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Immacolata Concezione ci conduce in un microcosmo siciliano dominato dall’omertà, dalla violenza e dalla presunzione, ma anche di quella spontaneità tipica dell’isola. Protagonista è Concetta, ragazza timida e innocente, venduta dal padre caduto in disgrazia per una capra, a Donna Anna, tenutaria di un bordello del paese. Concetta non oppone resistenza e ben presto diviene la più ricercata, grazie alla sua fama di nuova arrivata. Eppure la ragazza è vergine, nessuno in quella stanza l’ha mai sfiorata, poiché ha il dono di “sentire” l’anima dei suoi clienti, rendendo possibile la loro fragilità nascosta. Gli offre quello che nessuno sa dargli e crede che fare l’amore significhi fare la barba o giocare a un due tre stella o offrire il petto per le lacrime del “signorotto” del paese. Immacolata Concezione è la storia di una moderna Santa, di una figura emblematica, che come un’antica vestale, appare sacra, ma le sue attenzioni carnali sono di pubblico dominio. Concetta si trasforma nell’oracolo, nell’altare divino, nell’immaginetta da venerare, su cui piangere, pregare e ridere. Al tempo stesso la sua verginale sensualità la protegge dal mondo esterno, isolandola da tutto il resto. Uno spettacolo che dimostra che quando si ha il coraggio di mostrare le crepe dell’animo, tutte le cicatrici diventano l’opera d’arte più bella.

drammaturgia e regia Joele Anastasi
da un’idea di Federica Carruba Toscano
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui
Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale scurannu agghiurnannu Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
video e graphic designer Giuseppe Cardaci

Immacolata Concezione Teatro Bellini Napoli

    • Arts

Immacolata Concezione ci conduce in un microcosmo siciliano dominato dall’omertà, dalla violenza e dalla presunzione, ma anche di quella spontaneità tipica dell’isola. Protagonista è Concetta, ragazza timida e innocente, venduta dal padre caduto in disgrazia per una capra, a Donna Anna, tenutaria di un bordello del paese. Concetta non oppone resistenza e ben presto diviene la più ricercata, grazie alla sua fama di nuova arrivata. Eppure la ragazza è vergine, nessuno in quella stanza l’ha mai sfiorata, poiché ha il dono di “sentire” l’anima dei suoi clienti, rendendo possibile la loro fragilità nascosta. Gli offre quello che nessuno sa dargli e crede che fare l’amore significhi fare la barba o giocare a un due tre stella o offrire il petto per le lacrime del “signorotto” del paese. Immacolata Concezione è la storia di una moderna Santa, di una figura emblematica, che come un’antica vestale, appare sacra, ma le sue attenzioni carnali sono di pubblico dominio. Concetta si trasforma nell’oracolo, nell’altare divino, nell’immaginetta da venerare, su cui piangere, pregare e ridere. Al tempo stesso la sua verginale sensualità la protegge dal mondo esterno, isolandola da tutto il resto. Uno spettacolo che dimostra che quando si ha il coraggio di mostrare le crepe dell’animo, tutte le cicatrici diventano l’opera d’arte più bella.

drammaturgia e regia Joele Anastasi
da un’idea di Federica Carruba Toscano
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui
Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale scurannu agghiurnannu Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
video e graphic designer Giuseppe Cardaci

    Immacolata Concezione

    Immacolata Concezione

    Immacolata Concezione ci conduce in un microcosmo siciliano dominato dall’omertà, dalla violenza e dalla presunzione, ma anche di quella spontaneità tipica dell’isola. Protagonista è Concetta, ragazza timida e innocente, venduta dal padre caduto in disgrazia per una capra, a Donna Anna, tenutaria di un bordello del paese. Concetta non oppone resistenza e ben presto diviene la più ricercata, grazie alla sua fama di nuova arrivata. Eppure la ragazza è vergine, nessuno in quella stanza l’ha mai sfiorata, poiché ha il dono di “sentire” l’anima dei suoi clienti, rendendo possibile la loro fragilità nascosta. Gli offre quello che nessuno sa dargli e crede che fare l’amore significhi fare la barba o giocare a un due tre stella o offrire il petto per le lacrime del “signorotto” del paese. Immacolata Concezione è la storia di una moderna Santa, di una figura emblematica, che come un’antica vestale, appare sacra, ma le sue attenzioni carnali sono di pubblico dominio. Concetta si trasforma nell’oracolo, nell’altare divino, nell’immaginetta da venerare, su cui piangere, pregare e ridere. Al tempo stesso la sua verginale sensualità la protegge dal mondo esterno, isolandola da tutto il resto. Uno spettacolo che dimostra che quando si ha il coraggio di mostrare le crepe dell’animo, tutte le cicatrici diventano l’opera d’arte più bella.

    drammaturgia e regia Joele Anastasi
    da un’idea di Federica Carruba Toscano
    con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui
    Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
    scene e costumi Giulio Villaggio
    light designer Martin Palma
    musica originale scurannu agghiurnannu Davide Paciolla
    testo musica originale Federica Carruba Toscano
    contributo drammaturgico Alessandro Lui
    video e graphic designer Giuseppe Cardaci

    • 1 hr 39 min

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