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Tamara Bunke | Se un ribelle spento 2 - Episodio 6 Se un ribelle spento

    • Politica

La nostra puntata di oggi comincia in Bolivia, a Vado del Yeso, nel tratto in cui il Rio Grande scorre incassato tra le rocce. È un luogo dove siamo già stati parlando del ribelle per eccellenza, Ernesto Guevara. Anche il periodo è lo stesso, perché in quel tratto del Rio Grande ci sono 9 guerriglieri della colonna di Guevara che cercano di guadare il fiume.

Solo che sull’altra riva del guado di Puerto Mauricio, ad attenderli, ci sono i militari boliviani avvisati da un contadino, il delatore Honorato Rojas.

In quel gruppo di guerriglieri c’è una donna bionda, smagrita e pallida ma ancora bellissima – così l’avrebbero descritta successivamente i militari – in pantaloni mimetici, scarponi anfibi, camicetta a righe bianche e verdi scolorita e lacera, zaino in spalla e fucile a tracolla.

I militari li falciano sul bagnasciuga. Il corpo della donna verrà ritrovato solo una settimana più tardi dai soldati. Nel suo zaino trovano alcuni taccuini con liste di brani musicali, testi di canzoni popolari, un nastro con musiche della Bolivia orientale, pochi capi di vestiario e un piatto di alluminio con un foro di proiettile al centro.

Le sue ossa verranno recuperate soltanto nel 1998, messe in una cassetta di legno pregiato avvolta in una barriera cubana e riportate a Cuba, dove verranno seppellite nel Mausoleo di Santa Clara accanto a quelle di Che Guevara e a tutti i compagni caduti nella tragica esperienza boliviana.

La donna morta in Bolivia, la nostra ribelle spenta di oggi, ha 29 anni e si chiama Tamara Bunke, ma è diventata famosa con il nome di Tania la Guerrigliera.

La nostra puntata di oggi comincia in Bolivia, a Vado del Yeso, nel tratto in cui il Rio Grande scorre incassato tra le rocce. È un luogo dove siamo già stati parlando del ribelle per eccellenza, Ernesto Guevara. Anche il periodo è lo stesso, perché in quel tratto del Rio Grande ci sono 9 guerriglieri della colonna di Guevara che cercano di guadare il fiume.

Solo che sull’altra riva del guado di Puerto Mauricio, ad attenderli, ci sono i militari boliviani avvisati da un contadino, il delatore Honorato Rojas.

In quel gruppo di guerriglieri c’è una donna bionda, smagrita e pallida ma ancora bellissima – così l’avrebbero descritta successivamente i militari – in pantaloni mimetici, scarponi anfibi, camicetta a righe bianche e verdi scolorita e lacera, zaino in spalla e fucile a tracolla.

I militari li falciano sul bagnasciuga. Il corpo della donna verrà ritrovato solo una settimana più tardi dai soldati. Nel suo zaino trovano alcuni taccuini con liste di brani musicali, testi di canzoni popolari, un nastro con musiche della Bolivia orientale, pochi capi di vestiario e un piatto di alluminio con un foro di proiettile al centro.

Le sue ossa verranno recuperate soltanto nel 1998, messe in una cassetta di legno pregiato avvolta in una barriera cubana e riportate a Cuba, dove verranno seppellite nel Mausoleo di Santa Clara accanto a quelle di Che Guevara e a tutti i compagni caduti nella tragica esperienza boliviana.

La donna morta in Bolivia, la nostra ribelle spenta di oggi, ha 29 anni e si chiama Tamara Bunke, ma è diventata famosa con il nome di Tania la Guerrigliera.

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