Il Killer Purificatore Di Anime Uccide In Via Vanvitelli 4 Milano Noir

    • Places & Travel

Il cadavere di Francesca Coelli venne ritrovato la sera del 21 marzo 1997. A dare l’allarme fu proprio il fratello che, preoccupato di non sentire la donna da qualche giorno, si premurò di andarla a trovare nel suo elegante appartamento in via Vanvitelli 4.
Francesca giaceva esanime in un lago di sangue: era in ginocchio con la testa distrutta da alcune martellate e poggiata su una sedia. Il suo corpo era nudo e solo un pareo di seta le cingeva i fianchi. In cucina i resti di una cena per due persone: probabilmente la vittima e l’assassino.
Per trovare il colpevole ci vollero altri due omicidi, questa volta due uomini i cui delitti seguirono la stessa dinamica: uccisi a colpi di martello, dopo aver cenato e avuto rapporti sessuali con l’assassino.
Il colpevole sarà identificato in Gaspare Zinnanti, anche responsabile di aver seminato il terrore nelle strade di Milano spingendo alcuni passanti sotto il treno alle fermate della metro.
Zinnanti venne arrestato e confessò di uccidere perché amava le sue vittime. Si presentò infatti come un purificatore, un missionario per volere divino.
Venne giudicato incapace di intendere e di volere e internato in una struttura psichiatrica. Nel 2001 infine s’impiccò nell’ospedale psichiatrico giudiziario. Perseguitato dalle allucinazioni e dalla sua alienazione mentale, decise così di suicidarsi e salvare anche la propria anima.

Il cadavere di Francesca Coelli venne ritrovato la sera del 21 marzo 1997. A dare l’allarme fu proprio il fratello che, preoccupato di non sentire la donna da qualche giorno, si premurò di andarla a trovare nel suo elegante appartamento in via Vanvitelli 4.
Francesca giaceva esanime in un lago di sangue: era in ginocchio con la testa distrutta da alcune martellate e poggiata su una sedia. Il suo corpo era nudo e solo un pareo di seta le cingeva i fianchi. In cucina i resti di una cena per due persone: probabilmente la vittima e l’assassino.
Per trovare il colpevole ci vollero altri due omicidi, questa volta due uomini i cui delitti seguirono la stessa dinamica: uccisi a colpi di martello, dopo aver cenato e avuto rapporti sessuali con l’assassino.
Il colpevole sarà identificato in Gaspare Zinnanti, anche responsabile di aver seminato il terrore nelle strade di Milano spingendo alcuni passanti sotto il treno alle fermate della metro.
Zinnanti venne arrestato e confessò di uccidere perché amava le sue vittime. Si presentò infatti come un purificatore, un missionario per volere divino.
Venne giudicato incapace di intendere e di volere e internato in una struttura psichiatrica. Nel 2001 infine s’impiccò nell’ospedale psichiatrico giudiziario. Perseguitato dalle allucinazioni e dalla sua alienazione mentale, decise così di suicidarsi e salvare anche la propria anima.