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Non sempre capiamo davvero e in profondità ciò che leggiamo.
Anzi, il più delle volte prendiamo tutto come assodato, così com’è, senza domandarci il perchè delle cose. Ad esempio, sappiamo che gli stipendi in Italia sono bassi o che Xi Jinping e Putin sono alleati, o che il il 2022 è stato un anno nero per le criptovalute. Bene, ma perché?
Ogni giorno Marco Maisano assieme ad un esperto proveniente dal mondo della politica o dell’economia, della scienza o della cultura, riparte dalle basi, facendo una semplice domanda. Anzi la domanda più semplice del mondo: ma perché?

Ma perché‪?‬ OnePodcast

    • Society & Culture

Non sempre capiamo davvero e in profondità ciò che leggiamo.
Anzi, il più delle volte prendiamo tutto come assodato, così com’è, senza domandarci il perchè delle cose. Ad esempio, sappiamo che gli stipendi in Italia sono bassi o che Xi Jinping e Putin sono alleati, o che il il 2022 è stato un anno nero per le criptovalute. Bene, ma perché?
Ogni giorno Marco Maisano assieme ad un esperto proveniente dal mondo della politica o dell’economia, della scienza o della cultura, riparte dalle basi, facendo una semplice domanda. Anzi la domanda più semplice del mondo: ma perché?

    408 | Ma perché le persone non pagano per informarsi?

    408 | Ma perché le persone non pagano per informarsi?

    Puntuale anche quest’anno è arrivato, per la settima volta consecutiva, il Digital news report. Il rapporto annuale che racconta, per dirla in poche parole, lo stato di salute dell’informazione e l’idea che il pubblico ha di questa. A livello globale emerge in generale un calo di interesse per le news. Se prendiamo l'Italia, invece, il dato rimane stabile al 34%. Ciò che però emerge e che dovrebbe preoccupare l’industria delle news, ma anche i cittadini, è la fetta di persone che decide di pagare per ciò che legge. Ecco la percentuale in questo caso è calata di due punti. Solo il 10% degli italiani paga per leggere le notizie online. Ma perché? Ne parlo con Davide Piacenza.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 8 min
    407 | Ma perché abortire in Italia è sempre più difficile?

    407 | Ma perché abortire in Italia è sempre più difficile?

    Alla fine nel documento finale del G7 la parola aborto non c’era. Il presidente francese Emmanuel Macron, assieme a Canada e Stati Uniti avevano tentato di reinserirla, ma alla fine Meloni ha vinto. C’è chi ha letto questa scelta come un gesto di cortesia istituzionale nei confronti del Papa, chi invece come una scelta politica a tutti gli effetti. In Italia una legge sull’aborto esiste, è la 194, in vigore dal 1978. Da allora le interruzioni volontarie di gravidanza sono diminuite del 71% secondo Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge. Avere una legge però non vuol dire essere certi che questa venga applicata. In Italia, infatti, abortire non è per nulla semplice. Ma perché? Ne parlo con Luciana Coluccello.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 9 min
    406 | Perché Meta alla fine è tornata sui suoi passi?

    406 | Perché Meta alla fine è tornata sui suoi passi?

    Qualche giorno fa, se ricordate, era arrivato un annuncio importante da parte di Meta, la società americana di Mark Zuckerberg che controlla, tra gli altri, Facebook e Instagram. L’annuncio riguardava il cambio unilaterale delle regole sulla privacy degli utenti. Meta desiderava, con quel cambio, sfruttare i dati degli utenti per addestrare la propria intelligenza artificiale. Come era prevedibile sono arrivate le polemiche e Meta, alla fine, ha deciso di fare un passo indietro. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Ancona.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 6 min
    405 | Ma perché Russia e Corea del Nord sono sempre più vicine?

    405 | Ma perché Russia e Corea del Nord sono sempre più vicine?

    "Siamo disposti a collaborare intensamente perché le relazioni internazionali siano più democratiche e stabili. Per questo, svilupperemo meccanismi alternativi di commercio e accordi reciproci che non siano sotto il controllo dell'Occidente, e ci opporremo congiuntamente alle restrizioni unilaterali illegittime". Queste sono le parole di Vladimir Putin comparse su un comunicato pubblicato dal Cremlino. Il presidente russo quando dice “siamo disposti a collaborare...” non si rivolge all’occidente evidentemente, ma alla Corea del Nord. I due paesi, infatti, sono sempre più vicini. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 7 min
    404 | Ma perché si parla di nuovo di Diabolik?

    404 | Ma perché si parla di nuovo di Diabolik?

    Il 7 agosto del 2019 Diabolik è seduto su una panchina nel Parco degli Acquedotti, a Roma. Cerca silenzio probabilmente. Un po’ di tranquillità. Anche uno come lui, un narcotrafficante, ogni tanto ha bisogno di fermarsi un attimo. Alle 19:00, il sole è ancora alto, quando un uomo armato punta una pistola alla sua nuca e spara. Diabolik muore, ma ciò che ha rappresentato no. Striscioni e murales lo ricordano ancora, quasi come fosse un eroe. Uno viene affisso nei giorni successivi alla sua morte nel quartiere Monti, poco distante dal Colosseo, con su scritto “Diablo Vive”. Già, perché Diabolik altri non è che Fabrizio Piscitelli. Uno dei narcotrafficanti più famosi di Roma, capo ultras della Lazio e vicino al mondo dell’estrema destra. In questi giorni, cinque anni dopo la sua morte, sui giornali si è ricominciato a parlare di lui. Ma perché? Ne parlo con Nello Trocchia.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 7 min
    403 | Ma perché la conferenza sulla pace in Ucraina non è servita?

    403 | Ma perché la conferenza sulla pace in Ucraina non è servita?

    Il New York Times negli scorsi giorni ha pubblicato alcuni documenti riguardanti le trattative tra Russia e Ucraina risalenti al 2022. Già, perché se ricordate, proprio a ridosso dell’invasione russa, avvenuta il 24 febbraio del 2022, una delegazione di Kiev e una di Mosca a più riprese si erano incontrate nel tentativo di trovare un compromesso. Nonostante svariati tentativi, però, un accordo non è mai stato raggiunto. La comunità internazionale continua a provarci, ma senza ottenere grandi risultati. Lo scorso 15 giugno, per esempio, si è tenuta la conferenza internazionale sulla pace in Ucraina, nella quale però, sostanzialmente, non si è deciso niente. Ma perché? Ne parlo con Greta Cristini.See omnystudio.com/listener for privacy information.

    • 7 min

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