123 episodes

Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.

Gli scimmioni non leggono Nietzsche Simona Ortolani

    • Arts

Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.

    GLI SCIMMIONI 316: Questione di Naso

    GLI SCIMMIONI 316: Questione di Naso

    Dal “naso d’oro” di Tycho Brahe alle bugie “che hanno il naso lungo”: l’episodio di oggi ruota intorno al naso e parte dal curioso libro che una neuroscienziata ha scritto sull’olfatto, un senso un po’ bistrattato che forse dovremmo conoscere meglio. Oltre ai celeberrimi nasi di Pinocchio (Collodi) e di Cyrano di Bergerac (Edmond Rostand), oggi faremo la conoscenza del naso di un notaio (Edmond About), del naso di un uomo in crisi di identità (Luigi Pirandello), di quello di un assessore di collegio di San Pietroburgo che finisce nel panino di un barbiere (Gogol), del naso dell’uomo primordiale (Italo Calvino) per arrivare a scoprire che, sia come sia, il naso (persino posticcio di gomma) ha il potere di cambiare la nostra vita.

    • 21 min
    Gli Scimmioni 315: Violette (non solo floreali)

    Gli Scimmioni 315: Violette (non solo floreali)

    In questo episodio scopriamo che viole e violette, secondo la mitologia greca, nascono da gocce di sangue; che Napoleone le regalava alle sue amanti; che sono l’ideale da avere intorno quando si vuole baciare l’amata; che sono modeste (ma non sempre); che possono anche essere indecenti; che mal si sposano con le rose nei bouquet; che fanno innamorare le persone; che hanno doti divinatorie. Qua e là incontriamo anche donne che si chiamano “Violetta”, alcune dal destino tragico, altre invece dal carattere combattivo. Ringraziamo Alfredo Cattabiani, Dante, E. M. Forster, Trilussa, Aldo Palazzeschi, Isabel Allende, Giacomo Leopardi. Ma ringraziamo soprattutto lei: la violetta, la “beghina d’ogni fiore” che però, all’ombra dell’erbetta, vedeste cosa mostra al ciclamino.

    • 18 min
    Gli Scimmioni 314: Arancio

    Gli Scimmioni 314: Arancio

    Dopo il blu, il rosso e il verde in letteratura, oggi è l’arancio il fil rouge, pardon, il filo conduttore di un episodio un po’ sconclusionato che procede dalla “Teoria del colore” di Goethe fino al surrealismo di Paul Eluard. Questo non-colore che Pastoureau definisce una “sfumatura” si rivela essere legato all’amore più di quanto non crediamo (ce lo ricordano i versi di Garcia Lorca e le albicocche di Flaubert), ma l’arancio è simbolo anche di trasformazione e illuminazione interiore (penso al “fuoco” di Kerouac de “I vagabondi del Dharma”, alla zucca di Cenerentola e a un piccolo seme di albicocco in un breve romanzo di Laura Mancinelli). Tra arance, zafferano, muse ispiratrici, divinità delle zucche, monaci buddisti, pittori geniali, amori illeciti e amori che ritornano, alla fine scopriamo che gli occhi raccontano più di quanto non sia scritto su una banale carta di identità e che per divenire poeti immortali è meglio cantare il blu e l’arancione piuttosto che il marrone.

    • 21 min
    Gli Scimmioni 313: I trasformisti

    Gli Scimmioni 313: I trasformisti

    Trasformarci per divenire sempre più noi stessi, per dare forma al nostro daimon interiore. Non è forse lo scopo principale della nostra vita? Certo è che un cambiamento interiore può prendere vie insolite e può farci trasformare in un (finto) cadavere (Andrea Camilleri), un gigantesco insetto (Franz Kafka), ma può anche farci cambiare sesso (Virginia Woolf) o diventare un burattino (Collodi). Ma ci sono anche trasformazioni interiori ancora più macroscopiche, come è il caso dell'Innominato (Manzoni) o di Katja (Tolstoj). E se realizzare se stessi implicasse anche assumere su di sé non solo il proprio destino, ma anche l'eredità genetica e culturale di chi ci ha preceduto (Magrelli)? Sia come sia, è bene ricordare quanto ha scritto Nietzsche: "il serpente che non può cambiare la sua pelle è destinato a morire". Ora a voi la scelta.

    • 20 min
    Gli Scimmioni 312: Solitudine che bella compagnia

    Gli Scimmioni 312: Solitudine che bella compagnia

    La solitudine: una maledizione o una benedizione? Una mancanza (di senso, di identità, di relazioni, di comunicazione) o una sovrabbondanza (di creatività, di pace, di dialogo con se stessi)? Una domanda difficile alla quale tentiamo di dare una risposta insieme a Paolo Giordano, Dino Buzzati, Gabriel Garcìa Marquez, Virginia Woolf, Francesco Petrarca, Christian Bobin e una manciata di altri scrittori en passant. Che ci aiutano a capire che la solitudine è uno stato materiale, che ha a che fare con i numeri primi, con una gita al faro, con Tatari che non arrivano, con frigoriferi vuoti e con una bella canzone di De André. E che, se proprio solitudine deve essere, meglio viverla nel sud della Francia, tra campi di lavanda e Costa Azzurra, piuttosto che in Irpinia (se non altro per il Pastis).

    • 16 min
    Gli Scimmioni 311: Sorelle

    Gli Scimmioni 311: Sorelle

    Palazzeschi, Cialente, Alcott, Austen, Vamba, Shakespeare, Allende e Örkény ci presentano tante sorelle diverse in un arco di tempo che va dal Cinquecento ai giorni nostri: le sorelle Materassi, le quattro ragazze Wieselberger, le sorelle March e le Bennet, le sventurate sorelle di Giannino Stoppani, le sorellastre figlie di Re Lear e quelle di Cenerentola. E poi due sorelle sudamericane, due ungheresi avanti con gli anni e altre sorelle ancora. Se arriverete fino in fondo capirete anche cosa c'entrano due ippopotami con Marc Chagall, perché è importante leggere "I Buddenbrook" e proverete, forse, un irresistibile impulso a cercare una foto sbiadita della vostra infanzia.

    • 17 min

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