12 min

0.3 Un piede davanti all'altro Storie dal Cimitero

    • Drama

Leonardo non sa stare con le mani in mano. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi cercando di accelerare il più possibile, sempre sulla corsia di sorpasso, tentando di bruciare le tappe, raggiungendo traguardi uno dopo l'altro, ma incapace di gioire per le vittorie. Questo perché, non appena raggiungeva un traguardo, la sua mente si focalizzava immediatamente su quello successivo, non lasciandogli tempo per le frivolezze della vita.
Barbara glielo ricordava spesso: "Non è importante l'arrivo, ma il viaggio." Leonardo non aveva mai compreso il significato profondo di questa frase, insegnatagli dalla sua ex moglie. Era convinto che fosse solo una di quelle frasi fatte che si trovano nei cioccolatini o nei biscotti della fortuna.
"Hei, vecchio! Allora? Quando inizi?" esordisce Berny dopo alcuni minuti di osservazione. "VECCHIO! MI SENTI?" insiste, dopo che il primo tentativo di attirare l'attenzione dell'amico non ha avuto successo. Lo sguardo di Leonardo si ravviva, dopo diversi minuti di contemplazione del vuoto. "Dimmi Berny. Scusami, stavo riflettendo."
"Per fortuna, altrimenti avrei pensato fosse un ictus!" scherza il barista, che conosce bene l'amico. Sa che quello sguardo in Leonardo significa che il suo cervello ha iniziato a processare e non si fermerà finché non avrà risolto ogni problema. Dettagli che nessun altro, a parte lui, avrebbe mai immaginato.
Ma Leonardo è un matematico. Orgogliosamente laureato magistrale in Matematica e Statistica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e dotato di una mente brillante e di una passione inestinguibile per i numeri. Chi lo conosce da tempo sa quanto tenga a sottolineare la sua affiliazione alla Normale, un orgoglio che non deriva solo dal prestigio accademico dell'istituto, ma anche dall'unicità dell'esperienza formativa che ha vissuto. Studiare alla Scuola Normale Superiore era un privilegio riservato a pochi, non solo per l'eccellenza accademica e la rigida selezione d'ingresso, ma anche per l'ambiente stimolante in cui si trovava.
Per Leonardo, la Normale è molto più di un luogo di apprendimento; è una comunità di menti curiose e un crogiolo di idee innovative dove la tradizione della ricerca di eccellenza si intreccia con la libertà di esplorare nuovi orizzonti scientifici. Qui, è stato incoraggiato a sfidare i confini della conoscenza, a porre domande audaci e a perseguire soluzioni creative ai problemi più complessi. La Scuola gli ha offerto accesso a risorse ineguagliabili: da biblioteche ricche di volumi rari e preziosi a laboratori all'avanguardia, facilitando un'immersione totale nel mondo della matematica.
Il vanto di Leonardo deriva anche dal senso di appartenenza ad una stirpe di illustri alunni e docenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della scienza e della cultura, contribuendo a formare una rete di eccellenza riconosciuta a livello mondiale. La consapevolezza di camminare sui passi di giganti del pensiero gli ha sempre conferito non solo un senso di responsabilità, ma anche la motivazione per aspirare alla grandezza, trasformando quella che poteva essere dedizione al lavoro in un'ossessione. Patologia che lo ha condotto qui, oggi.
Perché Leonardo è un Leone. Ascendente Acquario per la precisione. Essendo un matematico non crede assolutamente che lo studio della posizione dei pianeti possa prevedere il futuro delle persone, ma è abbastanza incuriosito dal fatto che numerosi individui, nonostante l’evidenza scientifica, siano convinti del contrario. Ha iniziato ad apprezzare la sua identità zodiacale il giorno in cui Barbara gli lesse il risultato di un test scovato all’interno di un settimanale femminile: “Il Leone con ascendente Acquario è un mix unico di carisma e originalità. Questa combinazione crea una personalità vivace e indipendente, che ama brillare e al tempo stesso rompere gli schemi. Con il cuore ardente del Leone e la mente innovativa dell'Acquario, queste persone sono leader naturali, dotati

Leonardo non sa stare con le mani in mano. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi cercando di accelerare il più possibile, sempre sulla corsia di sorpasso, tentando di bruciare le tappe, raggiungendo traguardi uno dopo l'altro, ma incapace di gioire per le vittorie. Questo perché, non appena raggiungeva un traguardo, la sua mente si focalizzava immediatamente su quello successivo, non lasciandogli tempo per le frivolezze della vita.
Barbara glielo ricordava spesso: "Non è importante l'arrivo, ma il viaggio." Leonardo non aveva mai compreso il significato profondo di questa frase, insegnatagli dalla sua ex moglie. Era convinto che fosse solo una di quelle frasi fatte che si trovano nei cioccolatini o nei biscotti della fortuna.
"Hei, vecchio! Allora? Quando inizi?" esordisce Berny dopo alcuni minuti di osservazione. "VECCHIO! MI SENTI?" insiste, dopo che il primo tentativo di attirare l'attenzione dell'amico non ha avuto successo. Lo sguardo di Leonardo si ravviva, dopo diversi minuti di contemplazione del vuoto. "Dimmi Berny. Scusami, stavo riflettendo."
"Per fortuna, altrimenti avrei pensato fosse un ictus!" scherza il barista, che conosce bene l'amico. Sa che quello sguardo in Leonardo significa che il suo cervello ha iniziato a processare e non si fermerà finché non avrà risolto ogni problema. Dettagli che nessun altro, a parte lui, avrebbe mai immaginato.
Ma Leonardo è un matematico. Orgogliosamente laureato magistrale in Matematica e Statistica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e dotato di una mente brillante e di una passione inestinguibile per i numeri. Chi lo conosce da tempo sa quanto tenga a sottolineare la sua affiliazione alla Normale, un orgoglio che non deriva solo dal prestigio accademico dell'istituto, ma anche dall'unicità dell'esperienza formativa che ha vissuto. Studiare alla Scuola Normale Superiore era un privilegio riservato a pochi, non solo per l'eccellenza accademica e la rigida selezione d'ingresso, ma anche per l'ambiente stimolante in cui si trovava.
Per Leonardo, la Normale è molto più di un luogo di apprendimento; è una comunità di menti curiose e un crogiolo di idee innovative dove la tradizione della ricerca di eccellenza si intreccia con la libertà di esplorare nuovi orizzonti scientifici. Qui, è stato incoraggiato a sfidare i confini della conoscenza, a porre domande audaci e a perseguire soluzioni creative ai problemi più complessi. La Scuola gli ha offerto accesso a risorse ineguagliabili: da biblioteche ricche di volumi rari e preziosi a laboratori all'avanguardia, facilitando un'immersione totale nel mondo della matematica.
Il vanto di Leonardo deriva anche dal senso di appartenenza ad una stirpe di illustri alunni e docenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della scienza e della cultura, contribuendo a formare una rete di eccellenza riconosciuta a livello mondiale. La consapevolezza di camminare sui passi di giganti del pensiero gli ha sempre conferito non solo un senso di responsabilità, ma anche la motivazione per aspirare alla grandezza, trasformando quella che poteva essere dedizione al lavoro in un'ossessione. Patologia che lo ha condotto qui, oggi.
Perché Leonardo è un Leone. Ascendente Acquario per la precisione. Essendo un matematico non crede assolutamente che lo studio della posizione dei pianeti possa prevedere il futuro delle persone, ma è abbastanza incuriosito dal fatto che numerosi individui, nonostante l’evidenza scientifica, siano convinti del contrario. Ha iniziato ad apprezzare la sua identità zodiacale il giorno in cui Barbara gli lesse il risultato di un test scovato all’interno di un settimanale femminile: “Il Leone con ascendente Acquario è un mix unico di carisma e originalità. Questa combinazione crea una personalità vivace e indipendente, che ama brillare e al tempo stesso rompere gli schemi. Con il cuore ardente del Leone e la mente innovativa dell'Acquario, queste persone sono leader naturali, dotati

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