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La crisi genera scismi: come quello di monsignor Viganò che abbandona la Chiesa Riccardo Cascioli - BastaBugie.it

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7670

LA CRISI GENERA SCISMI: COME QUELLO DI MONSIGNOR VIGANO' di Riccardo Cascioli
La voce girava già da qualche mese e ora la notizia è stata rilanciata da alcuni siti tradizionalisti: monsignor Carlo Maria Viganò è stato ri-consacrato vescovo da monsignor Richard Williamson, il vescovo inglese ordinato illecitamente da monsignor Marcel Lefebvre nel 1988 e poi espulso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) nel 2012. Da allora Williamson, che è scomunicato, si è dedicato alla fondazione di una rete di gruppi che invitano alla Resistenza contro ogni tentativo di normalizzare i rapporti con la Chiesa cattolica romana.
La ri-consacrazione episcopale di monsignor Viganò, "sub condicione", significa che l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti si è convinto della tesi (dapprima sostenuta e poi rifiutata da Lefebvre) che tutti i sacramenti amministrati dopo la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II siano "dubbi", ovvero non sarebbe certa la loro validità a causa delle deviazioni dottrinali operate dal Concilio stesso.
Malgrado ci sia qualche smentita che circola online, diverse fonti ci hanno confermato questo passo "scismatico" di monsignor Viganò. E lui stesso, interpellato dalla Bussola con una mail, non ha voluto smentire la notizia, dichiarandosi solo stupito dal nostro interesse attuale per le sue vicende personali. Se dunque fosse confermata ufficialmente la notizia, in questo modo monsignor Viganò sarebbe scomunicato latae sententiae.
Questo passo di monsignor Viganò, per quanto clamoroso, non è certo un fulmine a ciel sereno: diventato improvvisamente famoso nell'agosto 2018 con la denuncia pubblica contro papa Francesco, accusato di aver coperto il cardinale pluri-abusatore Theodore McCarrick pur conoscendo la gravità dei fatti che lo riguardavano, il vescovo Viganò ha via via allargato l'orizzonte delle sue critiche: certamente ecclesiali - all'intero pontificato di Francesco, ai suoi predecessori, fino al sostanziale rifiuto del Concilio Vaticano II -, ma anche politiche ed economiche cercando addirittura di mettersi alla testa di un movimento internazionale anti-globalista. Con toni sempre più accesi e giudizi sempre più duri («Papa Francesco falso pastore e servo di Satana», ha detto venti giorni fa a proposito del via libera alle benedizioni delle unioni gay), Viganò ha accompagnato le parole con l'azione tessendo una rete di rapporti culminata nel maggio scorso nell'annuncio ufficiale della nascita di un'associazione da lui patrocinata, Exsurge Domine. Obiettivo dichiarato: fornire assistenza economica e logistica a sacerdoti e religiosi vittime di provvedimenti vessatori da parte dei propri vescovi o superiori, fenomeno che in questo pontificato è diventato decisamente diffuso.
LA VERITÀ DIETRO LA FACCIATA
In realtà dietro questa facciata che sa di "soccorso bianco" ecclesiastico, si celano anche manovre economiche e immobiliari poco trasparenti, che coinvolgono anche una ex Società di vita apostolica, Familia Christi, prima commissariata e poi sciolta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel dicembre 2019, e le monache benedettine di Pienza (monastero "Maria Tempio dello Spirito Santo") protagoniste di una vertenza con l'arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice.
Torneremo con altri articoli su questa vicenda, che merita di essere approfondita, ma qui è importante comprendere come Exsurge Domine si presenti come un tentativo di consolidare e istituzionalizzare quella rete di resistenza anti-Francesco che ha visto Viganò negli ultimi due anni ordinare sacerdoti in modo clandestino e anonimo e creare comunità in giro per l'Europa. Fatti molto gravi di cui si hanno ampie testimonianze: come ad esempio per l'ordinazione nel 2021 di due monaci in Francia...

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LA CRISI GENERA SCISMI: COME QUELLO DI MONSIGNOR VIGANO' di Riccardo Cascioli
La voce girava già da qualche mese e ora la notizia è stata rilanciata da alcuni siti tradizionalisti: monsignor Carlo Maria Viganò è stato ri-consacrato vescovo da monsignor Richard Williamson, il vescovo inglese ordinato illecitamente da monsignor Marcel Lefebvre nel 1988 e poi espulso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) nel 2012. Da allora Williamson, che è scomunicato, si è dedicato alla fondazione di una rete di gruppi che invitano alla Resistenza contro ogni tentativo di normalizzare i rapporti con la Chiesa cattolica romana.
La ri-consacrazione episcopale di monsignor Viganò, "sub condicione", significa che l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti si è convinto della tesi (dapprima sostenuta e poi rifiutata da Lefebvre) che tutti i sacramenti amministrati dopo la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II siano "dubbi", ovvero non sarebbe certa la loro validità a causa delle deviazioni dottrinali operate dal Concilio stesso.
Malgrado ci sia qualche smentita che circola online, diverse fonti ci hanno confermato questo passo "scismatico" di monsignor Viganò. E lui stesso, interpellato dalla Bussola con una mail, non ha voluto smentire la notizia, dichiarandosi solo stupito dal nostro interesse attuale per le sue vicende personali. Se dunque fosse confermata ufficialmente la notizia, in questo modo monsignor Viganò sarebbe scomunicato latae sententiae.
Questo passo di monsignor Viganò, per quanto clamoroso, non è certo un fulmine a ciel sereno: diventato improvvisamente famoso nell'agosto 2018 con la denuncia pubblica contro papa Francesco, accusato di aver coperto il cardinale pluri-abusatore Theodore McCarrick pur conoscendo la gravità dei fatti che lo riguardavano, il vescovo Viganò ha via via allargato l'orizzonte delle sue critiche: certamente ecclesiali - all'intero pontificato di Francesco, ai suoi predecessori, fino al sostanziale rifiuto del Concilio Vaticano II -, ma anche politiche ed economiche cercando addirittura di mettersi alla testa di un movimento internazionale anti-globalista. Con toni sempre più accesi e giudizi sempre più duri («Papa Francesco falso pastore e servo di Satana», ha detto venti giorni fa a proposito del via libera alle benedizioni delle unioni gay), Viganò ha accompagnato le parole con l'azione tessendo una rete di rapporti culminata nel maggio scorso nell'annuncio ufficiale della nascita di un'associazione da lui patrocinata, Exsurge Domine. Obiettivo dichiarato: fornire assistenza economica e logistica a sacerdoti e religiosi vittime di provvedimenti vessatori da parte dei propri vescovi o superiori, fenomeno che in questo pontificato è diventato decisamente diffuso.
LA VERITÀ DIETRO LA FACCIATA
In realtà dietro questa facciata che sa di "soccorso bianco" ecclesiastico, si celano anche manovre economiche e immobiliari poco trasparenti, che coinvolgono anche una ex Società di vita apostolica, Familia Christi, prima commissariata e poi sciolta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel dicembre 2019, e le monache benedettine di Pienza (monastero "Maria Tempio dello Spirito Santo") protagoniste di una vertenza con l'arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice.
Torneremo con altri articoli su questa vicenda, che merita di essere approfondita, ma qui è importante comprendere come Exsurge Domine si presenti come un tentativo di consolidare e istituzionalizzare quella rete di resistenza anti-Francesco che ha visto Viganò negli ultimi due anni ordinare sacerdoti in modo clandestino e anonimo e creare comunità in giro per l'Europa. Fatti molto gravi di cui si hanno ampie testimonianze: come ad esempio per l'ordinazione nel 2021 di due monaci in Francia...

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