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Marx: politica e storia Accademia Rebelde. Formazione politica, conoscenza storica, controffensiva culturale.

    • Politics

> con Massimiliano Piccolo "A tutto Marx!": un nuovo ciclo di Accademia rebelde dedicato alla formazione politica di base. Apriamo con due incontri su Marx, a partire dai testi più "popolari" (nel duplice senso di "famosi" e scritti per il "popolo" degli operai) di Marx, dal Manifesto agli scritti economici (Lavoro salariato e capitale e Salario, prezzo e profitto ). 

In questo primo incontro parleremo del Marx che incrocia politica e storia sotto la lente del "materialismo storico". Marx non era né uno storico né un filosofo della politica. Se per storico intendiamo una ben determinata figura professionale d’intellettuale ricurvo sulle fonti e col distacco algido dello scienziato pretestuosamente neutrale, allora proprio no. Allo stesso modo Marx rappresenta un unicum nel panorama filosofico non perché abbia proposto un progetto politico, quanto piuttosto per il fatto che, nel corso degli anni, interi Stati, entità nazionali e movimenti vari si sono costituiti richiamandosi esplicitamente alle sue teorie
Come scrisse Engels : “Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e cioè il fatto elementare, finora nascosto sotto l’orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi prima di occuparsi di politica, di scienza, d’arte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un’epoca in ogni momento determinato costituiscono la base sulla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l’arte ed anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora.
Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata”.
Marx, dunque, è senza dubbio il filosofo della lotta di classe e della rivoluzione e non solo.

> con Massimiliano Piccolo "A tutto Marx!": un nuovo ciclo di Accademia rebelde dedicato alla formazione politica di base. Apriamo con due incontri su Marx, a partire dai testi più "popolari" (nel duplice senso di "famosi" e scritti per il "popolo" degli operai) di Marx, dal Manifesto agli scritti economici (Lavoro salariato e capitale e Salario, prezzo e profitto ). 

In questo primo incontro parleremo del Marx che incrocia politica e storia sotto la lente del "materialismo storico". Marx non era né uno storico né un filosofo della politica. Se per storico intendiamo una ben determinata figura professionale d’intellettuale ricurvo sulle fonti e col distacco algido dello scienziato pretestuosamente neutrale, allora proprio no. Allo stesso modo Marx rappresenta un unicum nel panorama filosofico non perché abbia proposto un progetto politico, quanto piuttosto per il fatto che, nel corso degli anni, interi Stati, entità nazionali e movimenti vari si sono costituiti richiamandosi esplicitamente alle sue teorie
Come scrisse Engels : “Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e cioè il fatto elementare, finora nascosto sotto l’orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi prima di occuparsi di politica, di scienza, d’arte, di religione, ecc.; e che, per conseguenza, la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un’epoca in ogni momento determinato costituiscono la base sulla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l’arte ed anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse devono venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto finora.
Ma non è tutto. Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata”.
Marx, dunque, è senza dubbio il filosofo della lotta di classe e della rivoluzione e non solo.

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