61 episodes

Un coniglio e una città, una città e un Paese, un Paese e un continente, un continente e un mondo, un mondo e una banana che sorvola il golfo e altri luoghi. Storie...
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

BananaNa - Napoli e altre Storie Rabbit

    • Society & Culture

Un coniglio e una città, una città e un Paese, un Paese e un continente, un continente e un mondo, un mondo e una banana che sorvola il golfo e altri luoghi. Storie...
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

    John Fitzgerald Kennedy a Napoli, la sua ultima città europea

    John Fitzgerald Kennedy a Napoli, la sua ultima città europea

    Il 2 luglio 1963 il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy, visitò Napoli: il primo Presidente USA in assoluto a visitare il capoluogo partenopeo. Quella di Napoli fu l’ultima tappa di un suo breve tour europeo e Napoli, inoltre, sarà l’ultima città europea che egli vide prima di essere assassinato nel novembre dello stesso anno. Oltre ottocento vigili furono messi a disposizioni dal sindaco in aiuto ai carabinieri e agli agenti dell’FBI. A bordo di una Lincoln, JFK attraversò la città da Bagnoli fino a Capodichino imbattendosi in una folla gioiosa di uomini e donne ammassati a bordo strada per stringergli la mano o semplicemente per vederlo e applaudirlo. Da ogni finestra e dai balconi dei palazzi che si ergevano ai margini del percorso dell’auto presidenziale campeggiavano le bandiere italiane e americane. Piazza del Plebiscito era gremita di persone e dal mare la Marina Militare riempiva l’aria col suono delle sirene. Il New York Times definì quella di Napoli “una delle accoglienze più calorose mai ricevute”. Raggiunto l’Air Force One all’aeroporto di Capodichino, alle 19:32, Kennedy, anche se a sua insaputa, diede l’addio all’Europa da Napoli.

    Procida è un gatto ma...

    Procida è un gatto ma...

    L’astronauta giapponese, Soichi Noguchi, dalla Stazione Spaziale Internazionale che orbita sopra le nostre teste, ha scattato un’immagine di Procida dallo Spazio e l’ha postata su Tweet accompagnandola con la frase: “La mia isola a forma di gatto preferita, Procida, una delle bellissime isole Flegree vicino Napoli”. E vista dall’alto, Procida, effettivamente sembra un gatto, un bellissimo gatto che cammina nel blu! Tuttavia, anche se può sembrare paradossale, nei primi decenni del 1700, quando l’isola era sotto il regno di Carlo di Borbone, la presenza dei felini era rigorosamente vietata poiché rappresentavano una minaccia per i pochi fagiani presenti sull’isola, volatili che solo il re poteva cacciare. Insomma, Procida era una riserva di caccia del re e il re imponeva l’assenza di gatti sull’isola punendo altresì ogni procidano che li allevasse. Alexander Dumas nel suo libro “I Borboni di Napoli”, descrive le incredibili violenze inflitte a un isolano solamente perché deteneva un felino in casa. Oggi, ovunque, nell’isola non vi è angolo in cui non vi sia un gatto a dormire, tanto che Procida viene anche chiamata “L’isola dei gatti”… in realtà Procida è un gatto, e chissà che questa forma non l’abbia raggiunta per burlarsi del re Carlo.

    Geometric Bang - In futuro

    Geometric Bang - In futuro

    La street art colorata e giocosa dell’illustratore e muralista italiano Geometric bang, trasforma la stazione della Circumvesuviana di Gianturco in un angolo gioioso dove vi è raffigurata la città di Napoli disegnata come in un pop-up, attraverso una bellissima sovrapposizione di elementi naturali e culturali, animati e inanimati. Tra i mille colori ci sono l’immancabile Vesuvio, il Duomo e le torri del Maschio Angioino; ma anche curiose scale-mobili urbane, automobili a lievitazione magnetica, piccoli aeroplani a propulsione, un treno soprelevato e palazzi di vetro. Insomma, forse la Napoli del futuro, e “In futuro” è proprio il titolo dell’opera. Un lavoro di riqualificazione veramente importante.

    MP5 - La cura della conoscenza

    MP5 - La cura della conoscenza

    Sul muro d'ingresso dell’edificio ex Palazzetto Urban, si staglia il murale “La cura della conoscenza” della street artist napoletana MP5. E’ un’opera tutta al femminile questa del quartiere Montecalvario, non solo per la mano dell’artista, ma anche per il soggetto, Ipazia celebre studiosa greca e il luogo, la sede del Centro Antiviolenza e del Centro Documentazione Condizione Donna, dove tra biblioteca e archivio di genere è custodito un immenso patrimonio di conoscenza e cultura. La street artist di fama internazionale, già fumettista e scenografa, MP5 a proposito della sua opera ha detto: “Per ‘La cura della conoscenza’ (Care for knowledge) mi sono ispirata alla figura di Ipazia, una donna di scienza vissuta nel IV secolo e considerata una martire della libertà di pensiero poiché uccisa a causa delle sua conoscenza scientifica. Ho avuto la possibilitá di visitare gli archivi del centro e lo sportello antiviolenza, che sono una ricchezza per la comunità, una ricchezza che deve diventare un elemento attivo della comunità; cosí ho pensato di associare a questo luogo Ipazia, colei che si prende cura della conoscenza e paga con la sua vita ma al tempo stesso diventa ispirazione per tutte le donne. Come Ipazia infatti l’archivio conserva scritti e documenti femministi per la ricchezza della cittá di Napoli e lo sportello antiviolenza si prende cura delle donne vittime di violenze di genere”.

    I Simpson a Pompei

    I Simpson a Pompei

    Nella stagione 17, episodio 8, I Simpson, a bordo di una Ferrari rigorosamente rossa, arrivano alle pendici del Vesuvio per visitare gli Scavi di Pompei. Mentre la famiglia si aggira tra gli scavi, Lisa spiega che quando il Vesuvio eruttò gli abitanti della città furono sommersi così velocemente dalla lava che quest’ultima ha permesso agli archeologi di effettuare dei calchi delle loro ultime esatte posizione al momento della morte. Finita la frase il cartone animato ci mostra il calco dei Simpson pompeiani del 79 d.C. immortalati nei loro ultimi momenti di vita, vale a dire: Homer che beve e strangola Bart; Marge, Maggie e Lisa che gli urlano contro. Ma la cosa esilarante è il commento di Homer alla vista delle statue di gesso: “Selvaggi!!”. Pompei è famosissima, l’hanno visitata tutti, perfino I Simpson!

    Tom & Jerry a Napoli

    Tom & Jerry a Napoli

    I famosissimi Tom & Jerry, nel 1954, sbarcano a Napoli. Infatti, nell’86esimo episodio della serie animata creata dal duo americano Hanna e Barbera, il capoluogo partenopeo fa da sfondo a i continui inseguimenti di Tom verso il furbo e irraggiungibile Jerry. Arrivati in città con una nave da crociera, i due incominciano sin da subito a rincorrersi nelle piazze e nei vicoli della città, finché non si imbattono in un topo napoletano che, dopo averli aiutati dai soprusi di un cane prepotente, li riconosce come il famoso duo e si propone come guida turistica della città. I luoghi di Napoli visibili nell’episodio sono: il golfo dall’alto di Posillipo (famosissima veduta che non poteva mancare), l’isola di Nisida vista dal Parco Virgiliano, vicoli e scale dei Quartieri Spagnoli o della Sanità, la Galleria Umberto I e la fontana del Gigante dove, appunto, ho geo-localizzato questo loquis. Questo di Napoli è l’unico omaggio all’Italia di tutta la famosa serie che ha come protagonisti il gatto e il topo più popolari al mondo.

Top Podcasts In Society & Culture

הכל דפוק
All•in
גיקונומי
ראם שרמן ודורון ניר
Honestly with Bari Weiss
The Free Press
כל הקלפים על השולחן עם משה רדמן
Radman's cards podcast
فنجان مع عبدالرحمن أبومالح
ثمانية/ thmanyah
סערה מושלמת
יובל דרור