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La prima scelta difficile è quelle delle superiori: liceo, istituto tecnico o professionale? E dopo il diploma, università o ITS? In un mondo sempre più a portata di mano, meglio studiare in Italia o fare un'esperienza all'estero? Ogni giovedì sul sito di Radio24 viene pubblicato un nuovo podcast per districarsi meglio in un'offerta formativa sempre più ricca di opportunità. Perché ogni ragazzo e ragazza possa trovare la sua strada.
Nel mese di ottobre parliamo di ITS, gli Istituti Tecnici Superiori.

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La prima scelta difficile è quelle delle superiori: liceo, istituto tecnico o professionale? E dopo il diploma, università o ITS? In un mondo sempre più a portata di mano, meglio studiare in Italia o fare un'esperienza all'estero? Ogni giovedì sul sito di Radio24 viene pubblicato un nuovo podcast per districarsi meglio in un'offerta formativa sempre più ricca di opportunità. Perché ogni ragazzo e ragazza possa trovare la sua strada.
Nel mese di ottobre parliamo di ITS, gli Istituti Tecnici Superiori.

    I più piccoli a scuola? Il metodo Reggio Children

    I più piccoli a scuola? Il metodo Reggio Children

    Vengono studiati in tutto il mondo i 32 fra nidi e scuole dell'infanzia comunali che seguono il progetto pedagogico Reggio Emilia Approach. E allora oggi proseguiamo il nostro viaggio nelle migliori realtà pedagogiche del nostro paese, anche per capire come si stanno organizzando per riportare i bambini prima possibile a scuola, pur con tutte le misure di sicurezza che l'emergenza coronavirus impone. Perché per i nostri piccoli (i bambini da 0 a 6 anni) non poter stare con gli altri, giocare, condividere momenti di socialità lascerà il segno. E pure sui loro genitori che non sanno più cosa inventarsi per tenerli attivi, per tenerli lontani dai tablet tutto il giorno. Ne parliamo con Claudia Giudici, presidente di Reggio Children.

    I più piccoli a scuola? L'esempio delle Scuole nel bosco

    I più piccoli a scuola? L'esempio delle Scuole nel bosco

    Bimbi che giocano nel fango, che sguazzano nelle pozzanghere, che si arrampicano sugli alberi. Che fanno Scuola nel bosco. E non siamo nel Nordeuropa, dove per i bambini fare scuola all'aperto è una pratica abituale, anche con dieci gradi sotto zero. Qua siamo in Italia, dove esistono scuole per bambini 3-6 anni che fanno del bosco l'ambiente di apprendimento, mura proprio non ce ne sono. Ne esistono una quindicina di scuole di questo tipo in Italia. Sono private, inserite ovviamente in contesti che lo consentano: una scuola nel bosco a Milano, Roma o in un'altra grande città sarebbe impossibile da realizzare. Come funzionano e cosa possiamo copiare dalle Scuole nel bosco per riportare i piccoli al più presto in un ambiente educativo, in tutta sicurezza in un periodo di emergenza coronavirus?Le interviste a Michela Schenetti, docente al Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna, autrice per Erickson de "La scuola nel bosco" e a Serena Olivieri, pedagogista di Canale Scuola.

    I più piccoli a scuola? Ispirandosi al metodo Montessori

    I più piccoli a scuola? Ispirandosi al metodo Montessori

    I più grandi impegnati nella didattica a distanza, i più piccoli seduti sulle ginocchia di mamma e papà concentrati sullo smart working. Per loro è davvero tempo di tornare a scuola. Ma come? Osservando le buone pratiche di formazione 0-6 anni attive nel Nordeuropa e studiando le esperienze di casa nostra. La viceministra all'Istruzione Anna Ascani ha fatto riferimento al metodo Montessori. E allora andiamo a conoscere meglio come sono organizzate le scuole Montessori, in questa prima puntata della nuova serie di "Verso il futuro e oltre" dedicata ai bambini di nido e scuola dell'infanzia. Parleremo di metodo Montessori e nelle prossime puntate anche di Scuolanel bosco e Reggio Children. Cosa ci possono insegnare in questo momento di emergenza sanitaria? Nella prima puntata il racconto di Sonia Coluccelli, insegnante della scuola primaria Montessori di Omegna, in provincia di Verbania, la città natale di Gianni Rodari. Coordinatrice della Rete scuole Montessori dell'alto Piemonte e responsabile formazione per Fondazione Montessori Italia, ha pubblicato con la Erickson "Il metodo Montessori oggi" e "Montessori incontra ".

    Università di Bologna, LUISS, Domus Academy. Gli open day virtuali

    Università di Bologna, LUISS, Domus Academy. Gli open day virtuali

    Nonostante l'emergenza coronavirus, è tempo di scelte: cosa fare dopo le superiori?Oggi siamo all'università di Bologna. Open day virtuale Almaorienta il 14 e 15 maggio dal titolo, con i docenti pronti ad illustrare i duecento corsi dell'ateneo e a rispondere alle domande degli studenti. E dal 5 maggio saranno disponibili i bandi per i corsi a numero programmato dell'Alma Mater. I test saranno online con i TOLC - Test Online Cisia e si svolgeranno tre selezioni: a giugno, luglio e settembre. Ci racconta tutto Enrico Sangiorgi, prorettore alla didattica.Anche alla LUISS presentazione dell'offerta formativa online. Nella nostra intervista con il direttore generale Giovanni Lo Storto ci parla degli incontri di orientamento "Le Scienze Sociali al tempo del Covid-19. Lezioni apprese e sfide future" che si terranno oggi 30 aprile e il 6 maggio. I test d'ingresso per i corsi di laurea magistrali sono stati sostituiti da un'ammissione per titoli. Mentre i test di ammissione per le lauree triennali e a ciclo unico si terranno il 30 luglio, con modalità a distanza.Qua siamo invece a Milano, alla Domus Academy, una delle prime scuole postgraduate di design in Italia. L'offerta accademica include 11 Master internazionali nelle aree di Design, Moda, Business e Experience. Il 7 maggio l'open day virtuale. Ci siamo fatti una chiacchierata con Mark Anderson, director of education di Domus Academy.

    Gli open day virtuali a Cà Foscari che si prepara ai test d'ingresso online

    Gli open day virtuali a Cà Foscari che si prepara ai test d'ingresso online

    Proseguiamo il nostro giro per aiutare i ragazzi nella scelta delle università. Andiamo a Venezia, nella prestigiosa università di Cà Foscari. Sei corsi di laurea nuovi di zecca quest'anno (uno triennale e cinque magistrali) e open day in modalità virtuale, vista la chiusura degli atenei. L'università Cà Foscari è partita il 14 aprile con la prima diretta Facebook, nei giorni scorsi si è tenuta la presentazione online delle lauree triennali. Dal 27, 28, 29 e 30 aprile la presentazione delle lauree magistrali. Il rettore Michele Bugliesi: "Con gli open day virtuali possiamo raggiungere un numero maggiore di studenti, anche all'estero". Da Venezia al Politecnico di Torino. Qui ancora non ci sono date per i test d'ingresso e per gli open day, ma questa settimana si sono tenuti i primi esami scritti. Un altro importante passo avanti della nostra università ai tempi del coronavirus. Sebastiano Foti, vicerettore per la didattica, ci racconta come è andata. Ma non solo università. Il 30 aprile, dalle 17 alle 18 si terrà la presentazione online dell'ITS Academy Turismo Veneto. Si parlerà di turismo, dall'ospitalità alla ristorazione, quali i nuovi trend e quindi quali le competenze richiesta dal mercato del lavoro di un settore che in questo periodo sta vivendo un momento davvero complicato, ma che sicuramente saprà ripartire e allora avrà bisogno di giovani formati.

    Speciale Scuola: ‘Didattica a distanza, più di 9 studenti su 10 promuovono i loro prof'

    Speciale Scuola: ‘Didattica a distanza, più di 9 studenti su 10 promuovono i loro prof'

    Più abituati a essere giudicati che a giudicare, gli studenti italiani si dimostrano indulgenti nei confronti dei loro docenti, alle prese con le tecnologie. 9 ragazzi su 10 promuovono l'operato dei loro prof in questo periodo di scuole chiuse e didattica a distanza. E circa 1 su 3 ha rivalutato in positivo l'idea che aveva del proprio insegnante. E' quanto emerge da un sondaggio di Skuola.net , realizzato per Radio 24, al quale hanno partecipato 15mila alunni di medie e superiori.Il 14 per cento assegna un 'ottimo' ai propri prof, spiegando che non avrebbe potuto chiedere di meglio. Quasi il 60 per cento dà un 'buono', perché, nonostante i problemi, i professori hanno fatto il massimo per limitarli. Solo il 7 per cento attribuisce ai docenti l'insufficienza, sostenendo che i progressi fatti nell'ultimo mese di didattica da casa sono soprattutto frutto dello studio individuale.
    Anche sulla preparazione tecnologica, gli studenti si mostrano comprensivi nei confronti degli insegnanti. La maggioranza dei prof, pur non essendo nativa digitale, si è vista assegnare un 'buono', mentre l'insufficienza è andata ad un risicato 5 per cento. Gli studenti si dicono comunque nel complesso soddisfatti della didattica a distanza, anche se lamentano un carico di compiti aumentato e problemi tecnici a causa della connessione che va e viene e dei compagni che disturbano. Il 12 per cento si dice pienamente soddisfatto (il 19 per cento alle medie), il 51 per cento è molto contento, andamento accettabile per il 30 per cento, solo il 7 per cento boccia l'iniziativa con un'insufficienza.
    Comincia però a serpeggiare la nostalgia, anche nei confronti dei propri insegnanti. "Spero di rivedervi presto", scrive un ragazzo. "Mi mancate" - ammette un altro. E poi l'unanime senso di gratitudine verso i prof: "Grazie per la pazienza, perché ci insegnate ancora tante cose anche in questo periodo buio", scrivono "Grazie per averci messo al primo posto".

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