Il cacciatore di libri Radio24
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Un’inviata virtuale in libreria per scoprire le ultime novità del mercato editoriale. In ogni puntata due interviste dal vivo a scrittrici e scrittori, italiani e stranieri, per parlare dei romanzi: dai personaggi ai temi, dalle trame ai retroscena della scrittura. Con uno stile informale Alessandra Tedesco racconta i romanzi e talvolta anche gli aspetti inediti degli autori. Un modo per orientarsi nella vasta produzione editoriale e scegliere il libro adatto a sé.
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"Il fuoco che ti porti dentro" di Antonio Franchini e "Il suo odore dopo la pioggia" di Cédric Sapin-Defour
"Benchè da molti sia considerata una bella donna, mia madre puzza". Questo è l'incipit caustico e anche spiazzante del romanzo "Il fuoco che ti porti dentro" di Antonio Franchini (Marsilio). L'autore decide di raccontare la madre Angela che sembra essere nata per essere personaggio. Una donna urticante, contraddittoria, sempre in guerra con il mondo che, si legge nel romanzo, "ha bisogno di odiare come di respirare". Una donna narrata dal figlio con ironia feroce: "Sono andato via per non vederla più". Un romanzo duro che alterna, però, tragedia e commedia.
Il legame intenso fra un uomo e il suo cane è al centro del romanzo "Il suo odore dopo la pioggia" di Cédric Sapin-Defour (Salani - traduz. Francesco Bruno), che in Francia ha avuto grande successo. La storia autobiografica dell'autore e dei dieci anni passati in compagnia di un bovaro bernese. Tutto inizia nel 2003 quando Cédric legge sul giornale che c'è una cucciolata di dodici bovari bernesi a disposizione. Nonostante abbia sofferto in passato per la morte di un altro cane, lo scrittore decide di andare all'allevamento e qui avviene l'incontro quasi magico con il cucciolo, destinato a diventare un vero e proprio compagno di vita. -
"Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro e "Mio padre avrà la vita eterna - Ma mia madre non ci crede" di Paolo Valoppi
Maria Sklodowska è stata una delle poche persone al mondo ad aver ricevuto due premi Nobel, uno per la fisica l'altro per la chimica. Il suo nome forse dirà poco perché lei era soprattutto conosciuta con il nome da sposata e naturalizzata francese Marie Curie. La sua incredibile storia viene raccontata nel romanzo "Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro (Sperling&Kupfer), una storia divisa fra successi professionali (le sue attività di ricerca, la scoperta del polonio e del radio, gli studi sulla radioattività) e vita privata ossia il rapporto intenso con il marito Pierre Curie, che era un rapporto sentimentale ma anche un connubio professionale. Tanti i successi di Marie Curie in una società, quella a cavallo fra Ottocento e Novecento, che non riconosceva un ruolo alle donne soprattutto nel campo della ricerca scientifica e che ha cercato sempre di osteggiarla.
Paolo ha sette anni e vive con una mamma atea e un padre testimone di Geova che vuole assolutamente dargli un'educazione religiosa: gli fa leggere i libri, gli parla della fine del mondo imminente, lo porta alle adunanze. Paolo cresce così fra il desiderio di assecondare il padre e non deluderlo e la volontà, nello stesso tempo, di non ferire la madre che è da sempre caustica con la fede del marito. Questa storia vera viene raccontata con grande leggerezza e ironia, senza però mancare di rispetto a chi crede, nel romanzo "Mio padre avrà la vita eterna, ma mia madre non ci crede" (Feltrinelli) opera prima di Paolo Valoppi. Il protagonista è, dunque, l'autore stesso prima bambino poi adolescente che vive appunto diviso fra i genitori che sono veramente agli antipodi quanto a visione del mondo. -
"L'orizzonte della notte" di Gianrico Carofiglio e consigli di lettura
Torna l'avvocato Guido Guerrieri personaggio comparso per la prima volta nel 2002 in "Testimone inconsapevole". Nel nuovo romanzo, "L'orizzonte della notte" di Gianrico Carofiglio (Einaudi), Guerrieri si sta avvicinando ai 60 anni e vive con amarezza e malinconia il passare del tempo. Ha chiuso la relazione con Annapaola, investigatrice privata che aveva collaborato con lui, e sul fronte professionale si occupa del caso di una donna che ha ucciso l'ex fidanzato della sorella, sorella che qualche settimana prima si era tolta la vita probabilmente a causa di questa relazione diventata soffocante e violenta. Guerrieri si trova, dunque, in una fase critica della vita, inizia a sentirsi insicuro anche nel suo lavoro, le conversazioni con Mr Sacco (il sacco degli allenamenti di boxe) non sembrano bastare più e ha iniziato l'analisi con uno psicoterapeuta junghiano. Il romanzo è così un viaggio sia nelle tecniche processuali e nel funzionamento della giustizia, ma anche un viaggio nella testa di Guerrieri e nelle sue emozioni.
Nella seconda parte, la periodica rubrica dedicata ai consigli di lettura per tutti i gusti. -
"Rosy" di Alessandra Carati e "Fili d'ombra" di Christian Guay-Poliquin
Chi è Rosa Bazzi, la donna condannata all'ergastolo per la strage di Erba insieme al marito Olindo Romano? A questa domanda prova a rispondere il romanzo "Rosy" (Mondadori) scritto da Alessandra Carati, autrice fra l'altro di "E poi saremo salvi", finalista al Premio Strega nel 2022. La scrittrice ha incontrato Rosa Bazzi in carcere per circa un anno ed è venuto fuori un romanzo che tratteggia tutte le contraddizioni di questa donna che è stata condannata (primo e secondo grado e Cassazione) insieme al marito per aver ucciso quattro persone l'11 dicembre del 2006. Emerge il ritratto di una donna che aveva un rapporto simbiotico con il marito, ne era quasi succube, una donna che mescola nel suo racconto realtà e finzione, parla in modo bizzarro, una personalità dipendente dalla necessità di essere riconosciuta e di compiacere le persone alle quali lei riconosce un ruolo importante. Un romanzo complesso, scritto dopo le conversazioni con Rosa Bazzi e dopo aver studiato gli atti processuali.
Nella seconda parte parliamo di "Fili d'ombra" (Marsilio - traduz. Francesco Bruno) di Christian Guay-Poliquin, considerato uno degli autori più promettenti della narrativa canadese. Un blackout di enormi proporzioni costringe le persone ad abbandonare le città e a rifugiarsi nelle foreste. Un uomo vuole raggiungere i suoi familiari in un capanno di caccia e naturalmente deve farlo a piedi attraversando i boschi. Qui incontra un ragazzino di 12 anni, Olio, con il quale si verrà a creare un rapporto speciale, simile a quello fra un padre e un figlio (in questo si ispira a "La strada" di Cormac Mc Carthy, considerato il punto di riferimento dei romanzi post apocalittici contemporaneai). In "Fili d'ombra" la descrizione dei paesaggi e della natura è preponderante e l'autore ha voluto porre l'accento sulle conseguenze sociali di un trauma. -
"Chi dice chi tace" di Chiara Valerio e "Il dolore non esiste" di Ilaria Bernardini
Una storia di fascinazione e, forse, d'amore viene raccontata in "Chi dice chi tace" di Chiara Valerio (Sellerio). Siamo Scauri (provincia di Latina) all'inizio degli anni '90. La vita del paese viene turbata dalla morte di Vittoria, una sessantenne che si era trasferita là vent'anni prima insieme a una donna più giovane. Alcuni avevano pensato fossero madre e figlia, in realtà le due donne erano compagne. Eppure, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo non era stato oggetto di pettegolezzo o, peggio, di discriminazione. Tutti erano rimasti affascinati da Vittoria, questa donna di poche parole che arrivava da Roma, "distante ma curiosa" viene definita nel romanzo "accogliente ma riservata". A essere turbata per la morte di Vittoria è soprattutto Lea, la voce narrante, che vuole vederci chiaro sulle cause del decesso (Vittoria è annegata nella vasca da bagno). Inizia così un'indagine nel passato di Vittoria rendendosi conto che non la conosceva affatto, ma porta avanti soprattutto un'indagine su sé stessa e sul desiderio.
Nella seconda parte parliamo di "Il dolore non esiste", titolo del nuovo romanzo di Ilaria Bernardini (Mondadori), ma anche una delle frasi che suo padre ripeteva spesso insieme all'espressione "i figli non si scelgono, amarsi solo perché siamo imparentati non ha senso". Il padre di Ilaria, Achille, è un uomo difficile da inquadrare. È un anaffettivo che per anni si rifiuta di parlare con la figlia e non le risponde neanche ai messaggi. E così la figlia Ilaria, pur sapendo sapendo di fargli cosa poco gradita, decide di scrivere di lui quasi per conoscerlo, forse nel tentativo disperato di poter avere un dialogo virtuale con lui. Un romanzo in cui l'autrice si pone domande sul suo rapporto con il padre, ma anche sul suo ruolo di madre. -
"Piccoli miracoli e altri tradimenti" di Valeria Parrella e "Psicopompo" di Amelie Nothomb
Valeria Parrella, che aveva esordito nel 2003 con la raccolta di racconti "Mosca più balena" (Premio Campiello Opera Prima), torna periodicamente alla narrazione breve e lo fa anche in "Piccoli miracoli e altri tradimenti" (Feltrinelli), una raccolta di dodici racconti. Protagoniste sono spesso le donne: donne imprigionate nel proprio ruolo di madre o in altri ruoli a loro assegnati dalla società, donne che hanno rinunciato ai propri sogni, ma anche donne piene di passione che vivono il sesso con intensità così come i tradimenti.
Un romanzo sulla vita e sulla morte, con l'idea che il confine fra vita e morte possa non essere così definito come sembra. Un romanzo su un'ossessione, quella dell'autrice per gli uccelli e il loro volo, un'ossessione che però non indica un'aspirazione alla libertà come si potrebbe pensare, ma racchiude qualcosa di più complesso. Un romanzo, infine, sull'amore per la scrittura. Parliamo di "Psicopompo" (Voland - traduz. Federica Di Lella), trentaduesimo romanzo di Amelie Nothomb, scrittrice belga nata in Giappone. Lo psicopompo è colui che accompagna l'anima dei morti nel loro viaggio e in molte culture è rappresentato proprio dagli uccelli.