Jazz Anthology Radio Popolare
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Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz.
La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)
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Byg Actuel: Archie Shepp - Blasé
Nel cuore dell'agosto del '69, a Parigi Archie Shepp si sottopone, per la felicità della Byg, ad un autentico tour de force: dall'11 al 18 agosto è tutti i giorni in studio, incidendo a proprio nome il trittico di album che farà epoca, o partecipando alla registrazione di album intestati ad altri. L'estate parigina delle Byg vuole essere una celebrazione del free jazz, che però in realtà nel '69 è al canto del cigno, e di questa fase del free jazz storico i tre album realizzati a da Shepp a Parigi sono emblematici. L'ultimo è Blasé. Con Shepp c'è una meravigliosa Jeanne Lee, che dal '57 ha dato vita con Ran Blake ad un sublime duo voce/pianoforte, a cui però i club e i festival di jazz americani sono rimasti insensibili; così nel '66, dopo essere venuta in Europa per concerti con Blake, Jeanne Lee ha deciso di fermarsi nel Vecchio Continente, ed è in Europa che ha incontrato la free music, attraverso gli improvvisatori olandesi e tedeschi. Con lei, magistrale nell'interpretazione del crudo testo di Shepp nel brano da cui l'album prenderà il titolo, Shepp sigla un trittico di album che rappresenta un momento altissimo della sua vicenda artistica e di tutta la stagione del free jazz.
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Byg Actuel: Archie Shepp - Poem for Malcolm
Il Festival Panafricano di Algeri si aprì il 21 luglio 1969, il giorno in cui il mondo si risvegliò dopo avere visto il primo uomo, Neil Armstrong, mettere piede sulla luna. Ma ad Algeri l'attenzione non è sulla conquista dello spazio, ma sull'emancipazione dell'Africa dal colonialismo e dal neocolonialismo, sui movimenti di liberazione, come quelli vietnamita e palestinese, sulle lotte degli afroamericani. Al festival - il più importante evento culturale dell'Africa dell'era delle indipendenze dopo il Festival Mondiale delle Arti Negre che si era tenuto a Dakar nel '66 - arriva anche una agguerrita pattuglia di esponenti dell'avanguardia jazzistica d'oltre Atlantico, in testa Archie Shepp. Shepp è una figura perfetta per inserirsi nel clima culturalmente e politicamente torrido del Festival Panafricano, dove le istanze rivoluzionarie sono all'ordine del giorno. Alla fine del festival, Shepp, invitato dalla Byg, va a Parigi, carico di quel "ritorno all'Africa" che percorreva il free jazz e che Shepp ha finalmente sperimentato, e della tensione rivoluzionaria che ha vissuto ad Algeri. E' in questa condizione politico-emotiva che il 12 agosto Shepp registra Yasmina, a black woman, poi, il 14, quello che sarà il secondo capitolo della suo trittico parigino del '69, Poem for Malcolm, con cui, a quattro anni di distanza da Malcolm semper Malcolm, brano inciso a caldo pochi giorni dopo l'assassinio di Malcolm X, torna con straordinario pathos sulla figura del grande leader afroamericano.
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Byg Actuel: Archie Shepp - Yasmina, a black woman
Attiva per una breve fase, a cavallo fra anni sessanta e settanta, la Byg è un'etichetta leggendaria, che nell'estate del '69 a Parigi, con una coda nei mesi successivi e anche nel '70, registrò una grande messe di album fondamentali per la documentazione dell'ultima fase della stagione del free jazz storico e della prima fase del post-free. Il catalogo della Byg è adesso oggetto di una organica operazione di ristampe, che ha come produttore esecutivo Jean-Luc Young, uno dei tre fondatori, nel '67, dell'etichetta destinata a diventare mitica: rimasterizzati, gli album sono ripubblicati in Cd e vinile, con una rivisitazione della grafica rispettosa di quella originale, e con il corredo di nuove note di copertina. Attraverso queste ristampe, con questa puntata - in cui ricostruiamo la vicenda della Byg dal '67 al '69 - cominciamo a ripercorrere alcuni dei titoli più importanti pubblicati dalla Byg: partiamo dal primo album, Yasmina, a black woman, del celebre trittico registrato da Archie Shepp, alfiere della new thing, nel corso del bollente agosto parigino del free, quando, in un momento irripetibile, nella capitale francese si incontrarono musicisti dell'avanguardia afroamericana provenineti dagli Stati Uniti, altri - come Shepp - reduci dal Festival Panafricano di Algeri, jazzisti di precedenti generazioni espatriati in Europa, e protagonisti del nuovo jazz francese ed europeo.
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We Insist! Live a Jazz Anthology
In diretta dall'Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, questa sera Jazz Anthology presenta We Insist! Live, la rassegna - di cui Radio Popolare ha il piacere di essere media partner - che si svolgerà alla Casa delle Arti di Cernusco sul Naviglio sabato 18 e domenica 19 maggio, con ingresso gratuito. Per presentarla e per parlare di We Insist!, etichetta discografica attiva dal 2018 che opera nell'ambito del jazz d'avanguardia e della musica improvvisata e che organizza anche occasioni live per i propri musicisti, sono con noi Maria Borghi, presidente della Fondazione We Insist!, e - in due set improvvisati che costituiscono una sorta di anticipo della rassegna - quattro dei musicisti che si esibiranno nel fine settimana: Giancarlo Nino Locatelli, clarinetto, Alberto Braida, pianoforte, Andrea Grossi, contrabbasso, e Cristiano Calcagnile, batteria. Alla rassegna parteciperanno musicisti di grande rilievo anche dall'estero, Larry Ochs, Mark Dresser, Vladimir Tarasov, Jim Black, Rob Mazurek. Un grazie ai sempre bravissimi e rapidissimi nostri tecnici, Zacca e Marco Sambinello, che hanno reso possibile questo live.
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Jazz Anthology di lunedì 06/05/2024
Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz.
La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics) -
Jazz Anthology di lunedì 29/04/2024
Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz.
La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)