11 min

SIAMO ESSERI VIRTUALI IN UN COMPUTER ALIENO‪?‬ Lo show di orsobyanco

    • Cultura e società

IL VIDEO: https://youtu.be/-8TXCh2G3bM

Ho già parlato in altri video della possibilità che il nostro universo non sia reale ma virtuale ma l’idea che la nostra realtà possa essere solo una simulazione viene ora presa in seria considerazione anche da importanti scienziati.
Secondo questa ipotesi noi potremmo essere solo delle informazioni gestite da un immenso computer, come i personaggi di un sofisticatissimo videogioco. Anche i nostri cervelli sarebbero delle simulazioni, e le nostre sensazioni sarebbero input sensoriali simulati; da questo gioco, però, non si può uscire, come succedeva nel film The matrix, il computer è la realtà dove viviamo, ed è l’unica occasione per noi di esistere.
Ma vi sono anche altre ragioni, secondo gli scienziati, per le quali ci potremmo trovare in una simulazione. Per esempio, il fatto che il nostro universo sembri, in qualche modo, concepito e programmato in maniera molto precisa.
Le costanti della natura, come l’intensità delle forze fondamentali, hanno dei valori che appaiono programmati per rendere la vita possibile. Le più piccole alterazioni di questi equilibri comprometterebbero la stabilità degli atomi, e implicherebbero l’impossibilità di formazione, per esempio, dei corpi celesti, delle stelle, delle galassie.
Altri studiosi puntano sugli strani risultati ottenuti dalla fisica moderna, per cercare le prove di una simulazione.
La meccanica quantistica, che studia l’infinitamente piccolo, ha prodotto risultati inspiegabili e incomprensibili. Per esempio, sia la materia che l’energia sembrano essere granulosi. Oltre a ciò, vi sono dei limiti nella risoluzione con cui possiamo osservare l’universo, e se proviamo a studiare qualcosa di più piccolo, le cose iniziano ad apparire “annebbiate”.
Farebbe davvero la differenza essere programmati dalla natura o da creatori super intelligenti? Probabilmente no, fatta eccezione per il fatto che i nostri creatori potrebbero intervenire nella simulazione, o addirittura “spegnerla”. Come dovremmo sentirci di fronte a questa possibilità?
In ogni caso, è probabilmente impossibile trovare le prove che dimostrino una simulazione. Non potremmo scoprirle mai, semplicemente perché la nostra mente non sarebbe all’altezza del compito. Dopotutto, i componenti di una simulazione sono concepiti per funzionare secondo le regole del gioco, non per sovvertirle. Potrebbe essere una scatola fuori dalla quale sarebbe impossibile pensare, per noi.

GRUPPO FACEBOOK [OBY]:
https://www.facebook.com/groups/1274727285935277/?pnref=story

LINK DI APPROFONDIMENTO:
https://www.theguardian.com/technology/2016/jun/02/elon-musk-tesla-space-x-paypal-hyperloop-simulation

http://www.space.com/32543-universe-a-simulation-asimov-debate.html

https://www.scientificamerican.com/article/are-we-living-in-a-computer-simulation/

https://www.youtube.com/watch?v=5ZtRfACbygY

http://www.bbc.com/earth/story/20150602-how-will-the-universe-end

http://www.simulation-argument.com/

a href="https://www.youtube.com/watch?v=Chfoo9NBEow"...

IL VIDEO: https://youtu.be/-8TXCh2G3bM

Ho già parlato in altri video della possibilità che il nostro universo non sia reale ma virtuale ma l’idea che la nostra realtà possa essere solo una simulazione viene ora presa in seria considerazione anche da importanti scienziati.
Secondo questa ipotesi noi potremmo essere solo delle informazioni gestite da un immenso computer, come i personaggi di un sofisticatissimo videogioco. Anche i nostri cervelli sarebbero delle simulazioni, e le nostre sensazioni sarebbero input sensoriali simulati; da questo gioco, però, non si può uscire, come succedeva nel film The matrix, il computer è la realtà dove viviamo, ed è l’unica occasione per noi di esistere.
Ma vi sono anche altre ragioni, secondo gli scienziati, per le quali ci potremmo trovare in una simulazione. Per esempio, il fatto che il nostro universo sembri, in qualche modo, concepito e programmato in maniera molto precisa.
Le costanti della natura, come l’intensità delle forze fondamentali, hanno dei valori che appaiono programmati per rendere la vita possibile. Le più piccole alterazioni di questi equilibri comprometterebbero la stabilità degli atomi, e implicherebbero l’impossibilità di formazione, per esempio, dei corpi celesti, delle stelle, delle galassie.
Altri studiosi puntano sugli strani risultati ottenuti dalla fisica moderna, per cercare le prove di una simulazione.
La meccanica quantistica, che studia l’infinitamente piccolo, ha prodotto risultati inspiegabili e incomprensibili. Per esempio, sia la materia che l’energia sembrano essere granulosi. Oltre a ciò, vi sono dei limiti nella risoluzione con cui possiamo osservare l’universo, e se proviamo a studiare qualcosa di più piccolo, le cose iniziano ad apparire “annebbiate”.
Farebbe davvero la differenza essere programmati dalla natura o da creatori super intelligenti? Probabilmente no, fatta eccezione per il fatto che i nostri creatori potrebbero intervenire nella simulazione, o addirittura “spegnerla”. Come dovremmo sentirci di fronte a questa possibilità?
In ogni caso, è probabilmente impossibile trovare le prove che dimostrino una simulazione. Non potremmo scoprirle mai, semplicemente perché la nostra mente non sarebbe all’altezza del compito. Dopotutto, i componenti di una simulazione sono concepiti per funzionare secondo le regole del gioco, non per sovvertirle. Potrebbe essere una scatola fuori dalla quale sarebbe impossibile pensare, per noi.

GRUPPO FACEBOOK [OBY]:
https://www.facebook.com/groups/1274727285935277/?pnref=story

LINK DI APPROFONDIMENTO:
https://www.theguardian.com/technology/2016/jun/02/elon-musk-tesla-space-x-paypal-hyperloop-simulation

http://www.space.com/32543-universe-a-simulation-asimov-debate.html

https://www.scientificamerican.com/article/are-we-living-in-a-computer-simulation/

https://www.youtube.com/watch?v=5ZtRfACbygY

http://www.bbc.com/earth/story/20150602-how-will-the-universe-end

http://www.simulation-argument.com/

a href="https://www.youtube.com/watch?v=Chfoo9NBEow"...

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