Caffè Pasticceria Fantoni dal 1842 Caffè Storici del Veneto

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Lo storico Caffè Pasticceria Fantoni fu fondato nel 1842 da Giovanni Fantoni, il dinamico pasticcere inventore delle famose sfogliatine. Nel Caffè Fantoni si davano appuntamento uomini illustri del tempo, che divennero amici del cavalier Marcello Fantoni. Tra questi Renato Simoni, drammaturgo, giornalista e critico teatrale che, prendendo spunto dalle teorie di Freud, analizzò l’anima più segreta delle sfogliatine. Marcello Fantoni, il nipote, oltre che per la sua bravura di pasticcere, è rimasto famoso per aver celebrato gli eventi del Risorgimento con una serie di dolcezze, alcune delle quali tuttora in produzione. Dopo l’Impresa di Fiume del 1919, guidata da Gabriele D’Annunzio, Fantoni inventò l’Acqua di Fiume, un liquore simile a un rosolio di fiori che ebbe un grande successo e al Vate dedicò anche dei cioccolatini. Così scriveva D’Annunzio al pasticcere in una lettera da Gardone il 21 giugno 1921: Caro Fantoni, la Sua Acqua di Fiume è limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l’ardore della Città Olocausta. Ma quella è oggi intossicata, ahimè! Io ho creduto di bere nella sua la mia illusione. Quando Mascagni musicò l’Iris Fantoni elaborò l’omonimo tonico-digestivo, convinto che i piaceri delle arti e della gola potessero essere strettamente collegati.
© Editoriale Programma - Maria Beatrice Autizi

Lo storico Caffè Pasticceria Fantoni fu fondato nel 1842 da Giovanni Fantoni, il dinamico pasticcere inventore delle famose sfogliatine. Nel Caffè Fantoni si davano appuntamento uomini illustri del tempo, che divennero amici del cavalier Marcello Fantoni. Tra questi Renato Simoni, drammaturgo, giornalista e critico teatrale che, prendendo spunto dalle teorie di Freud, analizzò l’anima più segreta delle sfogliatine. Marcello Fantoni, il nipote, oltre che per la sua bravura di pasticcere, è rimasto famoso per aver celebrato gli eventi del Risorgimento con una serie di dolcezze, alcune delle quali tuttora in produzione. Dopo l’Impresa di Fiume del 1919, guidata da Gabriele D’Annunzio, Fantoni inventò l’Acqua di Fiume, un liquore simile a un rosolio di fiori che ebbe un grande successo e al Vate dedicò anche dei cioccolatini. Così scriveva D’Annunzio al pasticcere in una lettera da Gardone il 21 giugno 1921: Caro Fantoni, la Sua Acqua di Fiume è limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l’ardore della Città Olocausta. Ma quella è oggi intossicata, ahimè! Io ho creduto di bere nella sua la mia illusione. Quando Mascagni musicò l’Iris Fantoni elaborò l’omonimo tonico-digestivo, convinto che i piaceri delle arti e della gola potessero essere strettamente collegati.
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