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Il mondo visto da lontano: conversazione sulle notizie piú importanti della settimana, dalla redazione di the Submarine.

  1. 205: Molti nemici immaginari

    06/10/2023

    205: Molti nemici immaginari

    Meno male che non c’era nessuno scontro tra governo e magistratura: Matteo Salvini ha pubblicato un video risalente al 2018 in cui si vede Iolanda Apostolico, la giudice che ha osato non convalidare il fermo dei migranti nel lager di Pozzallo, partecipare a un corteo al porto di Catania. Si tratta ovviamente di un fatto grave: il ministro ha acquisito — da fonti al momento ignote — un vecchio video di un momento della vita privata della giudice per continuare il proprio attacco politico. Secondo Marco Travaglio, l’angolo da cui Apostolico è inquadrata sembra confermare che sia stata ripresa da “un uomo armato di videocamera in mezzo alle forze di polizia.” Travaglio arriva a due sole possibili conclusioni: “O un poliziotto, con occhio di lince e memoria di ferro, si è ricordato di quel filmato di cinque anni fa e ha avvisato Salvini; oppure in qualche ufficio di polizia o di servizi si schedano i partecipanti illustri alle manifestazioni e, quando il politico di turno domanda ‘abbiamo niente contro la Apostolico?’, c’è chi sa dove pescare in tempo reale.” Apostolico aveva accolto il ricorso di un cittadino tunisino, arrivato in Italia a Lampedusa e poi portato al centro di Pozzallo. La giudice aveva stabilito che non possono essere autorizzate le detenzioni indiscriminate dei richiedenti asilo, come vorrebbe il dl Cutro, e aveva respinto anche il testo che istituisce il taglieggiamento di 5 mila euro da versare per chi non vuole essere incarcerato in quanto richiedente asilo. La settimana scorsa, Meloni ha cercato di minimizzare la situazione sempre più allarmante dell’economia italiana: “La preoccupazione la vedo soltanto nei desideri di chi immagina un governo democraticamente eletto debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto.” Secondo Meloni, infatti, “i soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri,” ma non c’è niente da preoccuparsi, anzi: l’Italia avrebbe “una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno superiore alla Francia e alla Germania.” Una teoria già diffusa la scorsa settimana da Fratelli d’Italia in una brochure pubblicata per celebrare il primo anno di governo, fitta di inesattezze, falsità e omissioni — sul Pil, l’occupazione e l’export, ma anche sulla lotta all’inflazione, dove in realtà l’Italia è tra i paesi messi peggio in Europa. Sostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 👉 abbonati al link in bio

    39 min
  2. 204: Meloni e il “miracolo italiano” (che non esiste)

    05/09/2023

    204: Meloni e il “miracolo italiano” (che non esiste)

    Il governo ha provato a raccontare un paese diverso dalla realtà, dove inflazione, recessione e disuguaglianze non sono un problema. Non è detto che le opposizioni riusciranno a sfruttare le crepe, però Bentornati su TRAPPIST: il governo si deve riunire per iniziare a discutere seriamente della prossima manovra, e lo schema è stato già anticipato dal ministro dell’Economia Giorgetti a Cernobbio: programmare una manovra molto contenuta per quanto riguarda la spesa pubblica e dare la colpa alle spese sostenute per il superbonus — ieri Foti di FdI sosteneva che ci fosse una truffa “certificata” da 12 miliardi, una cifra nonostante le varie gravi problematicità del superbonus è ampiamente esagerata. Ma si può trarre un bilancio del superbonus? Non è facile: è stato effettivamente un costoso regalo ai ricchi, ma come fa notare il manifesto è stata anche una misura espansiva: “È certo che la spesa per il superbonus è andata molto oltre il previsto ma è altrettanto certo che senza quella misura non ci sarebbero state la crescita eccezionale del 2022 e l’impennata dell’occupazione, fiore all’occhiello del governo Meloni. [..] Quanto al rischio paventato dal ministro che i conti del Superbonus ricadano sul patto di stabilità dei prossimi 3 anni la situazione, in base alle nuove regole Eurostat, è in realtà molto incerta.” Eurostat deve ancora pronunciarsi sul trattamento da riservare al superbonus: se sarà possibile spalmare gli oneri economici ad esso legati su un periodo di tempo più lungo, ovvero man mano che vengono utilizzati dal contribuente, il governo avrà più spazio di manovra, mentre se saranno tutti da pagare subito la situazione delle finanze sarà più problematica. Il costo del superbonus, secondo i calcoli del ministero dell’Economia, aumenta di 3,5 miliardi ogni mese. Non è chiaro quando l’ufficio di Bruxelles si pronuncerà in materia — si attendeva una decisione già nei giorni scorsi. Il problema sarebbe inoltre meno grave se l’economia crescesse come Meloni e soci si aspettavano o millantavano — ma le recenti statistiche cupe sull’andamento del Pil e dei consumi, inferiori alle attese, rende proporzionalmente più alto anche il debito pubblico. I sindacati annunciano già battaglia contro una manovra che si annuncia dunque “lacrime e sangue” — in particolare la direzione della Cgil sta lanciando una consultazione tra gli iscritti con l’obiettivo di arrivare a uno sciopero generale il prossimo autunno. Sostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine ✨

    53 min
  3. 13/05/2023

    203: La strada di Meloni per l’elezione diretta del premier

    Meloni ha confermato che se non troverà i numeri in parlamento, porterà la riforma costituzionale a referendum — ma fino a che punto è pronto il governo a spingere verso il presidenzialismo? Domenica e lunedì governo e opposizioni si sfidano in una importante tornata di elezioni amministrative — si vota in 598 comuni, di cui 13 capoluoghi di provincia e 91 sopra i 15 mila abitanti. Anche se ovviamente si tratta di candidature ereditate, è la prima vera sfida elettorale di Schlein, ma è anche una occasione per provare a regolare i conti dentro la maggioranza — Berlusconi è tornato a parlare in un altro video, in cui ha dichiarato in modo trasparente che “questo voto alle amministrative può incidere sul peso del nostro governo.”Meloni ha chiuso la campagna elettorale con un discorso per niente istituzionale a Brescia, in cui ha rivendicato la priorità delle riforme istituzionali, in cui, ha confermato che se non troverà i numeri in parlamento, porterà la sua riforma a referendum: “O questa nazione la cambiamo davvero o non c'è bisogno che stiamo al governo come tutti gli altri.” Le consultazioni sono andate più o meno come anticipato: la posizione di Conte e del M5S è stata piuttosto sfumata, dicendosi “disponibili a un rafforzamento dei poteri del premier ma in un quadro che non mortifichi il confronto parlamentare e che non mortifichi neppure la funzione del presidente della Repubblica.” Conte ha fatto notare che la linea del governo però “ci sembra un’assoluta contraddizione, da un lato vogliono perseguire un progetto di autonomia differenziata spinta, che finisce per svuotare l’autorità di governo di tantissime funzioni, e nello stesso tempo si mira a rafforzare i poteri dell’autorità di governo centrale.” Conte si è comunque reso disponibile alla creazione di una commissione parlamentare per discutere della questione. Schlein e la delegazione del Pd invece si sono detti non disponibili a qualsiasi stretta autoritaria che preveda un’elezione diretta del presidente della Repubblica — Schlein ha chiesto a Meloni “e allora perché non una monarchia illuminata?” — dichiarandosi favorevoli a un rafforzamento dei poteri del premier bilanciato dalla possibilità della sfiducia costruttiva ma non alla sua elezione diretta. In compenso hanno portato altre cinque proposte: una riforma elettorale per superare le liste bloccate, attuazione dell’articolo 49, legge sul conflitto d’interessi, limitazione dei decreti d’urgenza e rafforzamento degli istituti referendari. Il Pd ha anche fatto notare che ritiene la discussione sulle riforme un tentativo di sviare l’attenzione del governo dai problemi del paese. La parte destra del Pd in realtà sarebbe anche favorevole a dialogare con Meloni, ma per ora non sembra trovare spazio.Non è chiaro quali saranno i prossimi passaggi del confronto. Le opposizioni però non sembrano coordinatissime...

    37 min
  4. 202: Suv, pistole, galera

    19/04/2023

    202: Suv, pistole, galera

    Nelle ultime settimane il profilo ideologico del governo è emerso chiaramente: repressione contro le droghe e chi è costretto a occupare casa, stop ai tentativi di rendere più sicuro il processo per ottenere un porto d’armi. Per fortuna però si potrà andare a 150 km/h in autostrada. La deputata di FdI Augusta Montaruli ha depositato un progetto di legge per inasprire le pene legate a possesso e spaccio di droga: saranno previsti fino a 5 anni di carcere anche per casi di “lieve entità.” In linea con l’impostazione securitaria e manettara del governo, la proposta è esplicitamente pensata per mandare più gente in carcere di quanto già si faccia ora: l’attuale norma infatti “rende al momento impossibile applicare la misura cautelare in carcere.” Sarà inoltre possibile confiscare gli stupefacenti anche per i casi, appunto, di lieve entità. “La droga uccide,” ma non le armi da fuoco: l’esecutivo ha affossato l’iniziativa legislativa per verificare con più attenzione i requisiti necessari alla richiesta di un porto d’armi. Nei primi tre mesi del 2023 ci sono stati 17 fatti di sangue connessi ad armi legalmente detenute, con 25 morti. Nel 2022 c’è stato un incremento di 15 mila unità sul numero di persone che possono detenere un’arma in casa — in tutto sono 1 milione e 237 mila. Fast & Furious: il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che l’esecutivo è al lavoro per aumentare il limite di velocità autostradale a 150 km/h. Come fa notare Altroconsumo, però, quest’idea potrebbe avere effetti negativi non solo sulla sicurezza stradale ma anche sull’inquinamento e i consumi di carburante. Ogni 10 km di velocità media oltre i 120 km/h si consuma mediamente il 10% di carburante in più. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, già noto per aver invitato i giovani ad andare a farsi sfruttare nelle campagne, ieri ha rilasciato un’altra dichiarazione estremamente problematica: “Vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica.” La cosiddetta “sostituzione etnica” è una paranoia dell’estrema destra — anche eversiva e terrorista — di tutto l’Occidente, secondo cui ci sarebbe una cospirazione per sostituire le popolazioni europee con altre provenienti da altri paesi del mondo. Secondo la segretaria del Pd Schlein, le parole del ministro FdI, “fatte peraltro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz, sono disgustose, inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni '30 del secolo scorso. Sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco.” Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis

    43 min
  5. 201: Non chiederci la parola in italiano

    04/04/2023

    201: Non chiederci la parola in italiano

    Il governo è in difficoltà su PNRR e caro energia: gli basteranno le piccole battaglie identitarie per salvare la faccia? Il dibattito sul Pnrr si sta avvitando su sé stesso in modo sempre più pericoloso. Il governo è arrivato a dire che “l’Italia non rinuncia ai fondi” — perché ovviamente Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera, ha dichiarato che si potrebbe ipotizzare di farlo: “Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l'Ue per fare cose che non servono?” Meloni ha appunto ribattuto che “non prendo in considerazione di perdere risorse,” che sempre secondo il governo “verranno solo rimodulate.” Il problema comunque è serio: sono circolate anche voci di presunti incontri tra Mattarella e Draghi e Mattarela e Gentiloni per discutere del da farsi con i ritardi, smentite dal Quirinale ma indicative del clima di questi giorni. I problemi del Pnrr sembrano essersi coagulati all’improvviso, e ora — come spesso accade nella politica italiana — l’aria che si respira è quella dell’emergenza. In sostanza, diversi progetti sembrano poco sostenibili oppure troppo indietro per essere ultimati entro la scadenza del 2026. Ad esempio: il governo ha già chiesto a Bruxelles un rinvio per la costruzione di asili nido in Veneto — fatto di per sé sconcertante se si pensa che il governo ritiene la bassa natalità un’emergenza — ma la richiesta è stata negata. Secondo il Corriere, il prossimo mese sarà decisivo per rivedere o scrivere effettivamente da zero tutti i progetti per i quali sono previste le erogazione dei fondi, pensando anche ad eventuali piani B. Il Corriere insinua anche che l’irrigidimento di Bruxelles sia anche dovuto alla “tentazione in alcuni Paesi del Nord Europa di dimostrare che il Recovery non può funzionare: se così fosse, allora l’esperimento non sarebbe ripetibile.” Nel caso tutto vada male, il governo ha in mente una linea chiara: basta studiare, andate a lavorare, possibilmente nei campi. Da Vinitaly la presidente del Consiglio ha dichiarato che “Per come la vedo io questo è il vero liceo. Perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. È il motivo per cui ragioniamo del liceo del Made in Italy.” La ministra del turismo Santanché è andata anche oltre: “abbiamo avuto una sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche.” Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (🙄) Francesco Lollobrigida aveva inaugurato Vinitaly e aveva invitato “i giovani” ad andare a lavorare nei campi, perché “devono sapere che non è svilente andare a lavorare in agricoltura.” Il ministro...

    46 min
  6. 200: Il governo Meloni e il fondamentalismo religioso

    21/03/2023

    200: Il governo Meloni e il fondamentalismo religioso

    La maggioranza del governo Meloni ha trovato come portare via l’attenzione dal naufragio di Cutro, alimentando un ciclo di notizie e boutade omofobe contro le famiglie omogenitoriali. Ma quanto è profondo il legame tra il governo Meloni e il fondamentalismo religioso? Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, di FdI, ha continuato ad alimentare la polemica omofoba iniziata già sabato sera, quando aveva detto su La7 che le coppie dello stesso sesso “spacciano per proprio figlio” i propri, beh, figli. Ieri su Facebook Rampelli ha scritto un post per la festa del papà dal contenuto prevedibile, facendo gli auguri “a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma” — visto che a suo dire ci sarebbero anche persone che scambiano “i bambini per puffi.” Purtroppo anche Vittorio Sgarbi è sottosegretario alla Cultura, dunque quello che dice ha un certo rilievo: ieri ha ritenuto fosse una buona idea andare a Domenica in a dire che “Quelle nate nel 2000 sono tutte tr*ie.” La battuta è ancora più infelice se si pensa che la figlia di Sgarbi, di fianco a lui in quel momento, è nata proprio nel 2000 — a dire il vero Sgarbi non era sicuro se sua figlia fosse nata nel 1999 o nell’anno successivo; in ogni caso le ha suggerito di sposare un uomo ricco. Ci sono persone che hanno un’idea meno distorta del proprio ruolo paterno, anche all’interno della cosiddetta famiglia tradizionale. Secondo Save the children, negli ultimi 10 anni il tasso di utilizzo del congedo di paternità di 10 giorni è aumentato del 38%, passando dal 19,23% del 2013, l’anno successivo alla sua tardiva introduzione, al 57,6% del 2021. Un dato che rende evidente l’urgenza di estendere e parificare il congedo di paternità a quello di maternità — anche e soprattutto per diminuire le disuguaglianze di genere nell’occupazione — una proposta recentemente rilanciata da Elly Schlein. Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis Cover: elaborazione, CC BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri

    44 min
  7. 199: Che cosa vuol dire costruire una “sinistra di governo”?

    13/03/2023

    199: Che cosa vuol dire costruire una “sinistra di governo”?

    Elly Schlein è ufficialmente segretaria del Partito democratico, proprio mentre il razzismo mortale delle istituzioni italiane è sotto gli occhi di tutti. Ma può un partito che negli anni è stato pesantemente compromesso ripensare se stesso e come intende governare il paese? Elly Schlein è stata nominata segretaria del Pd dall’assemblea del partito, secondo le indicazioni delle primarie lo scorso 26 febbraio. La nomina era poco più che una formalità, ma la giornata di ieri è stata comunque utile per capire diverse cose — ad esempio il rapporto della segretaria con l’ex sfidante Bonaccini e l’area politica da lui rappresentata. Bonaccini è stato nominato presidente del partito, dichiarando di essere “a disposizione per dare una mano.” Le due vicepresidenti invece sono Chiara Gribaudo e Loredana Capone, deputata e consigliera regionale vicini alla nuova segretaria. Nella Direzione del partito tornano Alfredo D’Attorre, Livia Turco e Maria Cecilia Guerra, ex Articolo 1 — ieri era presente all’assemblea anche Roberto Speranza, mentre rimangono Goffredo Bettini, Andrea Orlando e Peppe Provenzano. Largo alle Sardine con Mattia Santori e Jasmine Cristallo. Entrano poi anche i sindaci Emilio Del Bono, Giorgio Gori — che aveva qualche giorno fa pensato di andarsene dal partito in caso di vittoria di Schlein — e Pierfrancesco Majorino. Schlein ha tenuto un discorso di quasi un’ora e mezza per cercare di tenere unito il partito e al tempo stesso dettare la linea di “una sinistra di governo.” La segretaria ha individuato le sue priorità per il partito in sanità e scuola pubblica, salario minimo, lotta alla precarietà e stop ai finanziamenti alla guardia costiera libica. Tra le proposte lanciate dal palco c’è anche quella di “un congedo parentale di tre mesi non trasferibile per entrambi i coniugi.” Sulla guerra in Ucraina, una materia per cui è attesa al varco dal resto delle forze politiche, ha ribadito il “sostegno al popolo ucraino che ha diritto a difendersi” chiedendo però anche un “protagonismo più forte dell’Europa perché finisca la guerra con una pace giusta.” Ha chiuso il proprio discorso con un minuto di silenzio per l’ennesimo naufragio al largo delle coste libiche, definito “una vergogna per l’Europa e per l’Italia.” Questa puntata di TRAPPIST è stata editata da Federico Cuscunà. Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis foto: elaborazione / Elly Schlein / Facebook

    43 min

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