16 min

LUNA ROSSA Plaquette monografica Calaveritas 2017 Secondo Podcast del Progetto 7LUNE

    • Cultura e società

Le calaveritas sono un genere letterario tipicamente messicano e appartengono alla tradizione relativa al giorno dei Morti. La docente dell’Universidad de Guadalajara, Silvia Quezada, ospite dell’associazione culturale Progetto 7LUNE, così le presenta: “Le Calaveras (teschi) sono poesie scherzose sulla morte. Si cominciarono a scrivere imitando gli epitaffi dei cimiteri, quindi si conoscevano anche come Panteones (cimiteri). Erano versi dedicati ai politici, che venivano presi di mira con frecciatine di burla. Le prime furono pubblicate a Guadalajara, Messico, alla fine del diciannovesimo secolo in un giornale chiamato El Socialista (1879). La censura confronti delle Calaveras pubblicate sui giornali, fece sì che circolassero di mano in mano e che cominciassero ad essere dedicati anche ad altre figure conosciute dalla società messicana. L'idea era immaginare alla persona morta, e comporre versi che facessero un ritratto a parole di ciascuno di questi individui, parlando delle loro virtù e dei loro difetti, come avviene negli epitaffi Le Calaveras usavano forme poetiche classiche, come le redondillas, gli ottosillabi, le decime e persino il sonetto. Con il passare del tempo e l'arrivo del verso libero, sono state scritte rispettando la rima delle parole alla fine di ogni verso. Le Calaveras sono dedicate agli amici, ai nemici e a ogni personaggio che si voglia trattare con umorismo, dato che la risata allontana la paura dell'ignoto.”

Nella copertina di questo numero: opera di Silvia Alvarez, pittrice messicana.
I testi selezionati per questa plaquette sono stati scelti dal poeta e artista Hugo Salvador Bautista, nostro collaboratore, tra gli scrittori e pittori della rivista messicana Espiga de Papel.
La musica nel podcast è del musicista messicano Carlos Parada Orozco.

Le calaveritas sono un genere letterario tipicamente messicano e appartengono alla tradizione relativa al giorno dei Morti. La docente dell’Universidad de Guadalajara, Silvia Quezada, ospite dell’associazione culturale Progetto 7LUNE, così le presenta: “Le Calaveras (teschi) sono poesie scherzose sulla morte. Si cominciarono a scrivere imitando gli epitaffi dei cimiteri, quindi si conoscevano anche come Panteones (cimiteri). Erano versi dedicati ai politici, che venivano presi di mira con frecciatine di burla. Le prime furono pubblicate a Guadalajara, Messico, alla fine del diciannovesimo secolo in un giornale chiamato El Socialista (1879). La censura confronti delle Calaveras pubblicate sui giornali, fece sì che circolassero di mano in mano e che cominciassero ad essere dedicati anche ad altre figure conosciute dalla società messicana. L'idea era immaginare alla persona morta, e comporre versi che facessero un ritratto a parole di ciascuno di questi individui, parlando delle loro virtù e dei loro difetti, come avviene negli epitaffi Le Calaveras usavano forme poetiche classiche, come le redondillas, gli ottosillabi, le decime e persino il sonetto. Con il passare del tempo e l'arrivo del verso libero, sono state scritte rispettando la rima delle parole alla fine di ogni verso. Le Calaveras sono dedicate agli amici, ai nemici e a ogni personaggio che si voglia trattare con umorismo, dato che la risata allontana la paura dell'ignoto.”

Nella copertina di questo numero: opera di Silvia Alvarez, pittrice messicana.
I testi selezionati per questa plaquette sono stati scelti dal poeta e artista Hugo Salvador Bautista, nostro collaboratore, tra gli scrittori e pittori della rivista messicana Espiga de Papel.
La musica nel podcast è del musicista messicano Carlos Parada Orozco.

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