Conegliano, le colline del Prosecco Guida ai Siti Unesco del Veneto

    • Platser och resor

Un paesaggio agricolo e culturale unico ed un’attività produttiva di eccellenza che ha saputo sapientemente interagire con l’affascinante natura del territorio costituiscono questo recentissimo sito UNESCO. Una terra fortunatamente ancora estranea al turismo dei grandi numeri, che sa ammaliare, grazie ai panorami suggestivi, alle sue pievi e abbazie, agli antichi borghi e ai castelli, alle città murate e alle ville venete. Le colline del prosecco sono il 10° sito al mondo iscritto alla categoria “paesaggio culturale”, in cui il risultato visibile è dato dall’interazione, in continua evoluzione, tra l’uomo e l’ambiente. Dato che questi erti pendii (che talvolta raggiungono anche il 70%) rendono difficoltoso il lavoro meccanizzato, le vigne sono state sempre gestite da piccoli produttori che con amore hanno preservato queste splendide colline. Per coltivare un vigneto ci vogliono 600 ore (quattro volte quelle necessarie con la viticoltura meccanizzata). L’area si contraddistingue per la caratteristica conformazione geomorfologica, chiamata “hogback”, un sistema di rilievi, ripidi su entrambi i fianchi, con una stretta cresta che si allungano da est a ovest e tra i quali si aprono piccole valli parallele. Un ambiente scenografico, ma non certo facile, in cui nei secoli l’uomo si è adattato, plasmando gli scoscesi pendii e affinando le tecniche agricole.
© Editoriale Programma

Un paesaggio agricolo e culturale unico ed un’attività produttiva di eccellenza che ha saputo sapientemente interagire con l’affascinante natura del territorio costituiscono questo recentissimo sito UNESCO. Una terra fortunatamente ancora estranea al turismo dei grandi numeri, che sa ammaliare, grazie ai panorami suggestivi, alle sue pievi e abbazie, agli antichi borghi e ai castelli, alle città murate e alle ville venete. Le colline del prosecco sono il 10° sito al mondo iscritto alla categoria “paesaggio culturale”, in cui il risultato visibile è dato dall’interazione, in continua evoluzione, tra l’uomo e l’ambiente. Dato che questi erti pendii (che talvolta raggiungono anche il 70%) rendono difficoltoso il lavoro meccanizzato, le vigne sono state sempre gestite da piccoli produttori che con amore hanno preservato queste splendide colline. Per coltivare un vigneto ci vogliono 600 ore (quattro volte quelle necessarie con la viticoltura meccanizzata). L’area si contraddistingue per la caratteristica conformazione geomorfologica, chiamata “hogback”, un sistema di rilievi, ripidi su entrambi i fianchi, con una stretta cresta che si allungano da est a ovest e tra i quali si aprono piccole valli parallele. Un ambiente scenografico, ma non certo facile, in cui nei secoli l’uomo si è adattato, plasmando gli scoscesi pendii e affinando le tecniche agricole.
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