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Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

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    • Cultura e società

Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

    Ateneika 2023: Romina Falconi e Immanuel Casto in concerto

    Ateneika 2023: Romina Falconi e Immanuel Casto in concerto

    Ad Ateneika un live con un mix dei loro migliori successi



    Per la terza serata di concerti per il festival di Ateneika, sabato 3 giugno, sul palco di Cagliari si sono esibiti Romina Falconi e Immanuel Casto. I due artisti stanno portando in giro per l'Italia un tour dal titolo "Insegnami la vita".



    Il titolo del tour è preso da un duetto che i due hanno realizzato per l'ultimo album di Immanuel Casto "Malcostume" e vuole essere una critica a tutti coloro che si sentono in diritto di giudicare o imporre le proprie scelte agli altri senza mettersi nei loro panni.



    Il tour ha avuto anche una parentesi teatrale nei mesi scorsi. Lo spettacolo, nella sua versione per il teatro, si è arricchito di monologhi che hanno sviscerato i temi portanti delle carriere dei due artisti. In tale occasione si sono avvalsi di un ensemble di cinque elementi orchestrali. Questo ha fatto sì che i brani proposti assumessero un tono talvolta più emotivo oppure goliardico.



    Il rapporto che unisce i due artisti va oltre l'aspetto lavorativo . Sono legati da una forte amicizia e da una comunanza di intenti. Più volte si sono schierati dalla parte di coloro che nella società vengono messi all'indice perché portatori di una diversità. Vogliono fare la loro parte perché si diffonda una cultura inclusiva. Perché ognuno possa essere libero di esprimersi per quel che è.



    Ateneika proseguirà con una serie di concerti fino all'11 giugno.



    Ascolta l'intervista

    • 10 min
    Sara Porru: Far conoscere la Sardegna in Europa

    Sara Porru: Far conoscere la Sardegna in Europa

    L'archeologia vista con gli occhi di una giovane studiosa sarda



    Venerdì 27 maggio 2023 abbiamo intervistato la giovane ricercatrice sarda Sara Porru in merito all' archeologia sarda in generale e del Sulcis Iglesiente in particolare. Con la giovane studiosa nativa di Portoscuso (gioiosa cittadina sita nella Provincia di Carbonia Iglesias nel Sud Sardegna) abbiamo discusso del campo archeologico, dei suoi sogni e degli importanti consigli che vuole offrire a chiunque voglia intraprendere il suo magnifico lavoro. Sulla tematica relativa all'archeologia (in particolare quella subacquea scoperta nell'affascinante località di Porto Paglietto) illustra la passione per questo mestiere e il sentimento che provò per questa professione già in tenera età aprendo un volume sulla storia quando nota l'importanza degli archeologi nel costruire la storia del mondo.



    Relazione Sardegna e resto del Mediterraneo



    La dott. Porru ci fa sentire immediatamente attraverso i suoi interessanti argomenti il suo immenso amore per le stupende bellezze di questa meravigliosa Isola (come le anfore di tipo San Giorgio esposte in una ricerca a Cipro) che ponevano la Regione Sardegna al centro di una importantissima percorso di tipo commerciale con altri centri presenti nel Mediterraneo. Queste opere infatti mostrano come l'archeologia sarda narri non solo la storia del nostro popolo ma anche che sia correlata con quella di altre aree (come Spagna o la zona Nord- Africa) dando vita a una mescolanza di varie culture di cui le anfore sono un emblematico esempio.



    I consigli proposti dalla giovane studiosa



    Per quanto riguarda i suggerimenti che la dott. Porru raccomanda a chi vuole incominciare a chiunque desideri fare questo lavoro è quello di farlo con dedizione e impegno, di essere curiosi andando ad esplorare in più luoghi e di non avere paura di sporcarsi le mani perchè solo in questo modo si capisce la strada che si vuole intraprendere nella vita in generale e in questo mestiere in particolare.



    Le nostre conclusioni



    In chiusura possiamo affermare che è stato un vero piacere discutere con questa giovanissima studiosa della Sardegna. Abbiamo percepito fin da subito, in questa breve chiacchierata, il suo interesse, il suo amore per questa terra (la Sardegna) e la sua voglia di scoprire il più possibile della storia sarda facendola conoscere in tante le altre parti del globo. Augurandole un futuro estremamente luminoso la salutiamo e le auguriamo buona fortuna sia dal punto di vista privato che professionale.





    Ascolta l'intervista

    • 4 min
    Inclusione: tra utopia e realtà 

    Inclusione: tra utopia e realtà 

    Teresa ed Elena si interrogano sul significato della parola inclusione e su come garantirla nella società odierna 



    In questo Podcast ascolterete Teresa ed Elena, due alunne del Liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo, parlare di inclusione e giovani.   



    Cosa significa inclusione oggi? Cosa vuol dire effettivamente sentirsi parte integrante di una comunità? Inclusione è una parola utopica o esiste davvero nella nostra società?  



    Per i giovani, l’inclusione è una questione molto delicata: fin da bambini si fanno i conti con gruppi e micro-gruppi, etichette di diverso genere, stereotipi e talvolta episodi di bullismo. Tutte questi atteggiamenti ed episodi negativi confluiscono nell’incapacità umana di essere realmente inclusivi.   



    “Molti sono i casi di giovani con difficoltà di integrazione nella società e nei vari ambienti, scolastici ed extra scolastici”, dicono Teresa ed Elena durante la loro conversazione, “succede a tutti si sa” continuano, provando a dare una spiegazione a questo atteggiamento quasi innato nell’essere umano e che tanto vorrebbero cambiare.   



    Affrontano insieme, sulla base della loro esperienza da amiche e compagne di classe, diverse dinamiche che portano all’esclusione da gruppi e società. Parlano di migrazione, disabilità, e più in generale dell’essere diversi: ma cosa significa, poi, essere diversi?  



    Le giovani riflettono anche sulla differenza che si presenta tra l'infanzia e l'adolescenza: quando si è piccoli, l'ingenuità e la purezza di ciascun bambino non permette la creazione di gruppi o l'esclusione dagli stessi. Si è abituati a vedere tutti sullo stesso livello, l'importante è divertirsi e giocare insieme!  



    Crescendo invece si viene a contatto con un sistema che porta a escludere, diversamente da ciò che si pensa comunemente. Questo è un atteggiamento non solo adolescenziale, quanto più umano, talvolta anche alimentato da adulti ed educatori.  



    Come evitare tutto ciò?  



    Come potremmo migliorare insieme ed evitare queste dinamiche, rendendo la società più inclusiva e aperta? 



    Tutti i Podcast realizzati hanno scopo inclusivo 

    • 2 min
    “Appuntamento in Giardino”: intervista ad Antonino Pirellas

    “Appuntamento in Giardino”: intervista ad Antonino Pirellas

    Ai Microfoni di Unica Radio ospitiamo Antonino Pirellas che parla dell’evento “Appuntamento in Giardino” e del verde pubblico



    Sabato 3 e domenica 4 giugno si svolgerà a livello nazionale la sesta edizione di "Appuntamento in Giardino”  organizzato dall’ Apgi, Associazione Parchi e Giardini italiani, con il patrocinio del Ministero della Cultura e di ANCI, Associazione nazionale dei Comuni italiani.



    L’evento è pensato come un’autentica ‘festa del giardino’e nasce in accordo con l’iniziativa Rendez-vous aux jardins, che si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei.



    Appuntamento in Giardino ha la finalità di invitare il grande pubblico a scoprire la stupefacente ricchezza storico, artistica e botanica dei giardini storici italiani.



    L’edizione  2023 della manifestazione è intitolata “Le musiche del giardino” per porre l’accento – spiega Antonino Pirellas, ricercatore del’Agris Sardegna- sui suoni naturali dei giardini, come il canto degli uccelli, delle fronde degli alberi mosse dal vento ed il gorgoglio dell’acqua delle fontane e dei ruscelli”




    Sono 300 gli eventi di musica, inerenti al tema, organizzati in oltre 200 giardini che hanno aderito alla manifestazione in tutta Italia.



    E nella nostra Isola?



    "In Sardegna abbiamo censito - commenta Antonino Pirellas - 16 giardini tra pubblici e privati e 8 sono storici".



    I Giardini storici che hanno all'iniziativa sono l'Orto Botanico di Cagliari, Villa D'Orri, la dimora reale dei Savoia a Sarroch ,il parco Aymerich di Laconi (Or), il giardino di Palazzo Boyl a Milis (Or), il Parco di San Leonardo di Siete Fuentes" a Santu Lussurgiu (Nu), Villa Piercy nella frazione Badde Salighes di Bolotona (Nu), il Parco di Monserrato (SS) e l'isola giardino di Garibaldi. Oltre a questi partecipano anche altri giardini come ad esempio a Cagliari i Giardini Pubblici.



    La Sardegna è sempre stata una terra povera e non ha potuto contare su grandi capitali che potessero essere utilizzati per la realizzazione di grandi giardini, al contrario di ciò che è avvenuto in altre regioni d'Italia. In ogni caso, " I nostri giardini storici - dice Antonino Pirellas - sono un ritaglio di Sardegna la cui storia si collega a quella dei giardini storici d'Europa. La loro creazione è stata possibile grazie al grande capitale naturale e alla ricchezza delle relazioni umane."



    Dal Verde dei Giardini Storici al Verde Pubblico



    Nelle nostre città, oltre ai giardini storici e non, è molto importante il verde pubblico. E' fondamentale la presenza degli alberi negli ambienti urbani perché immagazzinano la CO2, filtrano le polveri sottili, riducono l'inquinamento acustico poiché proteggono le case dalle strade e dalle aree industriali vicine.



    Gli alberi in città sono importanti anche per filtrare l'acqua attraverso le loro radici in caso di forti piogge. "In questo caso, le radici degli alberi agiscono come dei veri e propri canali di scolo ed infatti - dice il ricercatore - non bisognerebbe piastrellare intorno alle radici dell'alberi".



    Il costo della manutenzione del verde pubblico rappresenta, però, una posta di bilancio piuttosto elevata ed "Uno degli elementi per la riduzione dei costi - commenta Antonino Pirellas - è il monitoraggio che consente di agire per la potatura e il taglio in maniera minata".



    Un' ulteriore possibile chiave per la riduzione dei costi del verde pubblico potrebbe essere, come si sta pensando in Francia, la defiscalizzazione dei costi stessi in quanto il verde pubblico rappresenta un beneficio per la comunità.



    In realtà, per effettuare delle scelte in ordine alla manutenzione e miglioramento del verde, anche i virtù della riduzione dei costi, sarebbe auspicabile un costante contatto tra le amministrazioni, le imprese che hanno in appalto la manutenzione del verde e gli enti di ricerca ai vari livelli.



    Chi è Antonino Pirellas?



    Antonino Pirellas (Bonarcado 1964) appassionato

    • 17 min
    Beppe Vargiu, il pittore cagliaritano che “squarcia le tele”

    Beppe Vargiu, il pittore cagliaritano che “squarcia le tele”

    La tecnica acquisita dall'artista sardo è frutto di una una dialettica tra astrazione e figurazione ma anche tra significante e significato



    Beppe Vargiu è nato a Cagliari il 19 Marzo 1954. Ha iniziato l'attività artistica da giovanissimo diplomandosi nel 1972 presso il Liceo Artistico di Cagliari e già nel 1980 è stato tra i selezionati per la Mostra Regionale di Arti Visive. Il pittore è il fondatore, assieme a Giuseppe Pettinau, Italo Medda, Attilio Della Maria e Italo Utzeri, del "Gruppo 91", un laboratorio artistico e culturale molto conosciuto negli ambienti artistici isolani. Alle spalle una lunga carriera da professore di Arte e Immagine presso la scuola secondaria di primo grado.



    Beppe Vargiu si racconta ai microfoni di Unica Radio



    Per prima cosa abbiamo chiesto al pittore di raccontarci del suo stile artistico e ci ha spiegato che questo subentra dopo un avvio di carriera dedicato al Astrattismo Lirico. "Vi era da parte mia il tentativo di rompere gli schemi geometrici di alcune poetiche astrattiste a cui mi rifacevo" racconta Vargiu "in un tempo in cui ero attratto dal rapporto spazio-tempo e dalle geometrie non euclidee". In questa fase sperimentale Vargiu intuisce l'utilizzo della luce e del colore come elemento utile a distorcere geometrie e schemi per raggiungere una "più complessa temporalità della coscienza".



    Domandiamo poi a Vargiu se può svelarci i nome degli artisti ai quali si è ispirato. "Certamente, mi ispiro soprattutto a Burri e Tapies, due artisti che utilizzano tanto la materia, e comunque sullo sfondo resta tutta l'avanguardia astrattista".



    "Cosa rappresenta la tela squarciata?" gli domandiamo. "Sicuramente rappresenta la tensione della società in un contesto di contraddizione in cui ciò che appare si contrappone a ciò che non appare, e in questo la scuola di Francoforte insegna. Nello specifico lo squarcio che diventa dramma che diventa poi speranza".



    Il gruppo '91 e l'arte in Sardegna



    Il Gruppo '91 l'abbiamo costituito appunto nel 1991 e fu Pettinau ad occuparsi di redigerne il manifesto. Il progetto nacque dall'esigenza di fare pittura assieme nel comune intento di mantenere riferimenti critici all'avanguardia e un certo tipo di atteggiamento nei confronti del post moderno. Oltre questo volevamo mantenere vivo il discorso teorico-estetico della relazione tra arte ed esistenza. La continua relazione tra esperienza vissuta ed immaginazione creativa era il modus vivendi del gruppo in cui ognuno apportava valore in base alle proprie prerogative artistiche".



    "Cosa può dirci relativamente allo stato dell'arte in Sardegna?"



    "In Sardegna il fermento è vivo", risponde Vargiu, "esiste una fucina di artisti che grazie ad una sempre più agevole mobilità può immergersi in culture artistiche esotiche e apprenderne tecniche e stili. La conoscenza permette all'artista di tornare in Sardegna contaminato da altre arti ma è importante che le sue produzioni restino nella specificità territoriale, valorizzino il contesto geografico ma con una sguardo di ampio respiro che contraddistingue il contemporaneo.



    Un consiglio ai giovani



    Per leggere il mondo attuale è importante avere strumenti di lettura adeguati che credo di aver sempre cercato di fornire ai miei studenti. L'arte contemporanea non è solo fatto rettidico ma anche un fatto mentale. Abbiamo bisogno di giovani sempre più critici insomma, che non si lascino rapire da immagini facili, di consumo, ma che invece ne sappiano cogliere la profondità. Non stare dunque adagiati in questa sorta di immagine vincente dominante ma capire che tutta l'arte visiva modella la società e crea una mentalità visiva.

    • 13 min
    Volontariato: quali opportunità per i giovani?  

    Volontariato: quali opportunità per i giovani?  

    Vincenzo e Gaia alla scoperta delle opportunità di volontariato per i giovani 



    In questo Podcast ascolterete la chiacchierata tra Vincenzo e Gaia, due alunni del Liceo Linguistico Ninni Cassarà di Palermo, parlare di volontariato e opportunità per i giovani.  



    Cosa significa attivarsi nel volontariato e perché tra i giovani è sempre meno comune aderire ad attività di questo tipo? 



    "In Italia si parla di volontariato già dalla metà degli anni '70. È stato introdotto nell’ordinamento italiano solo nel 1991, con la legge 266" ricorda Vincenzo.



    Continua chiedendo a sé stesso e a Gaia quando - in contesti come quelli che vivono ogni giorno - in effetti i giovani iniziano a conoscere il mondo del volontariato.  



    Dalla loro esperienza, entrambi hanno iniziato a conoscere il volontariato "tardi", cioè solo al Liceo.  



    Perché svolgere attività di volontariato è così poco comune oggi?  



    Forse perché viene comunicata in modo sbagliato: il pensiero comune tra i giovani è che siano attività noiose e poco interessanti.



    Ma, la verità è che fare volontariato è un’esperienza importante non solo a livello personale ma anche professionale. Garantisce a ciascun individuo l’acquisizione di soft skills e di competenze trasversali spendibili nella vita quotidiana e lavorativa. 



    I ragazzi ricordano che ci sono vari modi di fare volontariato, per esempio all'estero, in tutta Italia e ovviamente anche a livello locale. Tutte queste opportunità seppure diverse e più o meno sfidanti, hanno un grande valore.  



    In conclusione, i giovani si confrontano sul volontariato raccontando ciò che ciascuno svolgerebbe nel suo piccolo: dalla pulizia dei litorali alla volontà di dedicarsi al benessere di donne vulnerabili. 



    Tutti i Podcast sono stati realizzati a scopo inclusivo. 

    • 3 min

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