Silenzio Elena Accorsi Buttini
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- Cultura e società
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Quando si pensa ad un disastro la mente velocemente ricostruisce un boato o un forte scoppio, accompagnato dalla distruzione di cose e dall’annientamento di persone o animali. Perché i disastri quando avvengono si vedono e si sentono.
Esistono però anche disastri che accadono nel silenzio, i più terribili forse, perché nel silenzio è impossibile individuarli, nel silenzio le conseguenze sono subdole e nel silenzio i danni sono peggiori.
Quello di Seveso è stato un disastro incredibilmente silenzioso, avvenuto nella più quieta provincia italiana, civile ed educata, così del suo disastro, la stessa Seveso, ha compreso poco alla volta, troppo lentamente.
Ricostruiamo i fatti, da quella mattina dell'undici luglio del 1976, per comprendere come un disastro ambientale e umano abbia determinato l'iter legislativo dell'aborto, l'adozione di una politica europea di prevenzione del rischio industriale e la definizione di una metodica per la raccolta dei dati a scopo epidemiologico.
Scritto e raccontato da Elena Accorsi Buttini
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Ep.5: una nuova speranza
A distanza di più di quarant'anni dai fatti Icmesa facciamo il punto della situazione sulle conseguenze sanitarie, legali e le ricadute sociali del disastro ecologico.
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Ep.4: "stanotte han fatto lievito"
Ho raggiunto al telefono due sevesini e ho chiesto di raccontare cosa si ricordano di quei giorni.
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Ep.3: l'aborto
Fin dai primi giorni dal disastro la popolazione dei comuni di Meda, Seveso, Desio e Cesano Maderno si interroga su quale sia l'effetto della diossina sui feti.
Tra due approcci antitetici, ovvero la vita a ogni costo e l'aborto a ogni costo, nasce l'esigenza di poter decidere secondo propria coscienza. -
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Ep.1: un sabato mattina d'estate
Sabato 10 luglio 1976: è una calda mattina d'estate a Seveso e le persone si preparano a passare il fine settimana in tranquillità e in famiglia.
C'è chi approfitta per mangiare le ciliegie del proprio albero, chi legge un libro sul patio di casa mentre i bimbi giocano in giardino. Nessuno sa che poco dopo mezzogiorno nella vicina fabbrica chimica Icmesa è fuoriuscita una nube di gas tossico che lentamente, nel silenzio, avvelenerà loro, gli animali e l'ambiente.
Scritto e raccontato da Elena Accorsi Buttini -
Trailer Silenzio
Quando si pensa ad un disastro la mente ricostruisce un boato o un forte scoppio, accompagnato dalla distruzione di cose e dall’annientamento di persone o animali.
Perché i disastri quando avvengono si vedono e si sentono.
Esistono però anche disastri che accadono nel silenzio, i più terribili forse, perché nel silenzio è impossibile individuarli, nel silenzio le conseguenze sono subdole e nel silenzio i danni sono peggiori.
Quello di Seveso è stato un disastro incredibilmente silenzioso, avvenuto nella quieta provincia brianzola, civile ed educata, tra i ritardi nella comunicazione da parte della fabbrica Icmesa e l'assenza di norme che gestissero i danni inferti a persone, animali e all'ambiente.
Ripercorriamo i fatti dalla mattina del dieci luglio del 1976 per capire come il disastro di Seveso abbia influenzato la legalizzazione dell'aborto, l'adozione di norme europee per la gestione del rischio industriale e la definizione di metodiche per la raccolta dati a fine epidemiologico.
Customer Reviews
Molto bello
Storia molto interessante e ben raccontata, ho apprezzato soprattutto la suddivisione per temi.
Storia interessante, raccontanti malissimo
La storia sarebbe anche interessante, ma la voce è monotona e ci sono aggiunte nel racconto lunghe e noiose, che fanno perdere l’attenzione. Il racconto diventa niente affando avvincente. Un vero peccato