Emidio Clementi e il Pratello Personaggi di Bologna

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Nato a Ascoli Piceno, decide di trasferirsi a Bologna subito dopo la maturità per studiare Lingue. Qui partecipa alla storica occupazione di via del Pratello. Si tratta di un periodo particolarmente intenso, di formazione umana e artistica, che Emidio affresca nel suo romanzo La notte del Pratello, ritratto picaresco dell'ultima realtà indipendente bolognese i cui protagonisti diventeranno presenze fisse nei testi dei Massimo Volume, il gruppo fondato nel ’91. Era una esistenza vissuta tra il sottosuolo delle cantine da sgomberare e le feste sino all’alba nelle case occupate, i pomeriggi consumati nelle sale prove e una forma di socialità esasperata, una continua condivisione di esperienze e di sogni creativi. Era questo il Pratello raccontato nel libro di Clementi. Negli anni Settanta al Pratello sono nati Radio Alice e il cineclub l’Angelo Azzurro. In seguito fu la volta dei comici del Gran Pavese Varietà nel centro culturale Cesare Pavese, lo spazio sociale nelle case occupate, la tivù di strada, gli esperimenti cinematografici e artistici. Ma come si è trasformata la via? Emidio oggi risponde con schiettezza: "Mi pare sia diventata una strada della movida come ce ne sono tante e che manchino motivi di aggregazione autentici. Rispetto ai tempi dell’occupazione delle case negli anni ‘90, è cambiato tutto. Hanno vinto gli osti e la via da abbandonata è diventata istituzionale. Non riesco più a frequentarla”.

Nato a Ascoli Piceno, decide di trasferirsi a Bologna subito dopo la maturità per studiare Lingue. Qui partecipa alla storica occupazione di via del Pratello. Si tratta di un periodo particolarmente intenso, di formazione umana e artistica, che Emidio affresca nel suo romanzo La notte del Pratello, ritratto picaresco dell'ultima realtà indipendente bolognese i cui protagonisti diventeranno presenze fisse nei testi dei Massimo Volume, il gruppo fondato nel ’91. Era una esistenza vissuta tra il sottosuolo delle cantine da sgomberare e le feste sino all’alba nelle case occupate, i pomeriggi consumati nelle sale prove e una forma di socialità esasperata, una continua condivisione di esperienze e di sogni creativi. Era questo il Pratello raccontato nel libro di Clementi. Negli anni Settanta al Pratello sono nati Radio Alice e il cineclub l’Angelo Azzurro. In seguito fu la volta dei comici del Gran Pavese Varietà nel centro culturale Cesare Pavese, lo spazio sociale nelle case occupate, la tivù di strada, gli esperimenti cinematografici e artistici. Ma come si è trasformata la via? Emidio oggi risponde con schiettezza: "Mi pare sia diventata una strada della movida come ce ne sono tante e che manchino motivi di aggregazione autentici. Rispetto ai tempi dell’occupazione delle case negli anni ‘90, è cambiato tutto. Hanno vinto gli osti e la via da abbandonata è diventata istituzionale. Non riesco più a frequentarla”.