11 min

senza luna.sh ilforestiero

    • Arts

Voglio ricominciare (di nuovo).

La spontaneità sciocca e pigra mi ha portato a dover tenere parole d'istanti, senza alterarle, lasciandole di getto, come una bozza.

Ciò che vorrei rappresentare è lo stato d'animo d'aver perso me stesso, per davvero; la consapevolezza di non essere chi avevo desiderato essere: realizzare d'esser diventato la copia buffa, zoppa e goffa d'un forestiero che un tempo sognava di luoghi e mondi senza croni è troni, fatti di benevolenza e puri.

La sensazione di non essere vivo, non essere affranto per non sentire l'acqua della pioggia o il grido di un bozzolo trasformatosi in farfalla. L'aver perso la voglia di cambiare il mondo, di aver perso interesse nell'essere sensibile per me stesso, di essere autentico in un mondo di maschere. 

L'indifferenza nei confronti del mondo che ho creato, l'indifferenza di fronte alla distruzione, come se si fosse capaci di esserne abituati.

Io ormai non sento più nulla e spero di poter cambiare, di poter sopravvivere e ricominciare a vivere sul serio, smettere di essere la copia di un adulto uscito male e tornare a vivere la mia infanzia ancor di più. Voglio gioire ed essere felice se vedo un bambino che salta nella pozzanghera, poter piangere davanti ad un albero in fumo e dover agire se nessuno ne prende le redini.

In fondo ho ancora tanti sogni, peccato che siano solo modi per risvegliarmi da questo sonno surreale, per scacciare queste nubi che mi offuscano e poter ricamminare in pineta colmo di emozioni sincere e pure.

Voglio che luna mi torni a parlare, torni a farmi luccicare gli occhi con quella neve secca a terra e un libro tra le mie mani.

Voglio ricominciare (di nuovo).

La spontaneità sciocca e pigra mi ha portato a dover tenere parole d'istanti, senza alterarle, lasciandole di getto, come una bozza.

Ciò che vorrei rappresentare è lo stato d'animo d'aver perso me stesso, per davvero; la consapevolezza di non essere chi avevo desiderato essere: realizzare d'esser diventato la copia buffa, zoppa e goffa d'un forestiero che un tempo sognava di luoghi e mondi senza croni è troni, fatti di benevolenza e puri.

La sensazione di non essere vivo, non essere affranto per non sentire l'acqua della pioggia o il grido di un bozzolo trasformatosi in farfalla. L'aver perso la voglia di cambiare il mondo, di aver perso interesse nell'essere sensibile per me stesso, di essere autentico in un mondo di maschere. 

L'indifferenza nei confronti del mondo che ho creato, l'indifferenza di fronte alla distruzione, come se si fosse capaci di esserne abituati.

Io ormai non sento più nulla e spero di poter cambiare, di poter sopravvivere e ricominciare a vivere sul serio, smettere di essere la copia di un adulto uscito male e tornare a vivere la mia infanzia ancor di più. Voglio gioire ed essere felice se vedo un bambino che salta nella pozzanghera, poter piangere davanti ad un albero in fumo e dover agire se nessuno ne prende le redini.

In fondo ho ancora tanti sogni, peccato che siano solo modi per risvegliarmi da questo sonno surreale, per scacciare queste nubi che mi offuscano e poter ricamminare in pineta colmo di emozioni sincere e pure.

Voglio che luna mi torni a parlare, torni a farmi luccicare gli occhi con quella neve secca a terra e un libro tra le mie mani.

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