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١٧ La domenica si mangia e basta Le Mille e una Novella

    • Drammatici

Stai correndo, su una strada stupidissima. Così stupida da averla nominata via "ammazzatoria". Praticamente ha due sensi di marcia divisi da uno spartitraffico inutile, e parallelamente a ogni senso di marcia c'è il parcheggio per le macchine, che una in fila all'altra creano un pericolo immenso per le biciclette: basta che qualcuno apra una portiera a destra perché il malcapitato ciclista cada malissimo e non si rialzi più, ci lasci le penne. Sì, anche se è difficile crederci attaccata alla lunga fila di macchine parcheggiate, sulla destra, c'è una pericolosissima pista ciclabile, nemmeno rialzata rispetto alla strada, e affianco a questa pista ciclabile il marciapiede (rialzato). Basterebbe semplicemente invertire la pista ciclabile col marciapiede: facendo andare le biciclette sul marciapiede, sarebbe tutto più sicuro, i pedoni affianco alle macchine parcheggiate non rischierebbero di morire per una portiera aperta nel momento sbagliato, magari da un bambino. Senza suscitar stupore, la maggioranza dei ciclisti che transitano in quella via utilizza il marciapiede: al diavolo, hanno ragione. San Donato Milanese è piena di orrori stradali, ci sono piste ciclabili – che non possono nemmeno essere chiamate così perché sono una linea gialla tracciata per terra a un metro dal marciapiede –, che quando arriva l'autobus diventano fermate. A quel punto il ciclista di passaggio, o decide di sparire, volatilizzandosi, ed ecco a cosa serve il metaverso, oppure deve semplicemente morire perché l'autobus deve fare la fermata. Certo l'autobus può aspettare che proceda, ma che modo è questo? Che ignoranti abbiamo lasciato a gestire questo mondo!



Venendo al dunque, una domenica mentre sto correndo sul marciapiede della via "ammazzatoria", capisco di voler attraversare sulle strisce pedonali che stanno per arrivare. Già ho in mente che la macchina che arriverà sulla strada non mi vedrà bene, a causa della fitta fila di macchine parcheggiate. Scorgo proprio una macchina, decido di fare una cosa apposta, un test: appena arrivo alle strisce pedonali fingo di buttarmi, per poi arrestarmi subito. L'autista si ferma, allora procedo a correre, ma pensate un po', dopo aver attraversato mi suona, anche?! Già per miracolo hai frenato, andavi sparato, oltre il limite di velocità, hai anche da dire? È un vecchio signorone con l'Audi, la moglie affianco, ovvio, abbassa il finestrino e mi dice che "non si corre..." e io gli rispondo "è vero, non si corre di domenica, di domenica si magna e basta!". I signori che stanno passeggiando lì intorno se la ridono, la prossima volta quell'idiota, per evitare di farsela addosso per la sensazione di stare uccidendo una ragazza di quarant'anni più giovane, andrà più piano? Test fallito. State attenti, devono andare a mangiare. La domenica si mangia e basta.



[La vera storia di via Antonio Gramsci a San Donato Milanese]



Website: https://miry1919.github.io/hugosite/podcast/le-mille-e-una-novella-2/

Stai correndo, su una strada stupidissima. Così stupida da averla nominata via "ammazzatoria". Praticamente ha due sensi di marcia divisi da uno spartitraffico inutile, e parallelamente a ogni senso di marcia c'è il parcheggio per le macchine, che una in fila all'altra creano un pericolo immenso per le biciclette: basta che qualcuno apra una portiera a destra perché il malcapitato ciclista cada malissimo e non si rialzi più, ci lasci le penne. Sì, anche se è difficile crederci attaccata alla lunga fila di macchine parcheggiate, sulla destra, c'è una pericolosissima pista ciclabile, nemmeno rialzata rispetto alla strada, e affianco a questa pista ciclabile il marciapiede (rialzato). Basterebbe semplicemente invertire la pista ciclabile col marciapiede: facendo andare le biciclette sul marciapiede, sarebbe tutto più sicuro, i pedoni affianco alle macchine parcheggiate non rischierebbero di morire per una portiera aperta nel momento sbagliato, magari da un bambino. Senza suscitar stupore, la maggioranza dei ciclisti che transitano in quella via utilizza il marciapiede: al diavolo, hanno ragione. San Donato Milanese è piena di orrori stradali, ci sono piste ciclabili – che non possono nemmeno essere chiamate così perché sono una linea gialla tracciata per terra a un metro dal marciapiede –, che quando arriva l'autobus diventano fermate. A quel punto il ciclista di passaggio, o decide di sparire, volatilizzandosi, ed ecco a cosa serve il metaverso, oppure deve semplicemente morire perché l'autobus deve fare la fermata. Certo l'autobus può aspettare che proceda, ma che modo è questo? Che ignoranti abbiamo lasciato a gestire questo mondo!



Venendo al dunque, una domenica mentre sto correndo sul marciapiede della via "ammazzatoria", capisco di voler attraversare sulle strisce pedonali che stanno per arrivare. Già ho in mente che la macchina che arriverà sulla strada non mi vedrà bene, a causa della fitta fila di macchine parcheggiate. Scorgo proprio una macchina, decido di fare una cosa apposta, un test: appena arrivo alle strisce pedonali fingo di buttarmi, per poi arrestarmi subito. L'autista si ferma, allora procedo a correre, ma pensate un po', dopo aver attraversato mi suona, anche?! Già per miracolo hai frenato, andavi sparato, oltre il limite di velocità, hai anche da dire? È un vecchio signorone con l'Audi, la moglie affianco, ovvio, abbassa il finestrino e mi dice che "non si corre..." e io gli rispondo "è vero, non si corre di domenica, di domenica si magna e basta!". I signori che stanno passeggiando lì intorno se la ridono, la prossima volta quell'idiota, per evitare di farsela addosso per la sensazione di stare uccidendo una ragazza di quarant'anni più giovane, andrà più piano? Test fallito. State attenti, devono andare a mangiare. La domenica si mangia e basta.



[La vera storia di via Antonio Gramsci a San Donato Milanese]



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