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Senith a Palcoscenico Palcoscenico

    • Performing Arts

L’ultimo spettacolo della rassegna, che andrà in scena il 25 e 26 novembre alle ore 21 ed il 27 novembre alle ore 18, sarà Il lato oscuro del desiderio.



Un particolare progetto artistico itinerante di Senith, a cura di Roberto Cavallini e Barbara Lalle con A’mjla, Electra, Germoglio di Single, Velvet Madonna, Senith, Elisa Zedda.



Il lato oscuro del desiderio è un’opera immersiva fruibile in maniera fluida e permette a ogni spettatore di elaborare liberamente il proprio significato. Un viaggio tra “stanze” reali e virtuali in cui ascoltare, spiare, immergersi e interagire per mettersi in contatto con i propri lati oscuri. Quadri animati che si avvalgono di nuovi scenari di desiderio nei quali relazioni, tecnologia, lavoro e suo sfruttamento affondano le loro radici, modificando lo stare al mondo. Attingendo al teatro, alla performance art e alle altre arti visive, il lavoro si contamina di linguaggi per raccontare una realtà sempre più complessa che tenta di intrappolare corpi e identità.



Sei le “stanze” presenti che prevedono diversi livelli d’interazione con il pubblico itinerante



Ne “Il buco della serratura” si spiano le relazioni tossiche che scatenano l’eterna danza di demoni. In “Schiavitù consensuale” ci si interroga sul perché si assolva l’esercizio del potere entro le logiche sociali, salvo poi condannare le stesse in ambito privato e consensuale. Si spia anche nella stanza “In vetrina”: l’oggettificazione dei corpi viene ribaltata con l’affermazione del Sé contro ogni pregiudizio sociale. I fruitori interagiscono in “Dammi l’abito e ti farò il monaco”, nell’illusione di poter condizionare le scelte del performer quando in realtà ne subiscono la fascinazione.



Ne “La chat” scopriranno se saranno ancora capaci di guardarsi negli occhi. Essi diventeranno totalmente protagonisti nella stanza del “Confessionale” in cui si libereranno dei propri lati oscuri in un’ottica di audience development.



Pulsioni, desideri, stigma, relazioni tossiche, corpi, applicazioni, reale e virtuale.
Cosa sta succedendo ai nostri corpi, alle nostre esistenze, alle nostre relazioni, al modo in cui pensiamo e viviamo l’incontro con l’altro, la socializzazione, la sessualità? Cosa sta attraversando la nostra realtà e la percezione che ne abbiamo?



Il lato oscuro indaga i desideri, lo spazio pubblico dello stigma, lo spazio privato dei sogni, l’intimità che si scontra con l’allontanamento imposto, lo spazio virtuale delle tecnologie che ci supportano e ci cullano in un’idea di protezione. Spazio pubblico e spazio privato spostano i confini, spesso mediati dal mondo delle applicazioni. Il digitale pervade le nostre esistenze e ci obbliga ad interrogarci su nuove modalità di costruzione del reale.



Articolo completo ► https://www.senzabarcode.it/2022/10/25/artemia/

L’ultimo spettacolo della rassegna, che andrà in scena il 25 e 26 novembre alle ore 21 ed il 27 novembre alle ore 18, sarà Il lato oscuro del desiderio.



Un particolare progetto artistico itinerante di Senith, a cura di Roberto Cavallini e Barbara Lalle con A’mjla, Electra, Germoglio di Single, Velvet Madonna, Senith, Elisa Zedda.



Il lato oscuro del desiderio è un’opera immersiva fruibile in maniera fluida e permette a ogni spettatore di elaborare liberamente il proprio significato. Un viaggio tra “stanze” reali e virtuali in cui ascoltare, spiare, immergersi e interagire per mettersi in contatto con i propri lati oscuri. Quadri animati che si avvalgono di nuovi scenari di desiderio nei quali relazioni, tecnologia, lavoro e suo sfruttamento affondano le loro radici, modificando lo stare al mondo. Attingendo al teatro, alla performance art e alle altre arti visive, il lavoro si contamina di linguaggi per raccontare una realtà sempre più complessa che tenta di intrappolare corpi e identità.



Sei le “stanze” presenti che prevedono diversi livelli d’interazione con il pubblico itinerante



Ne “Il buco della serratura” si spiano le relazioni tossiche che scatenano l’eterna danza di demoni. In “Schiavitù consensuale” ci si interroga sul perché si assolva l’esercizio del potere entro le logiche sociali, salvo poi condannare le stesse in ambito privato e consensuale. Si spia anche nella stanza “In vetrina”: l’oggettificazione dei corpi viene ribaltata con l’affermazione del Sé contro ogni pregiudizio sociale. I fruitori interagiscono in “Dammi l’abito e ti farò il monaco”, nell’illusione di poter condizionare le scelte del performer quando in realtà ne subiscono la fascinazione.



Ne “La chat” scopriranno se saranno ancora capaci di guardarsi negli occhi. Essi diventeranno totalmente protagonisti nella stanza del “Confessionale” in cui si libereranno dei propri lati oscuri in un’ottica di audience development.



Pulsioni, desideri, stigma, relazioni tossiche, corpi, applicazioni, reale e virtuale.
Cosa sta succedendo ai nostri corpi, alle nostre esistenze, alle nostre relazioni, al modo in cui pensiamo e viviamo l’incontro con l’altro, la socializzazione, la sessualità? Cosa sta attraversando la nostra realtà e la percezione che ne abbiamo?



Il lato oscuro indaga i desideri, lo spazio pubblico dello stigma, lo spazio privato dei sogni, l’intimità che si scontra con l’allontanamento imposto, lo spazio virtuale delle tecnologie che ci supportano e ci cullano in un’idea di protezione. Spazio pubblico e spazio privato spostano i confini, spesso mediati dal mondo delle applicazioni. Il digitale pervade le nostre esistenze e ci obbliga ad interrogarci su nuove modalità di costruzione del reale.



Articolo completo ► https://www.senzabarcode.it/2022/10/25/artemia/

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