato”, conclude Barigazzi, “c’è la chiave, la soluzione”.

    • 20 min
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    Martin Sorrell @ VS

    Martin Sorrell @ VS

    Globalizzazione Se la globalizzazione ha determinato lo spostamento dell’equilibrio del potere da Occidente a Oriente e la crescita dell’economia mondiale proverrà sempre più dai paesi emergenti, stiamo anche assistendo a una sovracapacità della produzione delle aziende occidentali rispetto al reale assorbimento del mercato. D’altra parte la capacità di spesa è attualmente spostata sulle fasce più anziane, che però utilizzano meno le nuove tecnologie. Le aziende diventano sempre più strutturate a livello globale mentre stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di comprendere il locale. Per chi fa comunicazione è oggi anacronistico concentrarsi su un unico media e su un solo paese. TalentoIl grande terreno di lotta tra le società sarà quello dello sviluppo del talento. La comprensione delle modalità con cui pensa la gente è fondamentale per i media. Con la crisi del Web 1.0, la Rete sta disintermediando il business tradizionale e questo costituisce una minaccia per i media classici, che dovranno cambiare il proprio business model. Per sopravvivere in questo nuovo mondo, è fondamentale che, dopo l’adv e la pay-per-view, si approdi al pay-per-content. Questo è possibile solo se si investe nella comprensione di quello che vuole la gente. È questo il vero potere dei media che saranno protagonisti del futuro. ResponsabilitàI new media stanno potentemente influenzando il senso di responsabilità delle aziende. Stiamo già assistendo a un grosso cambiamento negli atteggiamenti dei capi delle imprese nei confronti della società e dell’ambiente. FuturoIn generale, ad avere successo saranno coloro che sapranno innovare. Può esistere innovazione senza branding mentre non può esistere branding senza innovazione. La tecnologia sarà di importanza cruciale per comunicare quello che le aziende fanno e producono.

    • 35 min
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    Maurizio Ferraris @ VS

    Maurizio Ferraris @ VS

    Mentre in passato l’informazione era centralizzata, oggi è fortemente dispersa. Il motivo è che, mentre i messaggi di un tempo erano istantanei, oggi tutto è registrato. La società dell’informazione è diventata società della registrazione ed è questa la grande trasformazione che caratterizza in maniera peculiare quest’epoca della storia dei media. Ciò ha determinato una esplosione della memoria e dei documenti, al punto che il Web è pieno di tracce del passato. Questa spettralità dell’informazione nel mondo contemporaneo non può essere considerata un accidente storico e non è così terribile come si potrebbe pensare, bensì rivela l’essenza del legame sociale, che è la documentalità, ossia la possibilità di registrare gli atti che si sono compiuti. In fin dei conti, è solo la memoria che rende possibile l’esistenza.

    • 19 min
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    Franco Bernabè @ VS

    Franco Bernabè @ VS

    “Giunti alla quarta Venice Sessions vogliamo soffermarci sulla trasformazione in corso nell’era dell’informazione”. Franco Bernabè apre il quarto appuntamento di Venezia sottolineando la presenza di Telecom Italia nell’evoluzione del sistema digitale. Focalizzando l’attenzione sull’Iptv, evidenzia la naturale correlazione tra infrastrutture e contenuti affermando che “ogni infrastruttura non può giustificarsi senza un mercato di riferimento e che l’ingresso di una Telco nel mondo dei contenuti richiede necessariamente un massiccio investimento nelle infrastrutture”. Di fronte alla richiesta di un servizio universale e all’impossibilità di coprire un numero illimitato di persone, l’Iptv non rappresenta per Bernabè la soluzione ottimale per il breve periodo. Sottolinea invece la scelta di creare un’Open Iptv che metta a disposizione di diversi content providers la propria piattaforma.

    • 11 min

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