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192: La crisi dei carburanti e gli orizzonti del governo Meloni TRAPPIST

    • Politica

Il governo Meloni è tranquillo, coperto da una ampia maggioranza parlamentare. Ma nei primi mesi di governo ha deluso in modo seriale i propri elettori, e nei prossimi mesi le difficoltà da affrontare saranno ancora più complesse.

Lo sciopero dei benzinai, annunciato perché il governo aveva cercato di scaricare la responsabilità dell’aumento dei carburanti sulla categoria, è “congelato” — almeno fino al 17, quando ci sarà un nuovo incontro tra i rappresentanti delle associazioni e Palazzo Chigi. Mentre scriviamo non sono ancora stati formalizzati i cambiamenti al Dl benzina, che dovrebbe essere bollinato oggi, ma dovrebbe contenere un meccanismo per ridurre le accise in caso il prezzo del self service superi i 2 euro, e un ammorbidimento delle sanzioni contro i benzinai che non espongono il doppio prezzo, con le più rigide riservate solo per le “omissioni” e non per i “ritardi.”

Aver fermato lo sciopero dei benzinai è una vittoria importante per il governo, che viene da una serie di “tradimenti” nei confronti di diversi bacini elettorali, e che era quindi preoccupato di una rottura con la filiera del trasporto. Ma aver temporaneamente calmato i benzinai non vuol dire aver risolto il problema dei carburanti: ieri Fazzolari è tornato a sottolineare che “si riducono le accise solo se c'è un aumento del prezzo del carburante e dunque un maggior gettito Iva da utilizzare.” L’idea, quindi, sembra essere quella di cercare di “resistere” e incassare l’extragettito, fino a quando non ci siano abbastanza risorse per abbassare le accise — come se i prezzi non fossero già oltre l’insostenibilità.

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Il governo Meloni è tranquillo, coperto da una ampia maggioranza parlamentare. Ma nei primi mesi di governo ha deluso in modo seriale i propri elettori, e nei prossimi mesi le difficoltà da affrontare saranno ancora più complesse.

Lo sciopero dei benzinai, annunciato perché il governo aveva cercato di scaricare la responsabilità dell’aumento dei carburanti sulla categoria, è “congelato” — almeno fino al 17, quando ci sarà un nuovo incontro tra i rappresentanti delle associazioni e Palazzo Chigi. Mentre scriviamo non sono ancora stati formalizzati i cambiamenti al Dl benzina, che dovrebbe essere bollinato oggi, ma dovrebbe contenere un meccanismo per ridurre le accise in caso il prezzo del self service superi i 2 euro, e un ammorbidimento delle sanzioni contro i benzinai che non espongono il doppio prezzo, con le più rigide riservate solo per le “omissioni” e non per i “ritardi.”

Aver fermato lo sciopero dei benzinai è una vittoria importante per il governo, che viene da una serie di “tradimenti” nei confronti di diversi bacini elettorali, e che era quindi preoccupato di una rottura con la filiera del trasporto. Ma aver temporaneamente calmato i benzinai non vuol dire aver risolto il problema dei carburanti: ieri Fazzolari è tornato a sottolineare che “si riducono le accise solo se c'è un aumento del prezzo del carburante e dunque un maggior gettito Iva da utilizzare.” L’idea, quindi, sembra essere quella di cercare di “resistere” e incassare l’extragettito, fino a quando non ci siano abbastanza risorse per abbassare le accise — come se i prezzi non fossero già oltre l’insostenibilità.

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