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L'intervallo di Antonio Syxty del 15 giugno 2020 - Bengt Adlers - da Novità letterarie L'intervallo di Antonio Syxty

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Sono venuto al mondo il 2 HAHA 77 0, per dirla in maniera più volgare, il 7 ottobre del 1950, alle 10,32 di mattina: in
qualche maniera, una Tigre equilibrata. Dopo un anno è
morta mia sorella e dopo quasi dieci è nato mio fratello. Mio
nadre, che faceva l'organista, è mancato quando ne avevo
undici. Lo stesso anno, ho scoperto le opere di Bob Dylan,
che è diventato il mio padre spirituale. Mia madre lavorava in un ufficio ed è vissuta fino a novant’anni. È stata anche una buona amica. Per molto tempo, a condividere la mia strada, c'è stata Inger: assieme siamo andati dappertutto. Donzy, in Francia, era diventato il nostro rifugio. Oltre a nostro figlio Erik, che ha rappresentato il dono più caro, hanno contribuito a tenermi ancora un po’ vivo anche Anette e il cane Jiro, regalandomi un po’ di cose buone e un po' di cose cattive. Alla fine, a guidarmi, è arrivata Christina. Ed eccomi qui oggi, tra Malmö e Nizza, assieme a Tord, a Erik, a Maria e ai miei splendidi nipoti Theodor (jeune homme Théo d'or) e la bella Beatrice, a Christina, a Caroline, al signor Axel, a Catinka, alla signora Tilde, alla signora Fanny, a Martin, a Cornelia, al signor Max e alla signora Alva.

Sono venuto al mondo il 2 HAHA 77 0, per dirla in maniera più volgare, il 7 ottobre del 1950, alle 10,32 di mattina: in
qualche maniera, una Tigre equilibrata. Dopo un anno è
morta mia sorella e dopo quasi dieci è nato mio fratello. Mio
nadre, che faceva l'organista, è mancato quando ne avevo
undici. Lo stesso anno, ho scoperto le opere di Bob Dylan,
che è diventato il mio padre spirituale. Mia madre lavorava in un ufficio ed è vissuta fino a novant’anni. È stata anche una buona amica. Per molto tempo, a condividere la mia strada, c'è stata Inger: assieme siamo andati dappertutto. Donzy, in Francia, era diventato il nostro rifugio. Oltre a nostro figlio Erik, che ha rappresentato il dono più caro, hanno contribuito a tenermi ancora un po’ vivo anche Anette e il cane Jiro, regalandomi un po’ di cose buone e un po' di cose cattive. Alla fine, a guidarmi, è arrivata Christina. Ed eccomi qui oggi, tra Malmö e Nizza, assieme a Tord, a Erik, a Maria e ai miei splendidi nipoti Theodor (jeune homme Théo d'or) e la bella Beatrice, a Christina, a Caroline, al signor Axel, a Catinka, alla signora Tilde, alla signora Fanny, a Martin, a Cornelia, al signor Max e alla signora Alva.

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