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Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

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    • Cultura e società
    • 5,0 • 1 valutazione

Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

    100 anni e sentirli: passato, presente e futuro

    100 anni e sentirli: passato, presente e futuro

    La radio ha compiuto 100 anni e continua a essere un pilastro fondamentale nella nostra vita quotidiana. L'evento "100 Anni e sentirli. Passato, presente e futuro della radio" a Cagliari ha celebrato questa straordinaria ricorrenza, esplorando la magia, la compagnia, la musica, l'informazione, la conoscenza e la cultura che la radio ha portato nelle nostre case.



    La radio è parte integrante della nostra vita quotidiana, un mezzo di comunicazione che ha attraversato un secolo portando con sé magia, compagnia, musica, informazione, conoscenza e cultura. Questo straordinario anniversario è stato celebrato a Cagliari con l'evento "100 Anni e sentirli. Passato, presente e futuro della radio", organizzato da Confindustria Radio Televisioni, Università di Cagliari e Ordine dei Giornalisti. L'incontro, tenutosi nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, ha ripercorso la storia della radio, esaminato il suo impatto presente e discusso le prospettive future.



    La Magia della Radio: Un Ponte tra Passato e Futuro



    L'evento ha visto la partecipazione di personalità di spicco come l'attrice e conduttrice Geppi Cucciari e il dj Ringo, direttore artistico e speaker di Virgin Radio. Dj Ringo, in collegamento video, ha descritto la radio come un elemento insostituibile nella vita di ognuno: "La radio non la blocchi. Cambieranno tante cose nel mondo, ma non la radio: è come il panettiere che c'è e ci sarà sempre. La radio dà a tutti un superpotere: ci fa diventare dei supereroi."



    Geppi Cucciari ha offerto un affascinante resoconto della sua esperienza nel mondo radiofonico, focalizzandosi in particolare sulla sua conduzione del programma "Un giorno da pecora". Ha parlato del suo rapporto professionale con il conduttore Giorgio Lauro, definendolo "fondamentale". Cucciari ha sottolineato come le loro differenze siano una risorsa preziosa per il programma, creando un equilibrio tra la profondità delle notizie e la leggerezza che la contraddistingue.



    Radio vs. Televisione e Teatro



    Nel suo intervento, Cucciari ha evidenziato le differenze tra la radio, la televisione e il teatro. "Con la radio e la TV entri nelle case degli altri che lo vogliano oppure no," ha spiegato, "nel teatro le persone vengono appositamente a guardarti, investendo il loro tempo e denaro. La TV è una magia infinita, uno strumento di compagnia bellissimo. Gli ascoltatori radiofonici sono di una qualità antropologica diversa, persone più formate."



    La Radio come Strumento di Crescita



    Il rettore dell'Università di Cagliari, Francesco Mola, ha enfatizzato il ruolo della radio come strumento di crescita continua: "Un sempreverde, qualcosa di incredibile che ha accompagnato il nostro passato e accompagnerà anche il nostro futuro." Rosario Alfredo Donato, direttore generale di Confindustria Radio Televisioni, ha sottolineato la capacità della radio di adattarsi ai cambiamenti e di rimanere sempre attuale: "La radio è nuova tecnologia, è il mezzo per eccellenza che può definirsi ibrido. Ha dimostrato di sapersi sempre adattare ai cambiamenti, accogliere le sfide e superarle."



    La Radio: Un Futuro di Innovazione



    La celebrazione dei 100 anni della radio ha messo in luce non solo la sua ricca storia, ma anche la sua capacità di innovazione e adattamento. Con l'evoluzione delle tecnologie, la radio continua a trasformarsi, mantenendo intatta la sua essenza di compagna quotidiana e fonte inesauribile di informazione e intrattenimento. Questo evento ha confermato il ruolo insostituibile della radio nella nostra vita, un mezzo che, nonostante il passare del tempo, rimane sempre giovane e rilevante.

    • 4 ore 4 min
    Marco Benevole racconta la modernità sarda con “Scatole di luce”

    Marco Benevole racconta la modernità sarda con “Scatole di luce”

    Abbiamo intervistato Marco Benevole, curatore di "Scatole di luce", la prima mostra regionale di apparecchi audiovisivi. L'esposizione è visitabile dal 15 aprile fino ad aprile 2025 presso il Centro Intermodale passeggeri in Piazza Due Stazioni a Macomer



    Abbiamo avuto il piacere di avere ai nostri microfoni Marco Benevole, il direttore artistico dell'associazione MAART City Heart, nonché il curatore di "Scatole di luce", la prima mostra regionale sugli apparecchi televisivi, hi-fi e radiofonici. L'esposizione, che conta più di 100 pezzi, è visitabile dal 15 aprile fino ad aprile 2025, dal lunedì al sabato e la domenica su prenotazione presso il Centro Intermodale Passeggeri sito in Piazza Due Stazioni a Macomer.



    In questa chiacchierata, Benevole ci ha raccontato come è nata la sua mostra e come la sua associazione promuove la città di Macomer e, più in generale, la regione storica del Marghine. Questo e tanti altri eventi, che si svolgono al Centro Intermodale di Macomer, servono da volano per la valorizzazione della storia, della società e della cultura del territorio.



    Non poteva mancare, tra le domande, una riflessione sui mass media e sull'evoluzione tecnologica che l'audiovisivo ha subito nel corso del tempo. Inoltre, Benevole ci ha detto una curiosità imperdibile per invogliarci a visitare la mostra, che di sicuro è molto originale e consta di parecchie donazioni di apparecchi.



    "Scatole di luce" è un'ottima occasione per ripercorrere la storia della Sardegna attraverso i mass media, che hanno segnato e segnano tuttora una rivoluzione culturale e sociale. Infatti, i media hanno cambiato il nostro modo di interagire, di pensare e di conoscere la realtà che ci circonda, che, man mano che l'evoluzione tecnologica è andata avanti, è diventata sempre più vasta. Dopo 70 anni di televisione e 100 anni di radio, tutto è cambiato radicalmente e lo si può scoprire a Macomer.

    • 7 min
    Volontariato: un’occasione per fare la differenza. Intervista ad Asce

    Volontariato: un’occasione per fare la differenza. Intervista ad Asce

    La seconda puntata dei podcast realizzati dal Csv Sardegna è dedicata all’Associazione sarda contro l’emarginazione – Asce, che da 36 anni combatte per i diritti di tutti i cittadini del mondo e contro tutti i tipi di discriminazioni.



    Ne parla lo storico presidente di Asce Antonello Pabis, prossimo a passare il testimone dopo tante battaglie e iniziative. «La nostra realtà è a favore dei diritti delle persone, che non sono mai pieni e sovente sono ostacolati da problematiche sociali e politiche», sottolinea Pabis. «Vogliamo e dobbiamo costruire una cultura del vivere e una politica che si spenda interamente per riconoscere pienamente i diritti di tutti».



    Il Centro Servizi per il Volontariato della Sardegna lancia un podcast per affrontare la crisi delle vocazioni giovanili e promuovere il Terzo Settore Sardo. Con il titolo “Volontariato: un’occasione per fare la differenza“.



    Con un totale di 50 puntate settimanali, il podcast offrirà ai suoi ascoltatori una panoramica delle storie straordinarie di queste organizzazioni, guidate dagli appassionati racconti dei loro rappresentanti. L’obiettivo è creare un ponte emotivo con il pubblico, invitandolo ad esplorare il mondo del volontariato e a contribuire attivamente alla sua crescita e vitalità.



    Il CSV, operativo dal 1 Giugno 2021, è gestito dal CSS e si impegna a sostenere il Terzo Settore con risorse finanziarie e umane. Il podcast, condotto da giornalisti esperti del settore sociale, presenterà interviste con ospiti provenienti da realtà come Mondo X-Sardegna, Soccorso Alpino e Speleologico, Domus de Luna e molti altri.

    • 21 min
    Arcipelago Sardegna: pratiche di condivisione per l’inclusione

    Arcipelago Sardegna: pratiche di condivisione per l’inclusione

    Su Unica Radio il presidente dell'associazione Arcipelago Sardegna Filippo Spanu ci racconta un nuovo progetto per rafforzare le reti di comunità a Monteleone



    L'Ente del terzo settore (ETS) Arcipelago Sardegna ha avviato un nuovo progetto a Monteleone con l'obiettivo di rafforzare le reti di comunità e promuovere la coesione sociale. Il progetto, intitolato "Reti di comunità a Monteleone: condivisione, intergenerazionalità e inclusione", si basa sui valori di partecipazione, intergenerazionalità, inclusione e multiculturalità.



    Attività e servizi per la comunità



    Le attività previste dal progetto sono molteplici e mirano a coinvolgere l'intera comunità di Monteleone. Saranno attivati servizi sociali di animazione, formazione e relazione di vicinato, in particolare per gli anziani. Verranno inoltre promosse attività intergenerazionali, come la mutua formazione e la diffusione delle competenze sociali, tradizionali e digitali. Il progetto prevede anche l'informazione, la promozione e il supporto di reti sociali e Patti di Comunità, nonché la mediazione sociale e culturale per l'integrazione di nuovi gruppi sociali ed etnici.



    Un passo importante verso una comunità più coesa



    Il progetto "Reti di comunità a Monteleone: condivisione, intergenerazionalità e inclusione" rappresenta un passo importante verso la creazione di una comunità più coesa e inclusiva. Attraverso le diverse attività previste, il progetto mira a rafforzare i legami tra i cittadini, promuovere la partecipazione attiva e valorizzare le differenze. L'iniziativa rappresenta un esempio concreto di come l'impegno del terzo settore possa contribuire al benessere e allo sviluppo delle comunità locali.

    • 7 min
    La fille mal gardé

    La fille mal gardé

    La fanciulla mal custodita: Fille mal gardè un balletto antico e ancora amato un classico intramontabile



    La Fille mal gardée, conosciuta anche come La fanciulla mal custodita, è il balletto più antico ancora in repertorio nei teatri di tutto il mondo. Creato nel 1788 dal coreografo francese Jean Dauberval, ha subito numerose rivisitazioni nel corso dei secoli, ma conserva ancora oggi il suo fascino e la sua freschezza.



    Una storia semplice e divertente



    La trama è semplice e divertente: Lise, una giovane contadina, è innamorata del suo amato Colas, ma la madre, Simone, vuole farla sposare con Alain, un ricco ma stupido pretendente. Lise e Colas escogitano un piano per stare insieme e, dopo una serie di peripezie, riescono a coronare il loro sogno d'amore.



    Un balletto ricco di musica e danza



    La Fille mal gardée è un balletto ricco di musica e danza. La partitura originale, composta da una serie di melodie popolari francesi, è stata arrangiata da diversi compositori nel corso del tempo. Le coreografie, anch'esse rivisitate nel corso dei secoli, includono momenti di grande virtuosismo e momenti di grande comicità.



    Un successo che dura da oltre due secoli



    La Fille mal gardée è un vero e proprio successo che dura da oltre due secoli. È stato rappresentato dai più grandi teatri del mondo e da compagnie di danza di fama internazionale. La sua popolarità è dovuta alla sua storia semplice e commovente, alla sua musica orecchiabile e alle sue coreografie divertenti. Un balletto per tutti un balletto adatto a tutti, grandi e piccini. È un'opera che fa sognare e che ci ricorda che l'amore trionfa sempre. Se avete l'occasione di vederlo a teatro, non perdetevelo!

    • 21 min
    Federica Lecca: le Launeddas nel cuore

    Federica Lecca: le Launeddas nel cuore

    La suonatrice e insegnante di Launeddas Federica Lecca presenta il progetto Su Cuntzertu Antigu



    Federica Lecca è una suonatrice di Launeddas, attiva anche nel campo dell'insegnamento dello strumento.
    Dopo aver avuto i rudimenti dal maestro Luigi Lai, non si è più fermata ed ha percorso coraggiosamente questa strada.
    La sua attività si innesta nella tradizione locale, della quale i famosi strumenti ad ancia fanno parte da secoli. Tuttavia, paradossalmente, va controcorrente: le launeddas erano infatti un tempo, come altre forme d'arte, di appannaggio esclusivamente maschile. Ma ha fatto di più: si è specializzata a tal punto da riuscire a diventare padrona dello strumento, e quindi, insegnante. E come colpo finale, ha creato un progetto tutto al femminile: Su Cuntzertu Antigu. Che tuttavia di antigu non ha più nulla, se non le radici degli strumenti isolani, dalle quali tuttavia cresce come un grande albero che si rinnova continuamente.



    Un suono antico ma sempre nuovo



    L'origine delle Launeddas è avvolta nel mistero. Diversi sono infatti studi condotti in merito, con altrettanto diverse conclusioni: dal postnuragico, all'epoca romana, al '700. Anche l'origine del nome è argomento di dibattito: diversi studiosi, fra cui l'etnologo Wagner, hanno cercato una spiegazione plausibile. Le teorie più accreditate lo farebbero risalire a "lionellas", per il fatto che, in epoca romana, si realizzavano strumenti a fiato a partire alle ossa dei leoni. Oppure, alla parola sarda che indica l'oleandro, pianta con la quale si costruivano particolari tipi di flauto.
    Nelle Launeddas, il rapporto fra suonatore e strumento è molto più stretto che in altri contesti: è infatti egli stesso a raccogliere i materiali di realizzazione. Spesso tra l'altro, si assicura di possedere i terreni in cui crescono le canne necessarie a costruirlo, e si occupa inoltre della manutenzione. Il titolo del progetto di Federica Lecca deriva dal nome che prende l'insieme delle componenti delle Launeddas: Cuntzertu.

    • 14 min

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