4 min

UNA STORIA PIENA DI LUPI di Roberto Aliaga e Roger Olmos #logosedizioni

    • Arts

vedi libro: https://www.libri.it/una-storia-piena-di-lupi

 C’era una volta una storia piena di lupi.
C’erano lupi grandi e lupi piccini.
Lupi dormiglioni e lupi furbacchioni.
Lupi appena nati…
e lupi stagionati. 

 Così comincia questa storia. Ed è davvero una storia piena di lupi! Se  ne trovano dappertutto, nelle sgargianti immagini realizzate da Roger  Olmos con la tecnica a olio. Già i colori scelti ce li fanno apparire un  po’ diversi dai classici animali cattivi delle fiabe che tutti  conosciamo: ci sono lupi azzurri, lupi verdi, lupi arancioni, viola e  perfino lupi rosa! Alcuni sono neri ma non fanno troppa paura: vi  spaventereste davanti a un lupo che indossa un paio di grossi occhiali  da sole con le lenti rosse, o un altro che saltella con in testa un  buffo cappello?
In un panorama urbano surreale e coloratissimo, una sorta di gigantesco  parco giochi dove piattaforme, case, ponti, fontane e sculture si  incastrano come in un puzzle, si sono magicamente riuniti i lupi di  tutte le favole del mondo: eccone uno giallo con un paio di occhiali  viola che sale una scala aiutandosi con un bastone, eccone uno verde che  prende il volo a bordo di un razzo, uno viola che si lancia col  paracadute, un altro che guarda la TV con in mano il telecomando, ecco  un lupo vigile urbano, tre lupi muratori… non si sa proprio dove  guardare, ce ne sono ovunque! E non mancano neppure oggetti ed elementi  architettonici a forma di lupo; ad esempio il portone in copertina che,  con le zanne aguzze in bella in mostra, potrebbe sembrare minaccioso,  non fosse per le fioriere che lo affiancano e il timido lupetto che fa  capolino dal suo interno scostando una tenda. Basta sfogliare poche  pagine per trovare poi una fontana con sculture di lupi che versano  acqua dalla bocca, un orologio con un lupo che muove le zampe come  fossero lancette e addirittura un lupo-dirigibile!
Ma cosa succede di preciso in questa strana città? Qual è la storia che si racconta in questo libro?
Tutto comincia con un grasso lupo azzurro che, con in mano un megafono e  al collo un bavaglino da neonato, esclama: “Urca che fame! Voglio  cenare!”. Lupo Ghiottone (mai nome fu più azzeccato!) rimane tutto solo a  pagina 9, così prova a addentare le lettere del libro mentre gli altri  lupi vanno in cerca di cibo. Non riuscendoci, salta alla pagina  successiva, piena di scivoli e ottovolanti, e prova a divorare le  parole. Ma non gli piacciono perché sono dure e sanno di tintura, così  le sputa subito. Intanto gli altri lupi, che hanno perlustrato la città  in lungo e in largo, tornano mestamente a pagina 13 senza aver trovato  niente di buono...


Francesca del Moro

vedi libro: https://www.libri.it/una-storia-piena-di-lupi

 C’era una volta una storia piena di lupi.
C’erano lupi grandi e lupi piccini.
Lupi dormiglioni e lupi furbacchioni.
Lupi appena nati…
e lupi stagionati. 

 Così comincia questa storia. Ed è davvero una storia piena di lupi! Se  ne trovano dappertutto, nelle sgargianti immagini realizzate da Roger  Olmos con la tecnica a olio. Già i colori scelti ce li fanno apparire un  po’ diversi dai classici animali cattivi delle fiabe che tutti  conosciamo: ci sono lupi azzurri, lupi verdi, lupi arancioni, viola e  perfino lupi rosa! Alcuni sono neri ma non fanno troppa paura: vi  spaventereste davanti a un lupo che indossa un paio di grossi occhiali  da sole con le lenti rosse, o un altro che saltella con in testa un  buffo cappello?
In un panorama urbano surreale e coloratissimo, una sorta di gigantesco  parco giochi dove piattaforme, case, ponti, fontane e sculture si  incastrano come in un puzzle, si sono magicamente riuniti i lupi di  tutte le favole del mondo: eccone uno giallo con un paio di occhiali  viola che sale una scala aiutandosi con un bastone, eccone uno verde che  prende il volo a bordo di un razzo, uno viola che si lancia col  paracadute, un altro che guarda la TV con in mano il telecomando, ecco  un lupo vigile urbano, tre lupi muratori… non si sa proprio dove  guardare, ce ne sono ovunque! E non mancano neppure oggetti ed elementi  architettonici a forma di lupo; ad esempio il portone in copertina che,  con le zanne aguzze in bella in mostra, potrebbe sembrare minaccioso,  non fosse per le fioriere che lo affiancano e il timido lupetto che fa  capolino dal suo interno scostando una tenda. Basta sfogliare poche  pagine per trovare poi una fontana con sculture di lupi che versano  acqua dalla bocca, un orologio con un lupo che muove le zampe come  fossero lancette e addirittura un lupo-dirigibile!
Ma cosa succede di preciso in questa strana città? Qual è la storia che si racconta in questo libro?
Tutto comincia con un grasso lupo azzurro che, con in mano un megafono e  al collo un bavaglino da neonato, esclama: “Urca che fame! Voglio  cenare!”. Lupo Ghiottone (mai nome fu più azzeccato!) rimane tutto solo a  pagina 9, così prova a addentare le lettere del libro mentre gli altri  lupi vanno in cerca di cibo. Non riuscendoci, salta alla pagina  successiva, piena di scivoli e ottovolanti, e prova a divorare le  parole. Ma non gli piacciono perché sono dure e sanno di tintura, così  le sputa subito. Intanto gli altri lupi, che hanno perlustrato la città  in lungo e in largo, tornano mestamente a pagina 13 senza aver trovato  niente di buono...


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