La storia del Prosecco Guida ai Siti Unesco del Veneto

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Le uve del vitigno Glera, originariamente coltivato sul pendio carsico, che costeggia il mare vicino a Trieste nella località Prosecco, erano note già in epoca romana. La viticoltura è diffusa in quest’area fin da tempi assai remoti. Una stele funeraria riporta le parole di un centurione romano, indicando i vendemmiales (celebrazioni per la vendemmia). Prima del suo genere in Italia, nel 1876 venne fondata la Scuola Enologica di Conegliano, dove nacque il metodo di spumantizzazione Conegliano Valdobbiadene ideato da Antonio Carpenè. Nel 1969 per il Prosecco prodotto nei 15 comuni tra Conegliano Valdobbiadene arriva il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata. Un ulteriore riconoscimento è arrivato nel 2009 con la DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre alla versione spumante (dal più secco, il Brut, al più amabile, il Dry), questo prosecco viene prodotto in altre due versioni. Una di moderata effervescenza, il frizzante, prodotto tutt’oggi in tutte le famiglie e conservato in bottiglia sui lieviti, ed una non effervescente, il tranquillo, meno nota variante di nicchia, proveniente dai vigneti più fitti e meno produttivi. In questi due casi il termine Prosecco non è seguito dall’aggettivo Superiore.
© Editoriale Programma

Le uve del vitigno Glera, originariamente coltivato sul pendio carsico, che costeggia il mare vicino a Trieste nella località Prosecco, erano note già in epoca romana. La viticoltura è diffusa in quest’area fin da tempi assai remoti. Una stele funeraria riporta le parole di un centurione romano, indicando i vendemmiales (celebrazioni per la vendemmia). Prima del suo genere in Italia, nel 1876 venne fondata la Scuola Enologica di Conegliano, dove nacque il metodo di spumantizzazione Conegliano Valdobbiadene ideato da Antonio Carpenè. Nel 1969 per il Prosecco prodotto nei 15 comuni tra Conegliano Valdobbiadene arriva il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata. Un ulteriore riconoscimento è arrivato nel 2009 con la DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre alla versione spumante (dal più secco, il Brut, al più amabile, il Dry), questo prosecco viene prodotto in altre due versioni. Una di moderata effervescenza, il frizzante, prodotto tutt’oggi in tutte le famiglie e conservato in bottiglia sui lieviti, ed una non effervescente, il tranquillo, meno nota variante di nicchia, proveniente dai vigneti più fitti e meno produttivi. In questi due casi il termine Prosecco non è seguito dall’aggettivo Superiore.
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