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Trasmesso nel 2007, in occasione del 70esimo anniversario dalla morte, questo ciclo ricostruisce la figura di Maurice Ravel attraverso le voci di poeti, amici e interpreti.

Sedici puntate per rendere omaggio a uno dei grandi della musica del Novecento, ormai un classico. Ma anche per colmare il silenzio che, in Italia, avvolge ancora buona parte della sua produzione. Ravel non è soltanto lo straordinario creatore di Bolerò, di Daphnis et Chloé, di Ma Mère l’Oye, de L’Enfant et les sortilèges o l’orchestratore dei Quadri di un’Esposizione di Modest Musorgskij. Quante volte nei nostri teatri si possono ascoltare, per esempio, le sue composizioni da camera – dai Poèmes de Mallarmé alla Sonata per violino e violoncello – o altre opere tanto geniali quanto trascurate?

Ravel fu per natura un solitario, ma non un uomo solo: lo confermano le testimonianze di numerosi amici. Così a scandire il ciclo sono proprio voci di prima mano di amici, musicisti e artisti. Alcuni di loro accompagnarono il compositore durante la creazione di tanti suoi capolavori. Partiture di cui, a volte, sono stati anche i primi interpreti e divulgatori. Tra questi Ricardo Viñez, Alfredo Casella, Marguerite Long, Martial Singher, Jane Bathori, Madeleine Grey, Colette, Misia Sert e Manuel Rosenthal. Non mancano registrazioni storiche di grande valore documentaristico e storico, da godere nonostante l’usura del tempo e il variare del gusto.

Nella foto la cassa museo di Maurice Ravel “Le Belvédère” a Montfort-l’Amaury.
a cura di Luca Berni, Loriano Gonfiantini,

Alla ricerca di Maurice Ravel Rete Toscana Classica

    • Music

Trasmesso nel 2007, in occasione del 70esimo anniversario dalla morte, questo ciclo ricostruisce la figura di Maurice Ravel attraverso le voci di poeti, amici e interpreti.

Sedici puntate per rendere omaggio a uno dei grandi della musica del Novecento, ormai un classico. Ma anche per colmare il silenzio che, in Italia, avvolge ancora buona parte della sua produzione. Ravel non è soltanto lo straordinario creatore di Bolerò, di Daphnis et Chloé, di Ma Mère l’Oye, de L’Enfant et les sortilèges o l’orchestratore dei Quadri di un’Esposizione di Modest Musorgskij. Quante volte nei nostri teatri si possono ascoltare, per esempio, le sue composizioni da camera – dai Poèmes de Mallarmé alla Sonata per violino e violoncello – o altre opere tanto geniali quanto trascurate?

Ravel fu per natura un solitario, ma non un uomo solo: lo confermano le testimonianze di numerosi amici. Così a scandire il ciclo sono proprio voci di prima mano di amici, musicisti e artisti. Alcuni di loro accompagnarono il compositore durante la creazione di tanti suoi capolavori. Partiture di cui, a volte, sono stati anche i primi interpreti e divulgatori. Tra questi Ricardo Viñez, Alfredo Casella, Marguerite Long, Martial Singher, Jane Bathori, Madeleine Grey, Colette, Misia Sert e Manuel Rosenthal. Non mancano registrazioni storiche di grande valore documentaristico e storico, da godere nonostante l’usura del tempo e il variare del gusto.

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