Nessun movente - Cronaca di un eccidio OnePodcast

Siamo a Prato della Valle, l’enorme piazza ovale nel centro di Padova, per chiudere un cerchio cominciato trent’anni fa. Da qui sono partiti per la marcia dei 500 a Sarajevo, qui si è formato il primo nucleo della spedizione del 29 maggio 1993. E da qui oggi partirà un’altra carovana della pace. Unìaltra guerra, lo stesso spirito.See omnystudio.com/listener for privacy information.

La macchina istituzionale della giustizia non è riuscita a dare una risposta davvero chiara e definitiva alla domanda che aleggia da sempre sulla vicenda che abbiamo raccontato: perché? E allora sentiamo di dover tornare Bosnia. Il nostro obiettivo è ormai chiaro: cercare la verità. Ripercorrendo le strade che i cinque hanno percorso durante quel 29 maggio, in una Bosnia desolata che fatica a fare i conti con quanto accaduto trent’anni fa, cerchiamo l’unica persona che può rispondere alle nostre domande in modo definitivo: Paraga.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Paraga esce dal carcere in Bosnia nel 2014. L’anno successivo viene arrestato in Germania su mandato di cattura internazionale ed estradato in Italia e cosi’, nel 2016 a Brescia si apre un nuovo processo per l’eccidio di Gornji Vakuf: ancora una volta, il comandante e’ l’unico imputato. Diverse ipotesi accusatorie si fanno strada, mentre la difesa sostiene la tesi dell’innocenza di Paraga. Nella mancanza di una risposta univoca, nuove ipotesi infamanti sull’eccidio si fanno strada e la macchina del fango sui sopravvissuti, in particolare Agostino, lavora senza sosta. In questo clima denso di illazioni ed ambiguita’, la parte civile si spacca: c’e’ chi attende la giustizia e chi sceglie la via del perdono cristiano nei confronti dell’unico responsabile riconosciuto. E anche questa volta, la conclusione della vicenda processuale non sara’ in grado di dare delle risposte e gettare una luce chiara e netta sulla verita’.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Nel primo processo che si svolge in Bosnia nel 2001 la situazione è anomala: il clima è teso, assurdamente secretato, le dichiarazioni dei testimoni si contraddicono continuamente. Ai due sopravvissuti viene data la possibilità di effettuare i riconoscimenti solo attraverso fotografie; non solo: vengono riportati in Italia senza poter assistere al processo, con addotte, quanto poco convincenti, questioni di sicurezza. Ilario Salucci, che ha assistito a molte udienze, ha l’impressione che si tratti di una grande farsa organizzata ad arte per oscurare la verità. Viene condannato l’unico imputato, il comandante Paraga, riconosciuto colpevole in quanto militare di piò alto grado al momento dei fatti. Manca però l’individuazione degli esecutori materiali, e, soprattutto, manca il movente. Perché uccidere dei semplici civili che portavano aiuti umanitari?See omnystudio.com/listener for privacy information.

Il ritorno a casa per Christian e Agostino non e’ semplice: mentre la notizia dell’eccidio fa il giro del mondo, la pressione mediatica intorno a loro cresce. Fra le voci di cordoglio cominciano a distinguersi quelle di critica per una spedizione ritenuta incauta e avventata. Intanto la Pm Paola De Martiis della Procura di Brescia apre un’inchiesta che incontra da subito una serie di ostacoli: insabbiamenti, false piste, colpi di scena, tanto che qualcuno comincia a ipotizzare l’intervento diretto dei Servizi Segreti italiani.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Abbiamo lasciato Agostino, Christian, Fabio, Guido e Sergio di fronte alle armi dei soldati di Paraga: raffiche di pallottole li stanno investendo. E ora? Come sopravvivere al commando e ai pericoli che presenta un luogo ostile come questo? Che disegno ha in serbo il destino per ognuno di loro?See omnystudio.com/listener for privacy information.