La Braidense Milano, dicono di lei

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"C’era da percorrere un passaggio a volte altissime, in penombra, fiancheggiato da tante statue, calchi o copie cioè di nudi classici, mutili nel sesso quelli maschili, non so se per ira dei compagni di Gesù o se per beffa dei ragazzi che, lì accanto, frequentavano le belle arti. La luce ti coglieva giù in fondo, dove il passaggio buio sbocca nel cortile. C’è subito una fontanella col mascherone che tiene in bocca un tubo ricurvo in giù: tu premi un bottone lì accosto e attingi col ramaiolo di ferro stagnato. Mi fermavo sempre a bere, prima di dare un’occhiata all’intorno, sul cortile quadrato pieno di archi, di colonne e di statue".
Luciano Bianciardi, La vita agra.
©Elleboro Editore - AA. VV.

"C’era da percorrere un passaggio a volte altissime, in penombra, fiancheggiato da tante statue, calchi o copie cioè di nudi classici, mutili nel sesso quelli maschili, non so se per ira dei compagni di Gesù o se per beffa dei ragazzi che, lì accanto, frequentavano le belle arti. La luce ti coglieva giù in fondo, dove il passaggio buio sbocca nel cortile. C’è subito una fontanella col mascherone che tiene in bocca un tubo ricurvo in giù: tu premi un bottone lì accosto e attingi col ramaiolo di ferro stagnato. Mi fermavo sempre a bere, prima di dare un’occhiata all’intorno, sul cortile quadrato pieno di archi, di colonne e di statue".
Luciano Bianciardi, La vita agra.
©Elleboro Editore - AA. VV.