A metà strada Maria Rosa Ranieli

🎉🎉🎉🎉Oggi voglio celebrare i risultati di Adanna, mamma di 4 figli e professionista in evoluzione, che è passata
👉DAL SENTIRSI SEMPRE STANCA, INSICURA E INSODDISFATTA A
🎯ESSERE UNA MAMMA CONSAPEVOLE, SICURA, SERENA E FELICEMENTE IMPERFETTA.


Ascolta la puntata per scoprire come è riuscita a operare questo cambiamento dentro di sè, con i suoi figli e sul lavoro.

Buon ascolto

Nella puntata di oggi ti parlo di Andrea ( nome di fantasia) un papà che ha iniziato il percorso con me e che quando ci siamo conosciuti mi ha fatto una descrizione di sé (si era fatto proprio un autodiagnosi) come un papà troppo severo, intollerante verso i comportamenti della figlia e molto esigente.

Era consapevole anche del fatto che questo ambiente non favorisse un a crescita sana per la figlia e non gli permettesse di creare con lei una relazione basata sulla fiducia, sul rispetto reciproco e sull’accettazione incondizionata.

Alla quinta seduta, grazie a un esercizio estremamente potente è riuscito a comprendere che quelle modalità relazionali che stava mettendo in scena nel rapporto con la figlia in realtà non gli sono mai appartenute, erano un modello che lui stesso si era cucito addosso come corazza per difendersi dall’angoscia che avrebbe provato se solo fosse venuto in contatto con quelle parti.

Scopri di più ascoltando la puntata...

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ti offro una chiamata conoscitiva di 30 minuti con me.

“Ho agganciato il cervello rettiliano di mio figlio!” mi dice Roberto al nostro terzo incontro, un papà che insieme alla moglie hanno deciso di intraprendere il percorso e che non riusciva proprio a entrare in connessione con il figlio di 3 anni e mezzo, a differenza della moglie che invece riusciva a gestire la situazione e Roberto si sentiva sempre più inadeguato, messo da parte, inefficace e sentiva che stava perdendo l’occasione di costruire con il figlio una relazione profonda, duratura, forte e sana.

Ma cos’era successo?

Ascolta la puntata per scoprirlo e per iniziare a capire cosa fare per agganciare il rettile che è in tuo figlio e non solo...

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Nella puntata di oggi voglio superare la convinzione che

"I capricci non esistono!" e voglio proporti di passare 

dai "terribili 2,3, 4 anni" negli anni dell'opportunità.

Ma opportunità per cosa e per chi?

Opportunità per tuo figlio per capire chi è tuo figlio, quali sono le sue competenze, come si sviluppa il suo cervello, in cosa è diverso da quello dell’adulto e cosa possiamo fare per sviluppare questo cervello.

Opportunità per te per imparare delle cose nuove, per crescere come perosna e anche come genitore.

Opportunità per fortifocare la relazione che hai con tuo figlio, perché se si sentirà capito, accolto e accettato si fiderà di te e vorrà imitarti, vorrà seguirti. 

Perché ricordati che sei tu il suo esempio e allora puoi scegliere l’esempio che puoi essere per tuo figlio.

Per iniziare a sentirti sicuro e sereno non devi evitare le difficoltà, ma iniziare a starci e sapere come starci...



Ascolta la puntata per scoprire come fare...

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"Il bambino non esiste"se non all’interno di un contesto familiare e poi sociale, culturale diceva D. Winnicott

Cosa significa questo?

Per capire il comportamento dei nostri bambini dobbiamo considerare il contesto relazionale all’interno del quale è inserito.

Quindi possono essere genitori o chi si prende cura di lui.

Non giudichiamo dall’esterno il comportamento del bambino e nemmeno quello degli adulti, non utilizziamo etichette per parlare del comportamento.

E come possiamo iniziare a fare tutto questo?

Alleniamoci ad osservare e a descrivere quello che vediamo piuttosto che interpretare quello che vediamo.

Ascolta la puntata per capire come puoi iniziare a farlo...

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“Che genitore avresti voluto al tuo fianco da bambino/a?”

Prenditi del tempo per te anche 10 minuti e non dirmi che non hai 10 minuti perché non ci credo, un foglio, una penna e scrivi esattamente come avresti voluto che i tuoi genitori si comportassero con te quando ad esempio:

urlavi e ti arrabbiavi perché volevi guardare ancora un pò di cartone;

non ti andava di mangiare i fagioli o i piselli o qualsiasi cibo che a te non piaceva;

non volevi lavari i denti o fare il bagno;

non volevi salutare i nonni, gli zii o altri parenti con il bacio o l’abbraccio;



Quali parole avresti voluto che ti dicessero nei tuoi momenti di difficoltà, quando hai raggiunto quel traguardo per il quale ti sei impegnato tanto; quando le cose non sono andate come avresti voluto e tu ti sentivi triste, delusa, frustrata, sola, quali parole avresti voluto ascoltare dai tuoi genitori?

Rispondi a ciascuna di queste domande stimolo o situazioni e scrivi le risposte su questo foglio.

Ascolta la puntata per capire come continuare...

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