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Calcio e discriminazione. Il caso dell’allenatore ad Auschwitz (colloquio con Giovanni Cerutti‪)‬ Interlinea. Scrivere il futuro tra le righe della storia

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Il calcio è ancora fatto di discriminazioni? La Shoah investì anche lo sport? «Ogni singola storia che emerge dalla vicenda dello sterminio è irredenta e irredimibile. Non ci sono significati umani che la possano riscattare» scrive lo storico e saggista Giovanni Cerutti nel libro "L’allenatore ad Auschwitz" che ricostruisce la storia dello sterminio del popolo ebraico attraverso una vicenda particolare, quella dell’ungherese Árpád Weisz, tra i più grandi allenatori degli anni trenta, colui che introdusse per primo gli schemi nel campionato italiano, fu commissario tecnico dell’Inter (dove scoprì Giuseppe Meazza) ma anche del Novara e del Bologna, fino all’espulsione dall’Italia, in seguito alle leggi razziali, e alla tragica fine nel lager di Auschwitz. Un racconto con riflessioni ancora attuali. Podcast di Roberto Cicala.

Il calcio è ancora fatto di discriminazioni? La Shoah investì anche lo sport? «Ogni singola storia che emerge dalla vicenda dello sterminio è irredenta e irredimibile. Non ci sono significati umani che la possano riscattare» scrive lo storico e saggista Giovanni Cerutti nel libro "L’allenatore ad Auschwitz" che ricostruisce la storia dello sterminio del popolo ebraico attraverso una vicenda particolare, quella dell’ungherese Árpád Weisz, tra i più grandi allenatori degli anni trenta, colui che introdusse per primo gli schemi nel campionato italiano, fu commissario tecnico dell’Inter (dove scoprì Giuseppe Meazza) ma anche del Novara e del Bologna, fino all’espulsione dall’Italia, in seguito alle leggi razziali, e alla tragica fine nel lager di Auschwitz. Un racconto con riflessioni ancora attuali. Podcast di Roberto Cicala.

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