Il Grande Gioco RSI - Radiotelevisione svizzera

Mentre gli occhi sono puntati sul conflitto nell’Est Europa, e a turno notizie da ogni parte del mondo si prendono la scena, ci sono movimenti che non occupano le nostre prime pagine ma sono meritevoli di attenzione, perché potrebbero avere conseguenze non di poco conto. Isole e mari grandi protagonisti di questo episodio, che dalle sponde mediterranee ci porterà nelle acque asiatiche.

Seppur sottotraccia, è in atto da tempo un confronto geopolitico nell’estremo nord del pianeta. L’Artico fa gola a tutti per il suo immenso potenziale di risorse e materie prime. Lo scioglimento dei ghiacci sempre più rapido sta facilitando la navigazione nelle sue acque. La rotta artica diventa appetibile non solo per USA e Russia ma anche per la Cina, interessata a raggiungere più velocemente i mercati europei con le sue navi. Il Polo Nord è entrato a tutti gli effetti in questa guerra globale combattuta senza esclusione di colpi.

Con la caduta del governo Draghi, l’Italia torna alle urne il 25 settembre per il rinnovo del parlamento. L’attuale panorama è abbastanza preoccupante: poche idee, programmi che scarseggiano, partiti che si alleano e litigano nello spazio di un mattino, (quasi) tutti aggrappati alla mitologica “Agenda Draghi”, ovvero il programma politico lasciato incompiuto dall’ex governatore della Banca centrale europea. Anche se forse non dovremmo pensarlo, l’aspetto positivo è che in un periodo in cui c’è poco da stare allegri vista la sequela di notizie allarmanti, la politica italiana offre qualche spunto di comicità. Un’analisi divertita delle forze in campo.

La Turchia di Erdogan è sempre più centrale sulla scena internazionale. Merito della sua posizione geopolitica ma anche delle mosse del suo presidente, che mira ad accrescere il prestigio suo e del paese in vista delle elezioni del prossimo anno. La recente rimozione del veto all’entrata nella Nato di Svezia e Finlandia è solo l’ultimo punto segnato in favore del Sultano, che in cambio ha ottenuto di poter proseguire la guerra ai curdi. Dal suo punto di vista, sembra proprio che le carte giocate fin qui siano state quelle giuste. Tuttavia, la situazione economica traballante e la presenza della Turchia nei conflitti più caldi del Mediterraneo pongono delle incognite sulla tenuta di questi successi.
Link per approfondire:
http://www.fulvioscaglione.com/2022/06/12/curdi-pedina-di-scambio-per-lucraina/
https://www.notiziegeopolitiche.net/siria-riprendono-i-colloqui-di-astana-ma-erdogan-si-prepara-ad-una-nuova-invasione/
https://www.difesaonline.it/geopolitica/analisi/luce-verde-finlandia-e-svezia-nella-nato-cosa-voleva-erdogan-e-noi-cosa
https://www.notiziegeopolitiche.net/finlandia-e-svezia-perdono-la-verginita-ed-entrano-nella-nato-a-spese-dei-curdi/
https://it.insideover.com/guerra/libia-la-nuova-base-turca-che-fa-tremare-leuropa.html
https://www.notiziegeopolitiche.net/turchia-scoperto-il-secondo-piu-grande-deposito-di-terre-rare-al-mondo/

Le attenzioni di tutto il mondo sono rivolte al conflitto in Ucraina. C’è però un altro quadrante che si sta surriscaldando: l’Indo-Pacifico. Lì, da tempo, Stati Uniti e Cina si studiano e mettono in atto le loro mosse – diplomatiche, economiche e militari – tenendo conto dell’eventualità che un conflitto bellico si renda inevitabile. Se fra i due pesi massimi dell’economia mondiale si arrivasse davvero allo scontro, il mondo allora sì che cambierebbe radicalmente, visto che parliamo dell’architrave della globalizzazione.
Link per approfondire:
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2022/06/19/gb-esercito-deve-prepararsi-a-combattere-di-nuovo-in-europa_aa3e2bef-56f4-468e-86c9-a9398c82a46b.html
https://www.limesonline.com/rubrica/biden-usa-taiwan-quad-ipef-cina
https://www.globaltimes.cn/page/202206/1268037.shtml
https://www.notiziegeopolitiche.net/usa-multipolarismo-lanalisi-di-james-galbraith/
https://www.alliancesud.ch/fr/politique/politique-de-developpement/politique-de-developpement/les-conflits-avec-la-chine-seront
https://www.azione.ch/attualita/dettaglio/articolo/liquidare-la-russia-e-isolare-la-cina.html

Da sette anni c’è una guerra in Medio Oriente di cui si è parlato poco ma che è stata di una violenza mostruosa: è il conflitto nello Yemen, che ha seminato morte, distruzione e miseria e per il quale forse ora si intravedono spiragli di pace. La tregua di due mesi concordata tra la coalizione a guida saudita e le milizie Houthi scadrà a breve, la speranza è che nessuna mossa avventata di una delle parti in causa provochi la ripresa delle ostilità. Cerchiamo di ricostruire cosa è successo fin qui.
Link per approfondire:
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/yemen-la-strage-nel-silenzio-massacro-bambini-innocenti-un-morto-ogni-9-minuti
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/guerra-yemen-origini-ed-evoluzioni-di-un-conflitto-che-dura-da-anni
https://www.rsi.ch/news/mondo/Tregua-nello-Yemen-15209749.html