125 episodes

A2C è una associazione di liberi professionisti nei settori della consulenza tecnica specialistica e della progettazione di impianti civili ed industriali, per aziende e privati. Il gruppo, formato da ingegneri, biologi e altri tecnici, dal 2008 ha sede a Salerno. Maggiori dettagli su: www.a2c.it
Per informazioni o per richiesta preventivi: info@a2c.it

5 minuti con A2C - Consulenza tecnica specialistica A2C

    • Education

A2C è una associazione di liberi professionisti nei settori della consulenza tecnica specialistica e della progettazione di impianti civili ed industriali, per aziende e privati. Il gruppo, formato da ingegneri, biologi e altri tecnici, dal 2008 ha sede a Salerno. Maggiori dettagli su: www.a2c.it
Per informazioni o per richiesta preventivi: info@a2c.it

    0:09 / 3:04 • Introduzione al Solare a concentrazione Come funziona il solare a concentrazione? - in 5 minuti

    0:09 / 3:04 • Introduzione al Solare a concentrazione Come funziona il solare a concentrazione? - in 5 minuti

    Il solare a concentrazione è una tecnologia antica che oggi può venire in aiuto per produrre energia termica o elettrica. Tutto si basa su degli specchi parabolici che concentrano i raggi del sole in un punto, detto fuoco, dove si raggiungono temperature superiori ai 500°C. In quel punto passa un tubo in cui circola un fluido termovettore che immagazzina il calore che arriva dagli specchi. Inserendo uno scambiatore di calore è possibile far passare il calore dal fluido all'acqua e produrre vapore; che poi può essere utilizzato in vari modi, ad esempio facendo girare una turbina per produrre energia elettrica. Questo tipo di tecnologia presuppone la presenza del Sole per poter funzionare, tuttavia, utilizzando dei fluidi termovettori appositi, è possibile produrre energia anche di notte, sfruttando il calore accumulato durante il giorno. In ogni caso si tratta per lo più di impianti di grandi dimensioni, con sistemi motorizzati automatizzati che fanno ruotare gli specchi e ne modificano l'allineamento verso il sole durante l'arco della giornata. Nel caso della "torre solare", i pannelli sono tutti indipendenti fra loro, sono disposti su linee concentriche e puntando tutti nel medesimo centro focale. Al centro sorge una torre che raccoglie i raggi riflessi dagli specchi per riscaldare il liquido termovettore al suo interno. Una variante è la configurazione detta "collettore parabolico lineare a concentrazione", dove i pannelli parabolici sono tutti montati allineati fra loro, e lungo il loro fuoco passa il tubo contenente il liquido termovettore. In ogni caso, quale che sia la conformazione dell'impianto adottata, parliamo sempre di impianti di grossa taglia, dell'ordine del MW, che occupano superfici grandi quanto diversi campi di calcio. Questo è uno dei motivi che limita la diffusione di questo tipo di impianti nel nostro Paese. Esistono però anche le versioni domestiche di questa tecnologia. Ad esempio esistono degli impianti con l'accoppiamento di una lente che concentra la luce solare verso un pannello solare termico e che lavora insieme ad una pompa di calore. In questo caso il vantaggio è di captare una quantità maggiore di luce solare e quindi far raggiungere al pannello temperature più alte. Con una soluzione del genere, oltre a produrre acqua calda sanitaria, si può aiutare la pompa di calore a climatizzare gli ambienti in modo più economico. Sono impianti che al momento sono poco diffusi, perché risulta più vantaggiosa l'accoppiata fotovoltaico con pompa di calore. Però con un eventuale abbassamento dei prezzo potrebbero emergere come soluzione alternativa. Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web.  Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.     Sommario 0:00:00 - Introduzione al Solare a concentrazione 0:00:51 - Come funziona il Solare a concentrazione 0:02:20 - Conclusioni   ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it


    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 3 min
    I Certificati Verdi, Bianchi e Neri sono un'opportunità? - in 5 minuti

    I Certificati Verdi, Bianchi e Neri sono un'opportunità? - in 5 minuti

    afafsda

    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 4 min
    Come si calco l'impronta di carbonio (Carbon Footprint) di un'azienda? - in 5 minuti

    Come si calco l'impronta di carbonio (Carbon Footprint) di un'azienda? - in 5 minuti

    sddfds




    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 4 min
    La Carbon Footprint - impronta di carbonio - in 5 minuti

    La Carbon Footprint - impronta di carbonio - in 5 minuti

    La Carbon Footprint, o impronta di carbonio, è un indice della quantità dei gas serra generati durante la produzione di un prodotto o servizio. Perché è importante conoscerla? Perché ci rende più consapevoli delle dinamiche che avvengono nella nostra società. In pratica viene utilizzata come metro di giudizio della sostenibilità ambientale di prodotti e servizi. Più è elevata, meno un determinato prodotto o servizio sarà amico dell'ambiente. Per calcolarla occorre tenere conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto: approvvigionamento, trasformazione, produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento.  Innanzi tutto occorre conoscere la quantità di gas serra prodotta da una determinata attività e la durata nel tempo di tale attività. Per calcolare la carbon Footprint occorre moltiplicare la quantità di gas serra prodotto da un'attività per il tempo in cui l'attività viene esercitata. Nel caso specifico dei trasporti, invece, si parte dal considerare la distanza percorsa per poi calcolare i gas serra generati. Anche per le nostre attività quotidiane è possibile calcolare l'impronta di carbonio. Possiamo immaginare un'auto diesel e un'auto a benzina che percorrono 100 km. A titolo di esempio, in media un'auto diesel consuma 6 l di carburante ogni 100 km, mentre un'auto a benzina consuma 7.5 litri di benzina ogni 100 km. Consideriamo poi che un auto diesel produce in media 2.65 kg di CO2 per ogni litro di carburante, mentre l'auto a benzina ne produce 2.37 per litro di benzina. Pertanto, in un tragitto di 100 km percorso in condizioni ottimali un'auto diesel produce 19.87 kg di CO2 mentre un'auto a benzina ne emette 19.61 kg. L'esempio in questione prende in considerazione auto con motori moderni, che percorrono il tragitto in condizioni ottimali. Preciso che le differenze in termini di gas serra emesse da auto diesel e benzina sono quasi trascurabili. Nel caso della Carbon Footprint di un prodotto bisogna tenere conto di ciascuna fase del ciclo di vita del prodotto, o quantomeno considerare le più rilevanti. Le due specifiche tecniche più utilizzate per il calcolo dell'impronta di carbonio in questi casi sono la PAS 2050 e la norma ISO/TS 14067. Con queste due metodologie si calcola la Carbon Footprint di di un prodotto intesa come somma delle emissioni e delle rimozioni complessive del sistema che produce un bene. Concludiamo questa rapida carrellata dicendo che l'impronta di carbonio è importante perché costituisce il 50% dell'impronta ecologica, che approfondiremo a parte in un altro video. Tutto ciò è importante conoscerlo in modo da non essere dei soli spettatori delle nuove tendenze; ma ci da la possibilità di poter partecipare esprimendo un nostro parere. Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web.   Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico.   Sommario 0:00:00 - Introduzione alla Carbon FootPrint 0:00:47 - Come funziona la Carbon FootPrint 0:03:15 - Conclusioni   ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it


    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 3 min
    Armi termobariche - in 5 minuti

    Armi termobariche - in 5 minuti

    dfdf




    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 4 min
    Termofotovoltaico - in 5 minuti

    Termofotovoltaico - in 5 minuti

    Tutti ormai conosciamo il fotovoltaico. Decisamente meno conosciuto è il termofotovoltaico, nonostante il suo rendimento sia molto superiore a quello dei comuni impianti solari e fotovoltaici. Questo perché come pochi sanno l'alta temperatura sfavorisce il rendimento del fotovoltaico e quindi raffreddando il pannello si ottiene un vantaggio economico. Con il termofotovoltaico (STPV: Solar Thermal and Photo-Voltaic) si intende un impianto ibrido capace di coniugare la tecnologia del fotovoltaico e del solare termico in modo da produrre sia energia elettrica e sia acqua calda sanitaria. Un impianto termofotovoltaico è costituito da pannelli fatti a strati. Nella parte superiore abbiamo il pannello fotovoltaico, generalmente composto da silicio monocristallino. Nella parte inferiore abbiamo una piastra di alluminio o rame percorsa da una serpentina che funge da scambiatore di calore. L'idea di base è molto semplice: il liquido termovettore che circola nella serpentina serve a raffrescare il pannello fotovoltaico sovrastante, dal momento che il surriscaldamento ne abbassa la resa. Il calore recuperato può essere usato per produrre acqua calda sanitaria da utilizzare in casa. Pertanto, la tecnologia SVTP permette la cogenerazione di energia elettrica e termica mediante un solo impianto. Si stima che l'efficienza di questa tecnologia sia dell'85,4%, e cioè quella del corpo nero: un oggetto ideale capace di assorbire tutta la radiazione incidente senza riflettere nulla. Per la cronaca, l'efficienza teorica del fotovoltaico tradizionale si attesta al 33,7%, valore definito come limite di Shockley-Quisser. I vantaggi di un impianto termofotovoltaico sono un importante risparmio di spazio e di spesa dal momento che con un solo impianto si può produrre sia energia elettrica e sia termica, invece che dover installare due impianti separati. Questo impianto permette la cogenerazione di energia elettrica e termica; e quest'ultima può essere impiegata sia per produrre acqua calda sanitaria, ma anche come preriscaldamento ad un impianto di climatizzazione ad acqua, sia esso a pompa di calore o a caldaia a condensazione. Si tratta di tecnologie ormai collaudate e sperimentate, sebbene ancora poco conosciute al grande pubblico; la spesa di un pannello è maggiore rispetto a quella di un semplice pannello fotovoltaico, ma come detto, è una soluzione più economica rispetto alla somma dei due impianti. Se può interessare, in provincia di Salerno, effettuiamo progettazione di impianti ad energia rinnovabile. Per ulteriori informazioni visita il nostro sito Web.    Si ringrazia il Dott. Luigi Rescigno per il supporto scientifico   Sommario 0:00:00 - Introduzione 0:00:43 - Termofotovoltaico 0:02:17 - Conclusioni  ____________ Per richieste preventivi, scrivere a:   a.rizzo@a2c.it


    ---

    Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/aduec/message

    • 2 min

Top Podcasts In Education

The Mel Robbins Podcast
Mel Robbins
The Jordan B. Peterson Podcast
Dr. Jordan B. Peterson
The Rich Roll Podcast
Rich Roll
TED Talks Daily
TED
Do The Work
Do The Work
The Subtle Art of Not Giving a F*ck Podcast
Mark Manson