90 avsnitt

Napoli è una città con una cultura e una storia ricchissima. La sua storia è fatta di donne e uomini che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. Scopri con Loquis i personaggi illustri della città ai piedi del Vesuvio!
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

Personaggi di Napoli Loquis

    • Samhälle och kultur

Napoli è una città con una cultura e una storia ricchissima. La sua storia è fatta di donne e uomini che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. Scopri con Loquis i personaggi illustri della città ai piedi del Vesuvio!
- Scarica l'app Loquis per iOS e Android.

    Fuorigrotta e le origini del talento di Ciro dei The Jackal

    Fuorigrotta e le origini del talento di Ciro dei The Jackal

    Ciro Capriello, in arte Ciro Priello è un attore, autore e comico italiano nato a Napoli il 12 marzo del 1986. E’ uno dei componenti del celebre gruppo comico The Jackal. Si è fatto conoscere anche per esser stato il vincitore della trasmissione di successo LOL - Chi ride è fuori. Appassionato d’arte sin da bambino si esercitava con i balli latinoamericani con i genitori, e per ore copiava i balletti di Michael Jackson. Dall'età di 11 anni ha studiato a Fuorigrotta con Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi: dei quali è diventato uno dei loro primi ballerini. Nel 2004, a 18 anni, ha provato anche con uno dei primi talent show ,"Saranno famosi"., arrivando in semifinale in tv, ma non fu poi ammesso. Dopo questo brutto colpo studiò recitazione al teatro Elicantropo, ma l'idea del ballo non lo lasciava: partecipò infatti alle coreografie de "La cantata dei pastori" con Peppe Barra.
    Come emerge nei suoi video con i The Jackal, ha un rapporto d’amore appassionato con Napoli: “Voglio pensare che Napoli sia bella non perché straordinaria, ma per il frutto del buon lavoro e dell'impegno delle persone che la abitano. Non nascondo che l'idea di andarcene ci ha stuzzicato, agli inizi, anche sul piano personale, ma poi ho deciso di restare qui. Quando si decide di rimanere, si rimane con un'idea. Ma anche per partire ce ne vuole una. Non puoi partire solo per partire o restare, perché altrimenti sei un vigliacco.”

    Giuseppe Mercalli, i terremoti e il Vesuvio

    Giuseppe Mercalli, i terremoti e il Vesuvio

    E' stato un geologo, sismologo e vulcanologo. Nacque nel 1850 a Milano. La cattedra in sismologia e vulcanologia all’Università di Napoli, conseguita nel 1892, gli fornì l’occasione ideale per applicare i suoi studi sul campo, in una delle aree sismicamente più attive della penisola. Già prima di arrivare a Napoli come docente, Mercalli aveva studiato fenomeni come il terremoto che distrusse Casamicciola, a Ischia, e i vulcani italiani, con maggior attenzione al Vesuvio e a Stromboli. Oltre alla cattedra all’università, lo studioso insegnò anche come Professore Reggente al Liceo Vittorio Emanuele di Napoli, dove ebbe come studente Giuseppe Moscati, futuro medico e santo. Nel 1911 divenne direttore dell’Osservatorio Vesuviano. Qui Mercalli cambiò radicalmente il metodo di ricerca e controllo del vulcano. Morì tragicamente a 64 anni il 19 marzo del 1914, casualmente il giorno del suo onomastico. Avrebbe inavvertitamente fatto cadere una lampada a olio accesa: una sbadataggine che causò un incendio che lo uccise e distrusse il suo appartamento a Napoli, in via Sapienza 23. Per alcuni non fu un incidente, ma una rapina finita male e, quindi, l’incendio fu un modo per cancellare ogni prova.

    Aurelio Fierro il guaglione di Santa Maria la Nova

    Aurelio Fierro il guaglione di Santa Maria la Nova

    E' stato un cantante, vero ed autentico ambasciatore della canzone napoletana nel mondo. Nato a Montella, in Irpinia, il 23 Settembre 1923, morì l’11 marzo 2005 a Napoli, in quella che era diventata la sua città e il suo palcoscenico più importante, e dove ogni sabato nel proprio ristorante, ‘A canzuncella, a Santa Maria la Nova, attirava tantissimi napoletani e turisti esibendosi in cene spettacolo. Appartenente ad una famiglia di costruttori benestanti, la sua carriera musicale fu dovuta principalmente alla passione e alla fortuna: nel 1951, infatti, vinse un concorso canoro che lo spinse ad abbandonare la carriera da ingegnere, il trampolino di lancio verso il successo che non avrebbe tardato a giungere. Nel 1956 uscì la sua hit forse più celebre, Guaglione, che travalicò i confini prima napoletani e poi italiani per affermarsi in tutta Europa, nelle Americhe e in Giappone. Molto amato anche a Napoli, registrò ben 5 bis a Porta Capuana per ‘O Scapricciatiello. Per quasi 4 anni, dal 16 novembre 1970 al primo agosto 1974, è stato consigliere al comune di Napoli con delega alle Arti e allo Spettacolo, ambito in cui si è cimentato come scrittore pubblicando un libro di fiabe e leggende napoletane e una grammatica della Lingua Napoletana.

    Titina De Filippo, l'amore e il dolore di Napoli

    Titina De Filippo, l'amore e il dolore di Napoli

    Nacque il 27 Marzo 1898 a Napoli, nel quartiere Chiaja, ed era figlia illegittima di Eduardo Scarpetta, il padre del Teatro Napoletano moderno, sorella maggiore di Eduardo e Peppino. Come i suoi fratelli, prese confidenza con il palcoscenico sin da bambina, interpretando quei piccoli ruoli che tutti i piccoli attori avevano e avrebbero continuato a svolgere per svezzarsi e condurre, da grandi, la carriera di attore. Prima del successo lavorò per varie compagnie, fino a quando, a 31 anni, iniziò a recitare al Teatro Nuovo di Napoli insieme a Totò, e a quando nel 1931 fondò insieme ai fratelli il Teatro Umoristico “I De Filippo”, che debuttò a Natale proprio con “Natale in casa Cupiello”. Titina rappresentò l’amore e il dolore di Napoli. “Filumena Marturano”, secondo il racconto di Eduardo, fu scritta in un impeto di creatività che non gli consentiva di riposarsi neppure di notte, impiegando così solamente tre giorni alla sua stesura, e fu scritta per lei, per Titina, la quale scoppiò in lacrime alla lettura della commedia. In quel ruolo, in quella storia commovente e struggente che ha come modello un fatto reale, Titina mise tutta sé stessa e tutti i suoi sentimenti, tanto da risultare inarrivabile pure in confronto alle successive e notevolissime interpretazioni di Pupella Maggio, Regina Bianchi e Sophia Loren.

    Giovanna d'Aragona rinchiusa nella torre dello Ziro

    Giovanna d'Aragona rinchiusa nella torre dello Ziro

    E' stata una nobile, nota per la tragica morte che ha ispirato numerose opere letterarie e teatrali, come La duchessa d’Amalfi di John Webster. Nipote del re di Napoli Ferrante I, Giovanna era figlia dello sfortunato Enrico d'Aragona e nacque a Napoli nel 1477. Nel 1497 andò in sposa al secondo duca di Amalfi don Alfonso Todeschini Piccolomini, di cui rimase vedova poco tempo dopo il matrimonio. L'aiuto nell'amministrazione dei suoi beni, prestatole dal maggiordomo di corte, il patrizio napoletano Antonio Beccadelli di Bologna, si trasformò in un legame affettivo: i due si sposarono clandestinamente ed ebbero due figli. La notizia del matrimonio venne tuttavia conosciuta dal fratello di Giovanna, il cardinale Luigi d'Aragona, il quale, disapprovando il legame per motivi di rango sociale, fece uccidere Giovanna e i suoi tre figli, secondo la tradizione dopo averli fatti rinchiudere nella torre dello Ziro di Amalfi, il maschio del castello di Scalella in Pontone, contrada della città di Scala, dominante sulle confinanti città di Amalfi e Atrani; fece inoltre assassinare, pugnalato a morte da sicari, lo sposo morganatico che era riuscito a espatriare nel ducato di Milano.

    Elena Coccia, l'avvocata femminista di Agerola

    Elena Coccia, l'avvocata femminista di Agerola

    E' avvocato penalista esperta in diritto di famiglia con alle spalle oltre trent’anni di esperienza giudiziaria, una donna che ha sempre coniugato l’impegno professionale con quello sociale e politico. Nata ad Agerola, un comune sparso dove ha vissuto fino ai diciotto anni, è figlia di contadini colti e ultima di sei fratelli. Dopo aver frequentato il liceo classico, tra l’altro vincendo nel 1968 il premio Amalfi conferitole da Salvatore Quasimodo con una composizione sui poeti ermetici, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. Tra una miriade di casi impossibili, le è passata tra le mani la più epocale rivoluzione dei diritti civili: il femminismo, il referendum per l'aborto e per il divorzio, i primi processi per violenza sessuale. Anni passati a lottare più che negli uffici di via Marina, e poi nello studio associato di via Roma con gli avvocati, per le strade, nei vicoli, a incontrare le donne, i detenuti di Soccorso Rosso, i senzatetto, i bambini. Anni che Elena ricorda con un bagliore speciale nello sguardo, come di chi ha attraversato un ciclone e ancora ne porta i segni.

Mest populära poddar inom Samhälle och kultur

Mer än bara morsa!
Kenza & Ines
P3 Dokumentär
Sveriges Radio
30s in the City med Hanna och Stella
Podplay | Hanna & Stella
P1 Dokumentär
Sveriges Radio
Creepypodden i P3
Sveriges Radio
Spöktimmen
Ek & Borg Productions