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Bestiale #118 - L'antilope giraffa, tigri che (forse) ritornano e altri animali Dolittle

    • Animali domestici e non

Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centodiciottesima puntata di Bestiale, che comincia con l’antilope giraffa.
Conosciuto dai più come gerenuk, il Litocranius walleri è l’unica specie appartenente al suo genere e in effetti sembra proprio il prodotto di un’antilope che si è accoppiata con una giraffa, tipo la famosa scena dell’arca di Noé dei Griffin. Vive in Africa Orientale e, oltre ad avere il collo lungo, il maschio ha pure delle corna ad esse che lo rendono unico.
Brucatore irriducibile, il muso appiattito gli serve per arrivare alle foglie senza ferirsi tra la vegetazione spinosa (che spettacolo, l’evoluzione) e pare che l’antilope giraffa ami stare sotto la pioggia, come la prima volta, con tutta probabilità per rinfrescarsi dal calore della savana africana (è un animale diurno e il sole picchia forte, laggiù).
Altre curiosità che mi ha fatto volare: al gerenuk non piace molto combattere né spostarsi, preferisce risparmiare energie per ricercare cibo. Inoltre, con il passare degli anni, queste tendenze sedentarie sembrano aumentare. I branchi sono piccoli, massimo sei esemplari; alcuni maschi, però, preferiscono passare la vita completamente da soli.
Se guardando la foto avete pensato “ma io questo l’ho già visto da qualche parte”, beh, forse è perché nella vostra vita vi è capitato di cercare “popcorn” tra le GIF trovando questa qui (come è successo a me, irriducibile amante delle GIF).
Condividi questo post con chi ama risparmiare energie per cercare cibo!

Il possibile ritorno della tigre di Giava 🐅
Tra le tigri, c’era un esemplare endemico dell’isola di Giava (Indonesia), tanto unico da meritare di essere classificato come una sottospecie a parte (Panthera tigris sondaica). Le sue dimensioni erano più piccole rispetto a sua cugina che vive nell’Asia continentale, questo perché anche le prede presenti sull’isola sono più piccole (la cosiddetta regola di Bergmann).
L’estinzione della tigre (causata ovviamente dall’uomo, tra bracconaggio, avvelenamenti e riduzione di habitat) è stata resa ufficiale a metà degli Anni Novanta, dopo che nonostante l’istallazione di diverse fototrappole non è stato più individuato alcun esemplare. Questa è una delle rare foto dell’animale: risale al1 938 e la scattò Andries Hoogerwerf nel Parco nazionale di Ujung Kulon.
Di recente, però, è arrivata una notizia inaspettata a sensazionale: dopo numerose presunte segnalazione mai confermate, nel 2019, a seguito dell’avvistamento da parte di una persona del luogo, è stato recuperato un pelo che, dopo un’attenta analisi, sembrerebbe contenere delle tracce genetiche compatibili con la tigre di Giava. Lo studio è stato pubblicato dalla dalla Cambridge University Press di recente, se ne parla su Kodami:
[Il pelo], infatti, è stato prelevato proprio dalla recinzione dove si presume che il grosso felino sia saltato e vicino alla quale sono state trovate anche impronte e segni di artigli. Nell'abstract dello studio si legge: «Sulla base della nostra intervista approfondita con Ripi Yanur Fajar, [il locale, ndr] che ha visto la tigre, crediamo che il pelo provenga da una tigre di Giava. Se questa sia ancora presente allo stato selvatico deve essere confermato con ulteriori studi genetici e sul campo».
Muhammad Ali Imron, capo del programma Forest and Wildlife del WWF Indonesia, ha dichiarato all'AFP di apprezzare gli sforzi dei ricercatori, ma anche che i campioni di peli sono estremamente limitati ed è necessario trovarne altri per confermare i risultati dello studio tramite altri test genetici. Inoltre, ha espresso preoccupazione per il fatto che i risultati siano già stati resi pubblici, cosa che potrebbe allertare i cacciatori.
Balene che sfruttando la sequenza di Fibonacci per cacciare
Contesto: ho visto su Netflix Il problema dei tre corpi (consigliata), parlando con Alessandra di altre cose pazze della natura è uscita fuori la celeberrima sequenza

Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centodiciottesima puntata di Bestiale, che comincia con l’antilope giraffa.
Conosciuto dai più come gerenuk, il Litocranius walleri è l’unica specie appartenente al suo genere e in effetti sembra proprio il prodotto di un’antilope che si è accoppiata con una giraffa, tipo la famosa scena dell’arca di Noé dei Griffin. Vive in Africa Orientale e, oltre ad avere il collo lungo, il maschio ha pure delle corna ad esse che lo rendono unico.
Brucatore irriducibile, il muso appiattito gli serve per arrivare alle foglie senza ferirsi tra la vegetazione spinosa (che spettacolo, l’evoluzione) e pare che l’antilope giraffa ami stare sotto la pioggia, come la prima volta, con tutta probabilità per rinfrescarsi dal calore della savana africana (è un animale diurno e il sole picchia forte, laggiù).
Altre curiosità che mi ha fatto volare: al gerenuk non piace molto combattere né spostarsi, preferisce risparmiare energie per ricercare cibo. Inoltre, con il passare degli anni, queste tendenze sedentarie sembrano aumentare. I branchi sono piccoli, massimo sei esemplari; alcuni maschi, però, preferiscono passare la vita completamente da soli.
Se guardando la foto avete pensato “ma io questo l’ho già visto da qualche parte”, beh, forse è perché nella vostra vita vi è capitato di cercare “popcorn” tra le GIF trovando questa qui (come è successo a me, irriducibile amante delle GIF).
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Il possibile ritorno della tigre di Giava 🐅
Tra le tigri, c’era un esemplare endemico dell’isola di Giava (Indonesia), tanto unico da meritare di essere classificato come una sottospecie a parte (Panthera tigris sondaica). Le sue dimensioni erano più piccole rispetto a sua cugina che vive nell’Asia continentale, questo perché anche le prede presenti sull’isola sono più piccole (la cosiddetta regola di Bergmann).
L’estinzione della tigre (causata ovviamente dall’uomo, tra bracconaggio, avvelenamenti e riduzione di habitat) è stata resa ufficiale a metà degli Anni Novanta, dopo che nonostante l’istallazione di diverse fototrappole non è stato più individuato alcun esemplare. Questa è una delle rare foto dell’animale: risale al1 938 e la scattò Andries Hoogerwerf nel Parco nazionale di Ujung Kulon.
Di recente, però, è arrivata una notizia inaspettata a sensazionale: dopo numerose presunte segnalazione mai confermate, nel 2019, a seguito dell’avvistamento da parte di una persona del luogo, è stato recuperato un pelo che, dopo un’attenta analisi, sembrerebbe contenere delle tracce genetiche compatibili con la tigre di Giava. Lo studio è stato pubblicato dalla dalla Cambridge University Press di recente, se ne parla su Kodami:
[Il pelo], infatti, è stato prelevato proprio dalla recinzione dove si presume che il grosso felino sia saltato e vicino alla quale sono state trovate anche impronte e segni di artigli. Nell'abstract dello studio si legge: «Sulla base della nostra intervista approfondita con Ripi Yanur Fajar, [il locale, ndr] che ha visto la tigre, crediamo che il pelo provenga da una tigre di Giava. Se questa sia ancora presente allo stato selvatico deve essere confermato con ulteriori studi genetici e sul campo».
Muhammad Ali Imron, capo del programma Forest and Wildlife del WWF Indonesia, ha dichiarato all'AFP di apprezzare gli sforzi dei ricercatori, ma anche che i campioni di peli sono estremamente limitati ed è necessario trovarne altri per confermare i risultati dello studio tramite altri test genetici. Inoltre, ha espresso preoccupazione per il fatto che i risultati siano già stati resi pubblici, cosa che potrebbe allertare i cacciatori.
Balene che sfruttando la sequenza di Fibonacci per cacciare
Contesto: ho visto su Netflix Il problema dei tre corpi (consigliata), parlando con Alessandra di altre cose pazze della natura è uscita fuori la celeberrima sequenza

7 min