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Diventare il punto di riferimento nel proprio settore attraverso la condivisione di valore e il coltivare relazioni di lunga durata. Un modo diverso di vedere la vita e di fare business online. Strategie, tattiche, strumenti per imprenditori digitali e piccole aziende.

da Brand a Friend Robin Good

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Diventare il punto di riferimento nel proprio settore attraverso la condivisione di valore e il coltivare relazioni di lunga durata. Un modo diverso di vedere la vita e di fare business online. Strategie, tattiche, strumenti per imprenditori digitali e piccole aziende.

    #324 - La Conversazione Infinita

    #324 - La Conversazione Infinita

    C’è una scelta importante da fare quando si usa il web per comunicare, condividere, promuovere e farsi conoscere.

    Il web può essere visto in due modi.

    Come un mercato all’aperto nel quale ognuno può mettere i suoi pensieri, idee, punti di vista, consigli e suggerimenti per gli altri, oppure come una lunga chiamata di gruppo asincrona. 

    Che cosa intendo?

    Che differenze ci sono fra le due?

    Nel primo caso il web è inteso ed utilizzato come un posto dove esporre, far conoscere e vendere i propri prodotti e servizi.

    Questo è l’utilizzo abituale che le persone e le aziende fanno del web. Espongono, insegnano, recitano, proclamano.

    Nel secondo caso invece il web è inteso come un veicolo di conversazione e scambio mirato a far crescere ed evolvere idee, concetti, così come prodotti e servizi.

    Ecco, quando il web viene utilizzato come mezzo di conversazione per portare avanti e far evolvere idee e concetti il risultato e l’output che vengono generati, assumono un sapore ed un valore profondamente diverso.

    Cosa voglio dire?

    Voglio dire quando siamo al mercato, l’esposizione di tanti prodotti sulle bancarelle è mirata solo ed esclusivamente a vendere di più, curando gli interessi e i benefici esclusivi di quella specifica azienda e delle persone che ci lavorano dentro.

    Quando invece siamo in una infinita conversazione l’interesse si sposta dall’interesse economico di ogni singola azienda all’interesse generale nel capire meglio l’essenza di cui ci si occupa e modi e maniere per valorizzarla al massimo delle sue potenzialità per tutti, produttori e consumatori.

    La cosa interessante è che siamo noi, io e te, a decidere quale atteggiamento avere per comunicare e fare marketing. 

    Siamo un’isola che “spara” il suo verbo, dice ciò che è giusto e cosa funziona e va fatto, oppure ci poniamo come partecipanti in una conversazione globale dove dobbiamo obbligatoriamente tenere conto e citare gli altri, cosa gli altri dicono e come spingere più in là le loro idee e proposte. 

    Sono troppo filosofico?

    In poche parole quello che voglio dire è: se scriviamo o produciamo contenuti per il web, qualunque sia l’argomento che trattiamo, abbiamo due possibili strade da poter seguire.
    Scriviamo e diamo consigli e suggerimenti, spieghiamo come funziona o come si fa qualcosa, come se fossimo un’isola in mezzo all’oceano. Una radio privata che trasmette le sue canzoni.

    Scriviamo, pensando di partecipare ad una conversazione (probabilmente già avviata da altri) e diamo un contributo utile, aggiungendo, rifinendo, spiegando meglio, arricchendo ciò che è stato detto, nel mentre riconosciamo, citiamo, menzioniamo e ci ricolleghiamo alle idee che altri hanno condiviso.

    In questo modo, non solo possiamo continuare a produrre contenuti, promuovere, a migliorare la nostra visibilità ed autorevolezza, e a vendere… ma facendo contemporaneamente qualcosa di realmente importante ed utile. Aiutare il nostro settore, ciò che ci interessa e ci sta a cuore ad evolversi in maniera armoniosa, attraverso questa infinita conversazione aperta. 
    Morale della favola:
    Il modo in cui utilizziamo il web può avere un impatto significativo non solo sulla nostra visibilità e successo individuale, ma anche sulla crescita e l'evoluzione del nostro settore e dell’umanità intera così come il valore che ne deriviamo. 

    Possiamo scegliere di trattare il web come un mercato dove esporre e vendere, focalizzandoci solo sui nostri interessi, oppure come una piattaforma di conversazione aperta dove contribuire al progresso comune.

    La seconda opzione, basata sulla partecipazione e la condivisione, contribuisce a un'evoluzione armoniosa e benefica per tutti, arricchendo il dialogo globale, riconoscendo e ampliando le idee...

    • 10 min
    #323 - Gli Ostacoli Più Grandi

    #323 - Gli Ostacoli Più Grandi

    Se mi dovessero intervistare e chiedere quali vedo essere gli ostacoli più grandi per i piccoli imprenditori indipendenti, risponderei con:

    1) consistenza e continuità

    2) relazioni - promozione - outreach

    3) mettersi in discussione

    Se mi domandi cosa ho imparato nel mio percorso e come ho risolto questi tre ostacoli quando li ho incontrati, ti direi:

    1) Consistenza e continuità
    Questo è l'ostacolo base.

    Mi sono seduto e ho pensato che non sarebbe successo nulla

    Infatti nulla, di rumoroso o visibile è successo, ma il mio business ha smesso di crescere ogni volta che non ho dato continuità ad un progetto.

    Questo è l’ostacolo più frequente e comune. 

    Nel mio piccolo, lo ho risolto liberando sempre più tempo nella mia vita - facendo in modo ad essere io a dettare i tempi e non le circostanze della vita.



    2) Relazioni - promozione - outreach
    Questo è l’ostacolo più difficile da superare, e allo stesso tempo il più semplice.

    È il coltivare le relazioni.

    L’interessarsi agli altri.

    Il farsi sentire.

    Lo stringere rapporti e relazioni con altre persone interessanti nel tuo spazio.

    Commentare, ingaggiare, domandare. 

    È anche quello che da i frutti più belli e inaspettati, a volte in tempi assai brevi

    L’ho risolto uscendo dalla mia zona di comfort e facendo cose che mi davano la possibilità di scambiare in maniera diretta con persone. 



    3) Mettersi in discussione
    Questo è l’ostacolo invisibile. Finché è troppo tardi per poterlo affrontare.

    Poca disponibilità a rivedere i propri passi e le proprie scelte. 

    Anche se il fare errori e di conseguenza cambiare / correggere la direzione è la strada  migliore per crescere e migliorare.

    Continua a fare il compitino perché così qualcuno ci ha detto, pensavamo che…, abbiamo imparato così.

    Continuare a innaffiare la stessa pianta, anche quando fa fiori e non da frutti, è una perdita di tempo e di denaro.

    Di tanto in tanto è utile farsi un piccolo bagno di umiltà e chiedere (o addirittura pagare) che qualcuno esperto ed esterno a noi analizzi criticamente ciò che facciamo e suggerisca strategie e tattiche per migliorare le nostre prestazioni.

    Sono di natura uno a cui piace mettersi in discussione. Mi piace sperimentare e provare nuove strade e soluzioni.

    Può succedere però che uno si impigrisca. …che incroci le dita e speri che le cose vadano migliorando… ma no, non è saggio fare così.

    Bisogna costantemente mettersi in discussione e quando le cose non vanno e non migliorano, farsi domande e fare cambiamenti… non aspettare e vedere.




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    • 11 min
    #322 - Facebook è il Tuo Bar

    #322 - Facebook è il Tuo Bar

    Chi pubblica su Facebook solo cose serie, accademiche, consigli e analisi come se fosse ad un convegno, non ha capito bene lo spirito di questo social media. 

    Facebook è un bar sociale.

    Facebook è lo spazio virtuale dove condividere con i propri clienti (e potenziali tali) gli stessi racconti, storie, curiosità e pettegolezzi che racconteremmo ad un cliente allorché ci trovassimo a prendere un caffè al bar sotto il nostro ufficio.

    Nessuno ovviamente vieta di raccontare o condividere su FB cose serie, profonde, tristi o accademiche. Ma per quel che ho appreso negli anni, non è il posto giusto dove farlo e non porta alcun beneficio a chi lo fa.

    Ciò che ogni attività commerciale con una pagina Facebook dovrebbe prendere in considerazione di fare è semplicemente di condividere di più del lato umano e sociale della propria attività.

    Ad esempio:
    Storie e aneddoti di clientiCose interessanti e curiose che succedono nell'ufficioInterviste e consigli dallo staffNuovi prodotti e servizi interessanti (raccontati come si fa ad un amico)Cose che succedono fuori dall'attività - nel quartiere, nella zonaPiccoli successi e riconoscimentiÈ molto più interessante e divertente passare il tempo in un bar dove vieni sempre accolto calorosamente e dove, semplicemente fermandoti ad ascoltare cosa dicono gli altri, puoi imparare cose nuove, piuttosto che entrare in uno dove il barista è lì solo per proporti i suoi nuovi piatti e drink.

    Chi vorrebbe passare il tempo lì?

    Per coinvolgere e sviluppare relazioni durature con i nostri potenziali clienti, la strada migliore da seguire è creare e coltivare spazi sociali dove è facile e ben accetto ascoltare, condividere e scambiare argomenti e questioni che interessano il nostro pubblico, sviluppando naturalmente un legame sociale non basato su interessi commerciali ma sul condividere passioni, emozioni, interessi e notizie che ci avvicinano umanamente, anche se apparentemente più leggeri e meno educativi di altri.



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    • 12 min
    #321 - Music Curation

    #321 - Music Curation

    Oggi, chi è un appassionato di musica, in grado di creare e far crescere playlist tematiche su Spotify e su altre piattaforme, ha un'opportunità di lavoro e guadagno che fino a poco fa non esisteva.

    In sintesi: le playlist / compilation create da persone, sono l'equivalente delle stazioni radio di una volta. Così come le radio FM di una volta, le playlist tematiche consentono di scoprire nuovi brani ed artisti e - come succedeva una volta - di affezzionarsi alla radio e al DJ che le faceva conoscere.


    Per questo motivo, artisti, musicisti, etichette e case discografiche sono rapidamente diventate interessate a capire come "entrare" dentro queste playlist.

    Da questa esigenza sono nati una serie di servizi online che si dedicano specificamente a questo compito.

    Queste società sottopongono regolarmente ai curatori di playlist che fanno parte della loro scuderia, nuovi brani ed artisti.

    I curatori a loro volta vengono pagati per ascoltare la nuova musica e per fornire un feedback scritto per ciascun brano che gli viene sottoposto.  

    I curatori musicali non vengono quindi pagati per inserire nuovi brani nelle playlist, ma semplicemente per ascoltare, valutare e fornire ffeedback. Che poi inseriscano o no alcuni dei brani ricevuti nelle loro playlist, rimane una loro facoltà personale.


    P.S.: Per capire meglio come funziona questo meccanismo, scoprire quali sono le società che pagano i curatori musicali, che tipi di playlist si possono creare e dove, ti suggerisco di non perderti l'edizione n.19 della newsletter Curation Monetized. 




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    • 14 min
    #320 - Produttività: La Tecnica Nonomura

    #320 - Produttività: La Tecnica Nonomura

    Ho scoperto che per migliorare la propria performance in qualsiasi campo, un piccolo esercizio che può fare tanta differenza è il farsi un piccolo film nella testa dei passi che intendi fare, prima di farli. 


    La storia

    Nel 1980 ero uno studente della San Francisco State University. Studiavo per laurearmi in Multimedia.

    In America, a differenza da quello che succede in Italia, l’università offre grandissime opportunità di fare sport, anche a livello agonistico, difendendo i colori del proprio campus.

    Non solo.

    La partecipazione a corsi ed attività agonistiche con la squadra della propria università consente anche di guadagnare punti validi al conseguimento della propria laurea.

    E così, più per passione che per interesse, decisi di iscrivermi e poi di entrare a far parte della squadra di scherma ufficiale della mia università. 

    La scherma infatti, così come una multitudine di arti di combattimento, sono stati gli sport che mi hanno plasmato fisicamente e caratterialmente al posto del pallone con cui giocavano tutti i miei amici.  

    Così come uno studente indiano esperto di cricket può essere accolto in una città latino-americana. E’ un pezzo raro a cui prestare attenzione.

    Così, sentendo dentro ancora forte l’attrazione verso questa arte, ho pensato che forse avrei trovato una buona accoglienza e disponibilità, vista la mia nazionalità ed esperienza.

    E così fu infatti. 

    Ma veniamo al dunque.



    L’episodio che mi colpì al tempo e che recentemente mi è tornato prepotentemente in mente, è uno avvenuto in uno dei tanti weekend trascorsi facendo gare locali, piccoli campionati e sfide inter-universitarie.

    Mi ricordo che eravamo nella grande palestra centrale di allenamento dove si svolgeva una gara locale.

    Era presente fra gli altri un giovane ragazzo, di nome George Nonomura, di cui in tanti mi avevano parlato.

    George era al tempo uno fra i più promettenti schermidori non solo a livello locale, ma a livello nazionale. 

    Nonostante non avesse un fisico apparentemente da campione di scherma, alto e longilineo, la sua fama e la sua abilità lo precedevano.

    Piccolo quanto me, ma con un fisico estremamente solido e ben allenato, George faceva della sua velocità e della sua calma e distacco delle armi micidiali nel mettere a dura prova qualsiasi avversario. 

    L’unica cosa che ricordo del combattere con lui, era l’ineffabilità con cui non solo era in grado di difendere, ma la rapidità e i riflessi con cui era in grado di rispondere con velocità e precisione. 

    Insomma combattere con lui, voleva dire perdere un incontro così rapidamente da non avere avuto neanche il tempo di rendersi conto di cosa aver sbagliato e d cosa sarebbe stato opportuno fare. 

    Beh, ero lì da un lato, seduto per terra a seguire gli incontri in corso, quando un'amica mi ha fatto notare qualcosa che non avevo mai visto.

    George era seduto da una parte con gli occhi chiusi e concentrato.

    Ho domandato a Terry: “Che sta facendo?”

    “Sta provando le mosse che farà” mi risponde la mia amica. 

    “Che vuoi dire?” gli domando sorpreso.

    “Lui si fa un film nella testa del suo prossimo incontro e guarda al rallentatore le mosse, le azioni e i passi che farà quando incontrerà il prossimo avversario.”

    La cosa mi colpì molto.

    Mai avevo sentito o letto di un qualcosa del genere.

    Rimasi affascinato e incuriosito, ma rimasi mero spettatore di un qualcosa, che al tempo e per le mie attitudini al tempo, mi pareva si fantastico, ma del tutto fantascientifico e fuori dalle mie possibilità.  



    Facciamo *avanti veloce* ai nostri giorni. 

    Dimentica San Francisco,...

    • 14 min
    #319 - IA: Dove Batterla

    #319 - IA: Dove Batterla

    Un paio di settimane fa ho prodotto una vera e propria canzone, usando una nuova app di intelligenza artificiale che si chiama Udio. 

    Ecco il pezzo.

    Si chiama “La Puerta Azul” e l’ho creato per l’omonimo beach club qui sull’isola di Holbox, dove suono come DJ.
     
    Non potevo credere alle mie orecchie. 

    Troppo bello per essere vero.

    Considerando il fatto che io non sono musicista, non ho studiato musica, e non ho investito più di 5-6 ore per realizzare questo pezzo direi che c’è quasi da preoccuparsi.

    E così ho fatto.

    Mi sono domandato: ma se adesso, così come sta succedendo con le immagini, produrre canzoni diventa teoricamente alla portata di chiunque, che succederà?

    Come farà chi fa il fotografo, il pittore, il musicista o l’astrologo a non trovarsi improvvisamente rimpiazzato da una IA (intelligenza artificiale)?

    Quando c’è sovrabbondanza di qualcosa, come si fa a rimanere rilevanti?

    La risposta sta:

    a) nel saper riconoscere e distinguere - in un mare di opzioni - quelle veramente speciali. Questo da solo è un mestiere per il futuro (in qualsiasi campo).

    b) nel rifinire e innovare la propria “arte” in modo che esprima emozioni, capacità e idee che l’IA non potrà imitare, perché sono esclusivamente tue. 




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    "Bittersweet" by baskaaT - dsponibile su Soundcloud

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    • 14 min

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